Firenze: dove bere ottimi drink analcolici
Bere analcolico non è mai stato così piacevole: vi segnaliamo i migliori locali per bere ottimi drink alcohol free a Firenze.
Nella città che ha tenuto a battesimo il Negroni, non è più un’eresia sedersi al bancone di un bar e chiedere un cocktail analcolico. Firenze ha saputo accogliere subito la sfida dei drink alcohol-free con successo, dimostrando anche in questo campo originalità e creatività. Ad aprire la strada in città i locali del centro a cominciare da alcuni storici caffè insieme ai bar dei grandi alberghi. Di certo uno stimolo decisivo è arrivato anche dalla Florence Cocktail Week che ha educato la clientela e aperto gli occhi a tanti. Molti ormai si sono fatti contagiare dalla moda dei mocktail che ormai è diventata una piacevole alternativa per gli appassionati della mixology.
- Caffè Gilli (via Roma, 1/r). Luca Picchi è un veterano dei cocktail analcolici sulla piazza di Firenze. Da sempre è stato un convinto sostenitore al punto di realizzare già diversi anni fa un menu alcohol-free per i bambini illustrato dai disegni della figlia. Questa passione l’ha continuata a coltivare nel corso degli anni e ora che è dietro al bancone del Caffè Gilli in piazza della Repubblica in carta figurano le sue riletture analcoliche di grandi classici come il Mojito nella versione Virgin e il Gin&Tonic a modo suo: in questo caso il successo del drink è dato dall’estratto e dall’infusione di ginepro che regala profumi e sapori senza dover aggiungere un goccio di alcol alla tonica.
- Atrium Bar (borgo Pinti, 99). Sorseggiare un cocktail al bancone del bar nella sala di un grande albergo è per molti un sogno. A Firenze c’è un luogo dove tutto questo diventa realtà: si tratta dell’Atrium Bar del Four Seasons in Borgo Pinti 99 che non manca di stupire, di anno in anno, gli amanti della mixology. Nelle ultime carte grande spazio viene dedicato ai cocktail analcolici e Seedlip ha un ruolo di primo piano anche in carta servito sia assoluto (Garden 108, Spice 94 e Grove) che in miscelazione per la grande passione che il mixologist Edoardo Sandri ha per questo prodotto dove, come ama sottolineare “puoi davvero sentire le erbe”.
- Largo9 (largo Pietro Annigoni, 9/c). Un locale al mercato di Sant’Ambrogio dove la pizza d’autore incontra la mixology. Largo9 è al tempo stesso pizzeria contemporanea e cocktail bar. Nel primo caso a dettare legge sono le pizze di Gabriele Dani mentre dietro il bancone c’è una barlady: Veronica Costantino. Accanto a signature cocktail che si sposano con i piatti in menu, ecco tre mocktail per chi rinuncia all’alcol ma certo non a bere bene: il Pop, Dolce Salato e Tropical non deludono le aspettative.
- La Terrazza Rooftop Bar (lungarno degli Acciaiuoli, 2/r). Dall’alto de La terrazza con vista mozzafiato sull’Arno qualsiasi cocktail ha un altro sapore. Al contesto elegante ed esclusivo del locale del gruppo Lungarno Collection poco lontano da Ponte Vecchio si aggiunge il piacere di trovare nella carta dei drink un ampio spazio per i mocktail. Tra le proposte Camillo Baby a base di Seedlip garden, succo d’arancia e Sanbitter rosso e Cool&Spicy che come dice il nome è preparato con menta, lime, zucchero, tabasco e ginger ale. Insomma non ci si deve affidare all’alcool per una serata da far girar la testa in mezzo a così tanta beltà.
- Harry’s Bar (lungarno Amerigo Vespucci, 8). Ci sono luoghi che sono sempre fedeli a se stessi: il bancone dell’Harry’s bar non si smentisce. Allo shaker Thomas Martini è un vero alchimista quando si tratta di interpretare un cocktail classico in versione analcolica. La carta è per questo ricchissima e si va dal Virgin Mary al posto della ben più temibile Bloody Mary, il Virgin Margherita e il Gold Velvet (in risposta al Black Velvet), il Virgin Mojito per chi sogna un’isola ai Caraibi ma non vuole ubriacarsi. Perfino il Negroni diventa Virgin se preparato con granatina, sciroppo di bitter e tonica. Tra i grandi classici che nascono già senza alcol Shirley Temple, il Roy Rogers amatissimo dagli americani e l’iconico Virgin Bellini con purea di pesca fresca e aranciata.
- Sesto On Arno (piazza Ognissanti, 3). All’ultimo piano del Westin Excelsior in piazza Ognissanti, con l’Arno che scorre ai tuoi piedi, puoi concederti un drink analcolico su una delle terrazze del Sesto. Un luogo molto apprezzato all’ora dell’aperitivo anche per la carta dei cocktail che pensa davvero a tutti: Montecristo (frutti di bosco, limone, thè di hybiscus, cranberry e soda) o Immunity a base di ananas, pompelmo e zenzero sono due delle proposte per mantenersi sobri durante le caldi notti d’estate a Firenze.
- Caffè dell’Oro (lungarno degli Acciaiuoli, 4). Si dice che non è tutto oro quello che luccica ma qui a brillare è un po’ tutto: dal ristorante alla posizione prestigiosa (in pratica di fronte a Ponte Vecchio). Nel Caffè dell’Oro fa scintille anche la carta dei cocktail con proposte in chiave alcohol-free che spiccano: troviamo il Clear’n Stormy con Seedlip Garden, succo di lime, ginger beer, lo Sparkling Rosemary con sciroppo di fiori di sambuco, succo di bergamotto, gazzosa bio e logicamente non poteva mancare il Virgin Negroni, omaggio al conte Camillo, con Seedlip Garden, bitter e succo d’arancia. Sulle comode poltroncine del locale ci si può accomodare all’esterno a guardare lo struscio sui lungarni.
- Fake (via Agnolo Firenzuola, 9/r). A dispetto del nome, da Fake non si scherza quando si parla di miscelazione e il discorso si sposta sul fronte mocktail. In questo bar ristorante un po’ defilato dal centro, in zona Cure, ma non per questo poco attento alla carta degli analcolici non si resta delusi con il Virgin Negroni (Lyre’s italian orange, Lyre’s aperitif rosso e il gin analcolico Siegfried), lo Smoky Mate con Seedlip Grove 42, lime, succo d’ananas), il Fake Mojito e il Fake Mule: preparati tutti e due con Seedlip Spice 94.
- La Pépinière (borgo San Frediano, 169/r) è un ristorante biologico, vegano e senza glutine (certificato Aic) e ha tutta una sua filosofia dai piatti in menu alla carta dei vini e dei cocktail. Chi cerca etichette bio qui le trova, in Oltrarno e all’ombra di Porta San Frediano. Gli amanti degli analcolici trovano succhi ed estratti di frutta e verdura e pure i mocktail: dallo Spice Girl con pestato di agrumi, ginger beer, chiodi di garofano e pepe al Moulin Rouge con succo di pomodoro, limone, tabasco, paprika, fumo liquido, sale e pepe. C’è anche il Mockito con lime, zucchero di canna, menta e soda: perfetto per l’estate.
- Viktoria Lounge Bar (via Giuseppe Verdi, 28/r). I gemelli dello shaker a Firenze sono Marco e Paolo Marini. Nel loro locale a due passi da piazza Santa Croce propongono da sempre una carta dei cocktail che rispecchia fino in fondo l’atmosfera davanti e dietro il bancone, sempre nel segno della leggerezza, dell’allegria e del bere miscelato senza eccessi. Dall’Elisir della zia (estratto di ananas, cordiale agli agrumi, succo di pompelmo e di lime) al Tonico dell’aia (succo di pomodoro, di pompelmo e di limone, salsa inglese Worcester e pepe) anche gli analcolici riflettono questa filosofia. Una proposta con cui vai sempre sul sicuro.