OLIVE: 14 cose che (forse) non sai
Le olive sono il frutto dell’ulivo, una pianta che cresce in tantissime regioni d’Italia, in infinite cultivar diverse. Alcune sono raccolte verdi, altre nere: tutte e due, però, sono ricche in composti antinfiammatori e antiossidanti. Spesso conservate in salamoia, le olive si apprezzano in infinite ricette, sia tradizionali che contemporanee, per la loro estrema versatilità e per il loro gusto universale. Sono protagoniste anche in un cocktail classico della miscelazione: il Martini.
Verdi o nere, le olive si apprezzano in cucina in infinite ricette, nelle quali sono spesso usate in salamoia: una soluzione di acqua e sale che aiuta a conservarle al meglio. Se questa preparazione non viene effettuata al meglio, si può incorrere nel rischio di intossicazione da botulino. Ricche in composti antinfiammatori e antiossidanti, le olive si apprezzano anche nel principale prodotto in cui sono protagoniste: l’olio.
- Come si fa a togliere l’amaro dalle olive?
- Come conservare le olive in inverno?
- Quali sono le migliori olive da olio?
- Perché si mettono le olive nel Martini?
- Come riconoscere il botulino nelle olive?
- Come si fanno a conservare le olive appena raccolte?
- Come si fanno le olive verdi schiacciate?
- Come fare le olive verdi in salamoia?
- Quanto tempo durano le olive in salamoia?
- Perché le olive in salamoia diventano molli?
- Chi ha il colesterolo alto può mangiare le olive?
- Perché l’ulivo non fa le olive?
- Qual è la differenza tra olive verdi e olive nere?
- A cosa fanno bene le olive nere?
Come si fa a togliere l’amaro dalle olive?
Ci sono tre modi per togliere l’amaro dalle olive: mettere le olive pulite e lavate in infusione per 8-10 ore in acqua e soda caustica, portare le olive a ebollizione in acqua fredda all’interno di una pentola, cambiare l’acqua e ripetere la stessa operazione per tre volte, mettere le olive in acqua e bicarbonato per 1-2 giorni e infine sciacquarle
Come conservare le olive in inverno?
Per conservare le olive in inverno bisogna, innanzitutto, lavarle, asciugarle e poi versarle in contenitori di vetro, alternate a strati di sale grosso, fino a completo riempimento. Infine, bisogna chiudere ermeticamente i vasetti e conservare le olive al riparo dalla luce e dal caldo.
Quali sono le migliori olive da olio?
Le migliori olive da olio, inteso come varietà più produttive, sono le cultivar Leccino, Nocellara del Belice, Coratina, Carolea, Frantoio, Pendolino, Carolea, Itrana, Rotondella e Carpellese.
Perché si mettono le olive nel Martini?
Si mettono le olive nel Martini per aggiungere una nota sapida al cocktail. Il Martini, con l’aggiunta di salamoia di olive, si chiama Dirty Martini.
Come riconoscere il botulino nelle olive?
È difficile riconoscere la presenza del botulino nelle olive. Più facile è invece riconoscere la presenza di botulino nell’olio, grazie alla presenza di odori spiacevoli o di fenomeni come la separazione del prodotto. In questi casi, è consigliato gettare l’olio per evitare possibili contaminazioni da botulino.
Come si fanno a conservare le olive appena raccolte?
Per conservare le olive appena raccolte, è consigliabile prepararle in salamoia. Bisogna mettere le olive – con il nocciolo o senza – in infusione in acqua e sale per due settimane. Ogni giorno, bisogna sostituire l’acqua e aggiungere sale. Al termine di questo periodo, le olive sono pronte per essere gustate.
Come si fanno le olive verdi schiacciate?
Per fare le olive verdi schiacciate, bisogna separare le due metà dell’oliva, senza romperle, con l’aiuto di un batticarne. In questo modo, si riuscirà anche a denocciolarle. Bisogna poi metterle in una terrina piena d’acqua, da coprire con uno straccio pulito e da conservare in un luogo buio e fresco. L’acqua sarà da cambiare per sei giorni di seguito due volte al giorno ogni 8 ore. Dopodiché, bisogna scolare le olive, riempire la terrina con altra acqua e quindi lasciarle a riposo per un giorno. Sarà quindi il momento di lavare le olive, salarle e ricoprirle un’ultima volta con acqua, per poi scolarle il giorno successivo. Una volta asciugate, si potranno condire con sale, olio, aglio, peperoncino e origano secco.
Come fare le olive verdi in salamoia?
Per fare le olive verdi in salamoia, bisogna metterle in acqua e coprirle con un peso. Dopo che saranno passati 20 giorni, le olive si potranno asciugare. Quindi, bisognerà preparare una soluzione di acqua e sale (la salamoia) da scaldare in padella. Una volta che la salamoia avrà raggiunto il bollore, la si potrà spegnere e versare, una volta fredda, in vasetti di vetro, con le olive e gli aromi.
Quanto tempo durano le olive in salamoia?
Se realizzate correttamente, le olive in salamoia possono anche durare anni. Per una conservazione ottimale, si consiglia sempre di tenerle al riparo dalla luce e dal caldo. Nel caso in cui le olive in salamoia abbiano un odore di muffa, è meglio non consumarle.
Perché le olive in salamoia diventano molli?
Le olive in salamoia diventano molli quando la salamoia in cui immergere le olive non è stata fatta raffreddare a sufficienza.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare le olive?
Chi ha il colesterolo alto può mangiare le olive perché non contengono colesterolo, né tantomeno una grande quantità di acidi grassi saturi, l’altro importante fattore ipercolesterolemizzante.
Perché l’ulivo non fa le olive?
L’ulivo non fa le olive se è troppo giovane, quindi prima del compimento dei 3-4 anni, se troppo vecchio, oppure in situazioni di siccità.
Qual è la differenza tra olive verdi e olive nere?
Il colore delle olive può dipendere sia dalla varietà che dalla maturazione del frutto. Le olive Bella di Cerignola, Coratina e Nocellara del Belice, per esempio, anche quando giunte a maturazione sono verdi. Le olive Itrana, Carolea e Cassanese, invece, a completa maturazione sono nere. Le olive verdi si differenziano da quelle nere per la consistenza, più soda nelle prime, e per il gusto, più ‘verde’ nelle prime. Entrambe le tipologie, invece, sono ricche di composti antinfiammatori e antiossidanti.
A cosa fanno bene le olive nere?
Le olive nere sono ricche in antiossidanti, utili nel prevenire l’invecchiamento cellulare, e in acidi grassi monoinsaturi, che hanno una funzione ipocolesterolemizzante.