Granite dal mondo: 13 modi di rinfrescarsi dolcemente
La granita non si trova solo in Italia: in versioni diverse, con ingredienti e colori incredibili, esistono tante varianti in giro per il mondo.
Rinfrescanti, coloratissime e con nomi sempre diversi. Tutto il mondo ama la granita, solo che usa parole fantasiose e differenti per chiamarla. A ogni latitudine c’è un dessert fresco, fatto con ghiaccio tritato, sciroppi dai colori sgargianti o pastello, in un mix che combina l’effetto rinfrescante con il gusto. In tutto il mondo gli chef si dilettano a declinare questo intermezzo fra il verso dessert e l’ultima portata in tante versioni. Ne è un esempio la creazione di Stephanie Prida al Lobster Club di New York City, che ha creato un kakigori in tre consistenze: puré, zeist candito e aromatizzato alla crema inglese. “Cos’è un kakigori“, vi state chiedendo? È solo un altro dei fantasiosi nomi che gli esseri umani nel mondo usano per definire la granita.
- Kakigori. Diffuso in Giappone sin dal decimo secolo, il kakigori è una specie di granita molto colorata che potrebbe essere paragonata alla grattachecca romana, pur con qualche differenza. Non basta schiacciare o tritare il ghiaccio, ma va lavorato fino a renderlo sofficissimo, simile alla neve. Per farlo si usa una macchina. Poi si versa uno sciroppo che spazia dai tradizionali alla frutta a quelli al tè verde e matcha.
- Shaved Ice delle Hawaii. La traduzione di questa parole potrebbe suonare più o meno come ghiaccio rasato. Discende dal kakigori: fu importato sull'isola dai lavoratori giapponesi nelle piantagioni del posto. Nel 1900 venne aperto il primo chioschetto che vendeva questo dessert rinfrescante ai lavoratori durante l'estate. Anche qui, a fare la magia, sono ghiaccio soffice e sciroppo. Anche lo shaved ice hawaiano cerca di innalzare la qualità di questo dessert, inserendo nei menù sciroppi artigianali ricavati da frutta fresca del posto.
- Bao bing. Si pensa che il bao bing fosse servito in Cina sin dal settimo secolo, rendendolo il tipo di granita più antico al mondo. È diffuso anche a Taiwan e Malesia, ed è famoso anche negli Stati Uniti dove subì una vera e propria americanizzazione. È servito in coni alti, in una coppa, in porzioni generose per poterlo condividere con i propri commensali. C'è della frutta fresca e dei fagioli rossi accanto, oltre a mochi, noccioline, gelatine, latte condensato e sciroppi di frutta. Qui il ghiaccio è impilato in riccioli.
- Patbingsu o bingsoo. In Corea del Sud lo patbingsu è talmente famoso da essere venduto anche da Kfc. Conservando la consistenza del kakigori, la vera unicità del patbingsu è data dai topping. Per adornarlo si usano fagioli rossi, frutta, latte condensato, polvere di semi di soia tostati e a volte anche del gelato. Prima di essere servito, viene mescolato con un cucchiaio.
- Halo Halo. Tipico delle Filippine, l'halo halo (che in tagalog significa mescolanza) è una miscela di ghiaccio tritato e latte condensato a cui si aggiungono una varietà di gelatine, note anche come nata. C'è quella di ananas, cocco, tapioca. Si aggiungono mungo (fagioli rossi) e pinipig (riso soffiato) oltre all'ube, un tubero dolce di colore viola. Il tutto è servito o in un bicchiere alto o in una ciotola, per poterlo mescolare.
- Nam kang sai. Simile al bao bing e al patbingsu, la Thailandia offre una propria versione della granita, resa unica dall'estrema attenzione al topping: il nam kang sai. È venduto in strada in tutto il Paese. Al ghiaccio sono aggiunti ingredienti come taro, mais dolce, castagna d'acqua e cubetti di pane. A volte si aggiunge lo sciroppo sala, una salsa rossa usata anche per un drink chiamato pinky milk, oppure del latte di cocco.
- Es campur. L'Indonesia si rinfresca con l'es campur. Questo dessert è servito sia in strada che nei ristoranti e appare più come una coppa piena di pezzetti - più che neve - di ghiaccio, con l'aggiunta di semi, gelatine, pezzi di cocco o avocado, nonché latte condensato.
- Ais kacang. Le coppe qui diventano sempre più alte. In Malesia l'ais kacang è formato da un alto cono di ghiaccio, guarnito da tanti ingredienti colorati, tra cui noccioline e fagioli rossi, sormontati a volte anche da una pallina di gelato. Il ghiaccio è colorato da sciroppi alla rosa, ad esempio, o allo zucchero di palma.
- Gola o chuski. In India è un dessert da strada. Anche qui abbiamo coni di ghiaccio compressi in una coppa, conditi con sciroppi al gusto di mango, rosa e kala khatta, un aroma che mescola mirtillo e cumino. Alla fine della preparazione, nella coppa è infilato uno stecco, creando una specie di effetto lecca lecca. Questo tipo di dessert è servito anche in Pakistan, dov'è chiamato gola ganda.
- Piragua. Siamo a Portorico, un paese che ha esportato il suo piragua anche negli Stati Uniti, dove i suoi immigrati hanno diffuso questo dessert anche in Florida e a New York. Servito in coppe di plastica, il ghiaccio è grattato a mano fino a renderlo soffice come per il kakigori, e poi messo a forma di piramide. È decorato e aromatizzato, nonché servito con una cannuccia per poter succhiare il tutto quando il ghiaccio si scioglie. Tra i gusti più diffusi c'è il tamarindo, il cocco, i semi di sesamo, il passion fruit, l'ananas e il melone.
- Raspado. Famoso in tutto il Messico e diffuso anche in aree degli Stati Uniti dove la presenza di immigrati messicani è significativa, il raspado è servito in forma di cono di neve. La materia prima - il ghiaccio - è grattato a mano con uno strumento metallico, e mischiata con dello sciroppo. È servita con frutta e anche latte, nonché tamarindo e rompope (zabaione). A Cuba è noto col nome di granizado e in Colombia con quello di cholado.
- Shika shika. In Perù e Bolivia questa variante della granita è resa unica dall'uso di ghiaccio delle Ande. Lo ha raccontato bene il documentario shikashika, girato nel 2018, in cui è stato illustrato quanti benefici apporti quest'antica tradizione alle comunità rurali residenti nei pressi della catena montuosa. I sapori a cui il ghiaccio tritato è mischiato sono dati da sciroppi, miele e latte.
- Snow cone. In tutti gli Stati Uniti, oltre alle variazioni introdotte grazie alla multiculturalità del Paese, il più noto dessert ottenuto con ghiaccio tritato è il cono di neve. Si fa risalire l'invenzione di questo dolce al 1919. Un anno dopo un uomo di nome Samuel Bert creò la prima macchina per fare i coni di neve, venduta alla fiera di stato del Texas. La consistenza è più croccante rispetto al shaved ice hawaiano e anche qui abbiamo molti gusti di frutta a dare sapore al ghiaccio: ciliegia, fragola, uva, limone e perfino il mix noto come tiger's blood, sangue della tigre, fatto con anguria, fragola e cocco. A volte è aggiunto anche del gelato in cima.
- IMMAGINE
- World Food Guide