Le 10 migliori pizzerie campane
Dopo la classifica delle migliori pizzerie della città di Napoli, Agrodolce vi propone le 10 migliori pizzerie campane.
C’eravamo lasciati con la classifica delle migliori pizzerie di Napoli, ma anche nelle province e nell’hinterland la pizza napoletana ha una forte identità. Esistono delle differenze tra Salerno, Caserta, Benevento e Avellino con Napoli: i forni di Salerno e provincia, ad esempio, presentano una bocca diversa rispetto a quelli napoletani; nelle varie province campane la differenza tra le pizze è notevole, a partire dalla struttura del forno viaggiando verso Caserta la pizza piace con un cornicione ben alveolato e l’impasto viene realizzato con una lievitazione naturale; da Sorrento in giù la pizza diventa a metro, più bassa e croccante. Le varianti sono numerose, difficile elencarle tutte. Resta il fatto che cambiano le interpretazioni, ma la pizza è sempre buona e la Campania tutta, per nostra fortuna, annovera un parterre di pizzaioli di un certo rilievo. Un nome a caso: Ciro Salvo che, da poco più di una settimana, dal Massè di Torre Annunziata è sbarcato a Napoli con 50 Kalò. Anche in questo caso le classifiche vanno sempre aggiornate perché il mondo della pizza è in costante evoluzione: i pizzaioli studiano, crescono, cambiano sede, investono in più locali, non si fermano mai. Soprattutto in questo caso, ribadiamo che dieci è un numero davvero ristretto per una classifica che tratta di un argomento così vasto dalle tante sfaccettature. Ecco la nostra classifica delle 10 migliori pizzerie della Campania:
- Lady Pizza (via Adda, 64/66 – Marano, Napoli): una pizzeria dallo stile rustico, a conduzione familiare. Il locale presenta due tipologie di forno, uno a legna e uno a gas, ma i puristi naturalmente preferiscono le pizze cotte a legna. Tra le 60 proposte in menu, che variano anche in base alla stagionalità, consigliamo la Barone Dop, con pomodorini del piennolo dop, formaggio e mozzarella, e la margherita verace.
- Family Nest (via Panoramica, 67 – Monte di Procida, Napoli): è una trattoria-pizzeria che meriterebbe più visibilità, uno di quei posti che se ti ci trovi per caso, ne sarà valsa sicuramente la pena. Il pizzaiolo ama poco mettersi in mostra, ma sa esprimersi molto bene attraverso le sue pizze. L’impasto è molto leggero, i prodotti di buona qualità. Da segnalare in particolar modo le pizze classiche.
- Resilienza (via Salita San Giovanni, 12 – Salerno): usciamo dall’hinterland napoletano per spostarci a Salerno, dove ha sede questa pizzeria giovane di Gennaro Coppeta. Il nome della struttura è legato a Carlo Petrini e ai presidi Slow Food, questi ultimi un fiore all’occhiello per le pizze realizzate da Denys Ionov. In carta pizze classiche proposte in varie rivisitazioni, come la Margherita con i pomodorini gialli.
- Pizzeria Fratelli Vuolo (via Plinio, 1 – Casalnuovo, Napoli): anche Guglielmo Vuolo, ahinoi, è poco considerato dalle guide storiche della ristorazione. Un vero peccato, perché la sua è una delle famiglie storiche di pizzaioli, di quelle che si tramandano il mestiere da generazioni. Per la sua bravura, Guglielmo è da poco stato nominato pizzaiolo ufficiale di Eccellenze Campane. Attualmente il figlio mantiene alto il buon nome della tradizione con ottime pizze come la Bufalina e il ripieno di scarole.
- Pizzeria Élite (corso Umberto I, 168 – Alvignano, Caserta): la famiglia Rossi esprime solarità e accoglienza già dal primo incontro. Pasqualino è il pizzaiolo, mamma Rita comanda in cucina e Gianluca si occupa della sala e del bar. Alvignano è un territorio di eccellenze: da qui proviene la mozzarella Dop del Caseificio Il Casolare che sapientemente Pasqualino utilizza per le sue pizze. Le montanare sono ottime, il fritto è leggero e asciutto. Vi consigliamo le pizze che celebrano i prodotti del territorio, come la margherita con il salame di nero casertano.
- Pizzeria Totò Sapori (via Dante Alighieri, 6/e – Quarto, Napoli): è pizzaiolo da più di trent’anni, Salvatore Santucci, è talmente bravo e appassionato che l’Associazione Verace Pizza Napoletana lo ha voluto tra i docenti. È un po’ penalizzato dalla sede, nel senso che la sua è più una pizzeria da asporto, ma qualche tavolino c’è per degustare in maniera un po’ spartana la sua pizza. L’impasto è molto leggero, lasciato lievitare per 20 ore, il cornicione ben alveolato, gli ingredienti di notevole fattura. Innamorato della sua Napoli, ha dedicato una pizza speciale al Vesuvio.
- Antica Pizzeria Osteria Stefano Pepe (piazza Porta Vetere, 4 – Caiazzo, Caserta): il nome di certo non vi sarà nuovo, è proprio qui infatti che Franco Pepe ha mosso i primi passi. Oggi Massimiliano e Antonio Pepe continuano una lunga tradizione familiare iniziata nel 1931. L’impasto è realizzato rigorosamente a mano, come una volta, per avere l’assoluta certezza del punto giusto di pasta. La pizza risulta leggera, tanto da invitare a provarne altre. Indimenticabile il calzone al forno con la scarola.
- La Dea Bendata (corso Umberto I, 93 – Pozzuoli, Napoli): ha aperto da qualche mese ma è già annoverata tra le migliori pizzerie della regione. Il motivo è semplice: si chiama Ciro Coccia, anche lui nome d’arte, fratello di Enzo. Dal centro di Napoli, dove ha sede la pizzeria storica di famiglia che lui ancora gestisce, ha voluto creare una nuova realtà a Pozzuoli, con pizze preparate con ingredienti di alta qualità. Tutto è incentrato sul tema della fortuna: il ripieno Dea Bendata è una cornucopia farcita con verdure stufate e fior di latte, con mozzarella di bufala, rucola e pomodorini all’esterno, davvero ottima.
- Pizzeria Salvo da Tre Generazioni (largo Arso, 10 – San Giorgio a Cremano, Napoli): Francesco e Salvatore Salvo sono la terza generazione di una famiglia di pizzaioli. Da più di un anno, la sede è stata ampliata e rafforzata dalla presenza di due forni a legna che lavorano in contemporanea. Hanno svolto un lungo lavoro di ricerca sia sugli impasti, che sperimentano quotidianamente, sia sui prodotti da utilizzare per le pizze. Sono stati i primi a inserire nel menu una carta degli oli. La scelta spazia dalle pizze tradizionali a quelle stellate, pensate e realizzate con la collaborazione di chef importanti.
- Pepe in Grani (vico San Giovanni Battista, 3 – Caiazzo, Caserta): Franco Pepe viene definito l’artigiano della pizza non a caso, soprattutto per la passione che lo porta a ricercare e a studiare impasti dalla leggerezza e dalla digeribilità inconfondibili. Ha il merito indiscusso di aver valorizzato un prodotto popolare, impreziosendolo con le eccellenze del suo territorio. Nel 2012 si distacca dalla pizzeria storica di famiglia per dar vita al nuovo progetto Pepe in Grani, nel centro storico di Caiazzo. La pizzeria è strutturata su tre livelli ed è attrezzata anche per l’accoglienza di ospiti provenienti da fuori. Non ci sono pizze specifiche da segnalare, ognuna a suo modo ha una caratteristica che la rende unica, come quella con salame di nero casertano, scarola e fior di latte.
Una menzione speciale va fatta per tre pizzaioli: Gianfranco Iervolino, da poco trasferitosi dalla pizzeria Lucignolo Bella Vita di Boscotrecase (Na) a Villa Giovanna ad Ottaviano (Na), un buon appunto da segnare in agenda. Michele Leo, pizzaiolo docente del Gambero Rosso a Nola (Na), allievo a sua volta di Gabriele Bonci, penalizzato dall’apertura soltanto diurna della pizzeria al pubblico. Volodymyr Pyeshkov, pizzaiolo del ristorante Il Foro dei Baroni di Puglianello (Bn), allievo di Michele Leo, un giovanissimo dalle promettenti speranze.
E le vostre pizzerie preferite fuori Napoli quali sono?
- IMMAGINE
- Family Nest
- Resilienza
- Antica Pizzeria Osteria Pepe
- Lady Pizza
- Salvo Pizzaioli da Tre Generazioni
- Dora Sorrentino