La Fraschetta del Pesce a Roma vieta l’ingresso ai bambini
La Fraschetta del Pesce a Roma ha esposto un cartello in cui si vieta l’ingresso ai bambini: ecco le ragioni che hanno spinto il gestore a tale gesto.
Se siete genitori di piccole creature di 5 anni o giù di lì, sappiate che al ristorante La Fraschetta del Pesce in quel di Roma, la vostra presenza non è gradita, a meno che non vi presentiate senza passeggini, seggioloni e, ovviamente, bambini. Un cartello apparso all’ingresso del locale recita, infatti, così: “A causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione, in questo locale non è gradita la presenza di bambini minori di anni 5 nonché l’ingresso di passeggini e seggioloni per motivi di spazio. Certi della vostra comprensione si ringrazia la clientela”. Firmato: il comandante. Il singolare (ma non unico in Italia) divieto ha fatto indignare numerose famiglie romane che su TripAdvisor hanno regalato recensioni per niente positive al locale.
Il gestore del locale – contattato da Radio Cusano Campus – però si difende: “Innanzitutto io sono nonno e avendo dei nipoti, non ce l’ho affatto coi bambini. Guai a parlare dei bimbi, io ce l’ho coi genitori che non sanno educare i propri figli. Io, quando andavo da bambino al ristorante con mio papà, lui mi diceva: Stai buono, se ti muovi ti spacco le gambe. E io stavo fermo nel ristorante. Oggi invece i bambini corrono, fanno casino, vanno sotto i tavoli e le mamme, incuranti, non li guardano proprio. Io devo pur lavorare, non posso mettere nel mio ristorante 15 passeggini che sembrano dei Suv: sono alti 150 cm, occupano tre posti, intralciano il lavoro. Se troverò un locale con 4 sale, ne adibirò una sola per bambini. Tanti miei colleghi ristoratori hanno lo stesso problema, ma non hanno il coraggio di dirlo. Io invece sono uscito allo scoperto e ribadisco che si tratta di un problema di spazio e di lavoro”.
Il gestore ha poi raccontato alcuni episodi che lo hanno convinto a fare questa scelta paradossale: “Ci sono genitori maleducati. A molte mamme dico continuamente: Signora, stia attenta, il pupo si fa male, stanno passando i camerieri. E spesso mi rispondono: E cosa posso fare? È un bambino, mica lo posso legare“. E voi da che parte state?
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