Giovedì gnocchi: come nasce la tradizione e dove mangiare gli gnocchi nella Capitale
Come nasce la tradizione romana di mangiare gli gnocchi il giovedì? Ve lo raccontiamo e vi diamo anche ottimi indirizzi dove mangiare gli gnocchi a Roma.
Giovedì gnocchi è uno dei modi di dire più conosciuti quando si parla di cibo e giorni della settimana. La frase completa in realtà coinvolge anche i giorni immediatamente successivi; infatti il proverbio, diffuso principalmente nella Capitale e nelle zone immediatamente circostanti, recita: “giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa”. un piatto calorico e nutriente per affrontare il successivo venerdì di magro Sembrerebbe che la nascita di questa frase risalga all’immediato dopoguerra: un promemoria legato alla necessità di riempire i piatti a tavola con pochi soldi e con quello che offriva il mercato. In quegli anni infatti, un po’ perché nei mercati i generi alimentari scarseggiavano, un po’ perché in certi giorni bisognava rispettare le regole religiose di osservare il digiuno o comunque l’astensione dal consumo della carne, bisognava esercitare al meglio l’antica arte di arrangiarsi. Dunque il giovedì, giorno precedente il venerdì di magro, si diffuse l’abitudine di mangiare un piatto calorico, nutriente e dal grande potere saziante come gli gnocchi. Preparati con acqua, farina, pochissime uova e molte patate, gli gnocchi erano mangiati in abbondanza per fare il pieno di energia in vista del giorno successivo, venerdì, in cui secondo il precetto religioso (all’epoca molto più rispettato di oggi) si osservava il digiuno dalla carne e si potevano consumare solo pesce e legumi, di norma ceci e baccalà. Per concludere il triduo, ricordiamo che nella giornata di sabato era d’uso macellare gli animali, in vista del giorno festivo: il popolino, meno abbiente e spesso escluso dalla distribuzione di cosce e bistecche, poteva permettersi di acquistare solo le parti meno nobili degli animali, come frattaglie, stomaco e trippa, che però nelle mani sapienti delle massaie diventavano piatti assai gustosi.
In ogni caso bisogna ricordare che la pasta di cui stiamo parlando sono gli gnocchi di patate: un piatto che nella forma che conosciamo noi ha cominciato a diffondersi dalla fine del 1800. La patata infatti è stata importata dall’America nel sedicesimo secolo, ma prima di essere usata diffusamente per l’alimentazione umana sono dovuti passare altri due secoli. Fin dal medioevo invece con il termine gnocchi si intendeva un semplice impasto di acqua bollente e farina di cereali vari a cui era data una forma più o meno sferica e di grandezza variabile. Spesso gli gnocchi erano preparati in occasioni particolari, come il giovedì grasso, le cene delle vigilie delle ricorrenze religiose, o durante il periodo dedicato al culto dei defunti. Ma ora che ne abbiamo parlato a sufficienza, sarà il caso di vedere dove assaggiare alcuni degli gnocchi più buoni di Roma.
- Sora Lella (via di Ponte quattro capi, 16). Nel locale storico dell’isola Tiberina che fu dell’indimenticabile Lella Fabrizi, gli gnocchi si mangiano con il sugo all’amatriciana. E non se ne lascia nemmeno uno nel piatto.
- Tram Tram (via dei Reti, 46). Ogni giovedì, cadesse il mondo, ci sono gli gnocchi al sugo di castrato. La famiglia Di Vittorio porta avanti da 25 anni a San Lorenzo la cucina e l’accoglienza di qualità, in un locale dalla piacevole atmosfera un po’ retrò.
- Santopalato (piazza Tarquinia, 4). Una delle aperture più gettonate del 2017. La trattoria futurista capitanata da Sarah Cicolini continua a mietere consensi da critica e pubblico. Occhio alla lavagna: quando leggete gnocchi non fateveli scappare.
- Cesare al Casaletto (via del Casaletto, 45). Uno degli indirizzi più validi della Capitale per gustare i piatti della tradizione romana, e gli gnocchi non fanno certamente eccezione, compresi quelli fritti con salsa cacio e pepe. Il problema più grande resta quello di trovare posto in un locale spesso sold out.
- Trattoria Da Teo (piazza dei Ponziani, 7). In una deliziosa piazzetta dove Trastevere confina con l’isola Tiberina, una trattoria frequentata da habitué, turisti e moltissimi impiegati della zona. Ogni giovedì è officiato il rito laico degli gnocchi, da onorare in buona compagnia, in un ambiente familiare e simpaticamente caciarone.
- Trattoria Lilli (via di Tor di Nona, 23). Da oltre cinquant’anni la cucina familiare di Roma. Una trattoria a metà strada tra piazza Navona e il Palazzaccio, che mantiene i tratti dei locali di un tempo, le porzioni generose e i sapori della tradizione. I loro gnocchi non tradiscono queste semplici regole.
- Osteria Palmira (via Abate Ugone, 29). In questo locale di Monteverde che prende il nome dalla nonna, trovate sempre in menù gli gnocchi ricci di Amatrice, località di origine della famiglia, preparati solo con acqua e farina. Per trovare quelli di patate bisogna attendere il giovedì, ma ne vale la pena.
- Vyta Enoteca del Lazio (via Frattina, 94). Un indirizzo che più centrale non si può, uno chef che non ha bisogno di presentazioni, prodotti selezionati tra le eccellenze regionali. Gli strepitosi gnocchi di Dino De Bellis allietano i palati di turisti e amanti dello shopping: non perdeteveli.
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