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Francis Ford Coppola tra Hollywood e vino: il corto

di Marco Grigis • Pubblicato 22 Gennaio 2015 Aggiornato 27 Gennaio 2015 10:03

Un corto della Francis Ford Coppola Winery svela come l’arte del cinema e quella vinicola si sposino perfettamente: ecco le due anime del regista cult.

Il matrimonio tra vino e cinema è uno dei più riusciti: che si tratti di una scena drammatica o di uno sketch divertente, non vi è ripresa dove un buon rosso non accompagni le vicissitudini del protagonista. E Francis Ford Coppola, già da tempo prestato all’universo dell’enogastronomia, ha voluto celebrare quest’unione con un irresistibile corto. Intitolato Film & Wine, il breve filmato mostra come l’universo di Hollywood e quello della cura delle viti non siano poi così distanti.

La Francis Ford Coppola Winery

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Non solo Il Padrino e Apocalipse Now, oltre ai rulli di pellicola c’è tanto vino nella vita di Francis Ford Coppola, regista da sempre di culto. Già da diversi decenni la sua famiglia si è lanciata nella produzione di vino, restaurando un vecchio castello e trasformandolo nell’attuale Rubicon Estate. L’obiettivo? Quello di riportare in vita degli speciali vigneti, coltivati sin dal lontano 1882. Il primo vino targato Niebaum-Coppola, dal nome dell’enologo che portò alcune radici di vigna francese nella Napa Valley, è stato lanciato nel 1975. Lo stesso anno della vittoria del Premo Oscar per la miglior regia, con “Il Padrino – Parte II”. Chiamato Rubicon, in onore della tenuta restaurata, si tratta di un vino di derivazione bordolese, dal sapore intenso e chiaramente ispirato alle eccellenze francesi. Da allora le cantine si sono allargate ed evolute, in particolare con un Cabernet Sauvignon decisamente apprezzato da esperti e collezionisti.

Il corto

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Il cortometraggio, voluto da F.F.C, realizzato dal suo Art Departement per la direzione di Masa Tsuyuki, vuole testimoniare quanto la cura di un prodotto cinematografico ricalchi la passione per il vino, unendo così le due anime della Francis Ford Coppola Winery. E per farlo si ricorre a una tecnica visiva davvero efficace: quella della divisione dell’inquadratura in due scene separate: alla sinistra la produzione di un film, alla destra quella di un buon vino. Ambientato nel Dopoguerra, lontano da quella Hollywood odierna fatta di effetti speciali e ambientazioni computerizzate, il corto sorprende e diverte. Dalla stesura della sceneggiatura con un’antica macchina da scrivere alla pianificazione delle botti, passando dal lavoro sul set alla vendemmia, a ogni processo cinematografico corrisponde il relativo gemello vinicolo. Concluso il montaggio e stappata la prima bottiglia, però, per le due anime è finalmente tempo di incontrarsi. Per celebrare, ovviamente, con un buon bicchiere di vino rosso.