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Grolla o Coppa dell’Amicizia?

di Daniela Traverso • Pubblicato 8 Novembre 2013 Aggiornato 21 Maggio 2014 14:17

Tutti, da nord a sud, abbiamo sempre sentito parlare della Grolla: «ah si! Quel bicchiere enorme dove si beve grappa col caffè», direbbero in molti. In merito c’è un pochino di confusione, ma facilmente dipanabile. La Grolla è in effetti un tradizionale grande calice, originario della Val d’Aosta, di legno e provvisto di più beccucci

Tutti, da nord a sud, abbiamo sempre sentito parlare della Grolla: «ah si! Quel bicchiere enorme dove si beve grappa col caffè», direbbero in molti. In merito c’è un pochino di confusione, ma facilmente dipanabile. La Grolla è in effetti un tradizionale grande calice, originario della Val d’Aosta, di legno e provvisto di più beccucci da cui possono bere più persone.

La Grolla
La Grolla

La Grolla quindi, in origine, nasce come un grande calice da vino e il suo utilizzo è documentato fin dall’Alto Medioevo; molti si confondono con la Coppa dell’Amicizia, una coppa in legno, più bassa e larga, anch’essa provvista di diversi beccucci da cui possono bere più persone, ma ideata più di recente, intorno al 1940 e in cui si usa bere il caffè alla valdostana, un mix caldo a base di caffè e grappa; insomma una variante del più antico calice.

Coppa dell'amicizia
La Coppa dell’amicizia

Intorno alle origini della Grolla Valdostana ci sono varie storie e leggende. Sicuramente la più famosa vede la sua nascita legata alla leggenda del Sacro Graal, lo si intuisce anche dal nome, la coppa dove Gesù bevve durante l’ultima cena e che Giuseppe d’Arimatea usò per raccogliere le gocce di sangue del Cristo crocifisso. La Grolla originale è rigorosamente in legno, normalmente di noce o acero, non ha mai cambiato aspetto pur diventando anche un vero oggetto di design artigianale. La forma della grolla deriva dal Sacro Graal e ha un grande valore simbolico  Si è mantenuta inalterata nei secoli, e durante lo svolgersi della storia ha assunto sempre più valenza di aggregatore sociale. L’usanza tradizionale della Grolla valligiana era quella della bevuta comune de la ronde, cioè il passaggio del boccale di mano in mano in senso orario augurandosi l’un l’altro buona salute. Insomma Grolla e Coppa dell’Amicizia sono vero simbolo di socialità, vi immaginate qualcosa di più piacevole e divertente da bere a casa con gli amici in inverno quando fa freddo? Questa tradizione viene portata avanti ancora oggi, con le dovute variazioni sul tema, anche fuori regione. Il contenuto è diventato ormai il Caffè Valdostano, che potrete bere sia nella Grolla che nella Coppa dell’Amicizia. L’inverno è alle porte, è tempo di prepararla in casa.

Come si prepara la grolla

Preparare il Caffè Valdostano è semplice, dovrete solo far attenzione ai passaggi. In un pentolino scaldate circa 6 bicchierini di grappa con mezza mela tagliata a tocchetti, la scorza di un arancio e il suo succo, 5 bacche di ginepro, 1 chiodo di garofano e una piccola noce di burro. Cuocete a fuoco molto lento senza arrivare ad ebollizione, quando il composto vi sembrerà ben amalgamato e aromatizzato al punto giusto, filtratelo con un colino direttamente nella coppa e poi aggiungete il caffè di 12 tazzine, 6 cucchiai di zucchero e mescolate il tutto molto bene. Spolverate il bordo della coppa con un po’ di zucchero, fatelo caramellare con l’aiuto di un accendino, chiudete il coperchio e cominciate la vostra bevuta.