Mangiare a Bergamo: le guide di Agrodolce
Se avete intenzione di assaggiare la cucina tipica bergamasca, quella rustica di origine montana, ecco qualche consiglio per voi.
Bergamo è una cittadina lombarda incastonata tra le montagne a nord est di Milano. Famosa per le meraviglie architettoniche medievali, situate nella parte chiamata città alta (Bèrghem de sura), è nota anche per le eccellenze enogastronomiche del suo territorio. Bergamo è rappresentata da piatti rustici di derivazione montana ma è anche sinonimo di alta cucina, grazie al ristorante tristellato Da Vittorio che da oltre 50 anni delizia i palati dei lombardi più gourmet con pietanze eleganti e raffinate. Ma se scegliete questa città del nord Italia per un viaggio che consenta un assaggio del mondo food bergamasco più spartano, senza spendere un occhio della testa, ecco alcuni locali in perfetto stile montano dove gustare generose porzioni di polenta taragna, casoncelli, scarpinocc, torta donizetti e tanto altro ancora.
- La Scagna – Via Gianbattista Moroni, 31. Ristorante dall’atmosfera informale e raccolta che si trova nella parte bassa della città, Bérghem de sóta, il suo nome Scagna in dialetto bergamasco significa sedia. Oggetto senza il quale non si può assaporare un piatto che si rispetti. L’insegna recita cucina tipica e infatti i piatti, sostanziosi e preparati con ottime materie prime, ricordano quelli realizzati dalle nonne delle baite di una volta. Sicuramente da provare, la polentina con lardo e miele, la classica taragna e i secondi di carne serviti, a scelta del cliente, con patate al forno o polenta.
- Trattoria A. D’Ambrosio – Via Broseta, 58. Questa trattoria è considerata un luogo storico in cui mangiare a Bergamo. È detta anche La Giuliana, dal nome dell’ostessa che gestisce il ristorante con passione e professionalità, aperto oltre 70 anni fa dai genitori. La cucina non abbandona la tradizione bergamasca e lombarda e dà la possibilità di scegliere tra uno dei menu a prezzo fisso con un occhio particolarmente attento alla stagionalità delle materie prime.
- Enoteca Osteria Zanini – Via Borgo Santa Caterina, 90/a. Nel Borgo Santa Caterina, tra le mura storiche della città, c’è l’Enoteca con cucina Zanini, dove la tradizione va di pari passo con la cucina contemporanea. Vini del territorio, ma non solo, accompagnano piatti come il riso Carnaroli Salera al peperone e lampone, l’anguilla affumicata e il petto d’anatra, arachidi salate e fave, in cui nulla è lasciato al caso. Non si tratta, certamente, di un locale rustico ma per una cena meno montanara e più ricercata vale sicuramente la sosta.
- Trattoria Pascoletto – Via Pascoletto, 10. Fuori dalla città, precisamente nel paesino di Mozzo, c’è una piccola trattoria a conduzione familiare che dal 1910 prepara piatti della cucina casalinga della zona. Tovaglie di carta a quadretti e foto d’epoca accompagnano i piatti, rigorosamente della tradizione bergamasca, come i casoncelli di Nonna Serafina ripieni di carne brasata e conditi con burro, salvia e pancetta e la specialità di punta della casa, gli gnocchi alla barbabietola, rigorosamente fatti a mano.
- Baita Valle Azzurra – Via Valzurio, 9. Sempre fuori città, questa volta ad alta quota, la Baita Valle Azzurra è il rifugio ideale per rilassarsi e assaporare i gusti autentici della montagna bergamasca. Si trova in Valzurio, nella Valle Seriana, ed è d’obbligo una sosta qui dopo le fatiche dei trekking o degli sport invernali. La padrona di casa è Anna Marchesi che prepara ogni giorno pasta fresca con sughi di selvaggina, gnocchi di castagne, stracotti e brasati per deliziare i palati affaticati di escursionisti e vacanzieri. Non dimenticate di prenotare altrimenti rischierete di restare a bocca asciutta.