FORNO vs PADELLA: tutte le differenze tra le due cotture
Forno VS Padella: mettiamo a confronto le due metodologie di cottura più diffuse per scoprirne pregi e difetti, sfatando qualche luogo comune.
Forno vs padella, un conflitto eterno. Corrispondono indubbiamente ai metodi di cottura più diffusi, ma è anche vero che da sempre dividono gli animi. E sono oggetto di luoghi comuni duri a morire. Il primo? Quasi scontato: la cottura in forno è più leggera di quella in padella. Ma è proprio vero? Analizziamo tutte le differenze tra le due cotture, andando oltre ogni generalizzazione.
I tempi
Il forno richiede tempi di cottura più lunghi rispetto alla padella. Quando si ha poco tempo a disposizione, dunque, non è la soluzione ideale. La padella è indubbiamente più veloce.
I grassi
La questione è cruciale: quale dei due metodi permette di ottenere un risultato più light? Senza dubbio l’utilizzo del forno richiede quantità di condimento inferiori rispetto alla padella. Ma si consideri che quest’ultima non necessariamente fa rima con frittura. Basti pensare, del resto, ai più semplici soffritti. O alla tradizionale fettina girata da una parte e dall’altra.
Si aggiunga il fatto che le padelle antiaderenti, a loro volta, consentono di limitare notevolmente i grassi aggiunti. E che le lunghe cotture in forno possono causarne invece l’alterazione, portando allo sviluppo di composti nocivi per la salute; un rischio che per fortuna si scansa facilmente, usando la carta da forno ed evitando le temperature molto alte.
I principi nutritivi
La cottura in forno consente di mantenere intatti i principi nutritivi dei cibi: una convinzione diffusa, ma che non coincide perfettamente al vero. È esatto solo nel caso in cui la temperatura non superi i 180°C; se sale ulteriormente, invece, le vitamine e i sali minerali tendono a disperdersi ed è anche facile che si liberino composti cancerogeni.
Da questo punto di vista, la cottura in padella è molto simile. Non altera cioè i valori nutrizionali degli alimenti (la superficie croccante diventa una sorta di scudo), a patto che l’olio non raggiunga temperature assai elevate. Se ciò accade, non solo il cibo perde parte delle sue proprietà, ma l’olio tende a ossidarsi causando la formazione di sostanze tossiche come l’acroleina.
La consistenza
Anche a proposito di consistenza, sia la cottura in forno che quella in padella hanno pro e contro. Nel primo caso, la croccantezza è una peculiarità ma può essere pregiudicata – ancora una volta – dalla temperatura troppo alta. I cibi cotti nel forno sono soggetti a una disidratazione, che se resta su un livello corretto comporta anche una maggiore concentrazione dei nutrienti, il che è positivo. Ma se la perdita di acqua diventa eccessiva, gli alimenti finiscono per risultare secchi e stopposi. Ecco perché è buona norma preriscaldare l’elettrodomestico.
Anche i fritti sono croccanti, si sa. Ma quelli ben fatti. Se le temperature sono troppo basse, tendono invece a impregnarsi di grassi e diventare mollicci e unti. Naturalmente, questo causa pure un’impennata del contenuto calorico.
Il peso
Ciò vale soprattutto per la carne: la cottura forno comporta una perdita di peso e volume non indifferente. Se la ricetta scelta lo consente, quindi, meglio optare per una padella antiaderente.
I consumi
I consumi corrispondono al più grande difetto del forno. Anche quando appartiene alle migliori classi di efficienza energetica, resta un elettrodomestico assai dispendioso. La cottura in padella figura invece tra i metodi più economici.
Tenere sotto controllo la cottura
Ecco un aspetto per cui il forno si prende la rivincita: i tempi di cottura sono piuttosto lunghi, sì, ma non occorre tenere sempre la situazione sotto controllo. Un’occhiata ogni tanto è più che sufficiente. L’utilizzo della padella, invece, impone attenzione e presenza costanti.
Abbiamo visto quindi le principali differenze tra la cottura al forno e quella in padella, anche con i loro pro e i loro contro. E voi quale preferite?