Hosteria il Grottino a Gualdo Cattaneo: mangiare in un borgo medioevale in Umbria
Hosteria Il Grottino, nel borgo di Gualdo Cattaneo, è una realtà dove trovare materie umbre elaborate con tocco moderno.
“In tutto siamo circa 80 abitanti”. Giorgiana Guidi è romana ma si è subito innamorata del minuscolo borgo di Gualdo Cattaneo. Lei e Raffaele Tomaino sono imprenditori, già impegnati nella ristorazione e nell’ospitalità, ma la sfida di rianimare questo paesino fermo nel tempo è stata per loro una missione speciale. “Abbiamo scoperto Gualdo Cattaneo: un luogo magico e bellissimo dove mancava un’attività in grado di accogliere e offrire una proposta gastronomica di livello”. Sicuramente lo spopolamento dei centri storici nei piccoli comuni è un problema serio ma che fatica a scalare la lista delle priorità nelle agende politiche. E così, spesso è l’iniziativa privata a ripensarne il ruolo, fornendo un’alternativa a un destino di abbandono. “Vogliamo che la vita scorra tra i vicoli di questo paese che è un piccolo gioiello…Rendendolo una meta dove trascorrere una piacevole serata per i visitatori locali e un luogo di cui innamorarsi per i turisti” sono le parole dei proprietari che dalla ristrutturazione della canonica della chiesa hanno fatto nascere un residence con quattro camere. Al piano terra invece l’Hosteria è la meta ideale per chi ricerca i sapori dell’Umbria in piatti ben eseguiti oppure carni pregiate cotte alla brace.
Il locale
In un contesto allo stesso tempo rustico ed elegante, Il Grottino può vantare diversi ambienti. La sala, piccola ma accogliente, punta tutto sul fascino della pietra viva e della griglia a vista. Particolarmente gradevole è il dehors sulla piazzetta antistante. Poi c’è la terrazza che, racchiusa in una teca di vetro rimovibile, può essere sfruttata in ogni periodo dell’anno per un numero di coperti che in totale sono circa sessanta.
L’offerta gastronomica
La sala è affidata a Luisa Minrath mentre in cucina c’è lo chef Marco Micucci. Perugino e figlio d’arte, Micucci propone piatti realizzati quasi esclusivamente con materie prime umbre, condite con un tocco personale e moderno. Il classico Uovo al tartufo, per esempio, viene soffiato e servito in un padellino di rame. Tra i primi meritano una menzione speciale i Maltagliati di farina di farro e canapa con ragù rosso di cinghiale mentre l’offerta di carni alla brace, come già detto, è centrale nel menu del Grottino e in alcuni casi i tagli arrivano fino a settanta giorni di frollatura. Fiore all’occhiello della selezione è la manzetta prussiana dell’azienda Jolanda De Colò. Chi invece vuole restare ben ancorato alla tradizione locale, può scegliere l’immancabile Petto di piccione, ripieno alla umbra servito con la sua riduzione profumata all’anice e castagne, su disco di polenta fritta. La carta dei vini, tra cui non mancano etichette naturali, è anch’essa centrata sul territorio, sia per quanto riguarda i rossi, d’altronde siamo sulla Strada del Sagrantino, sia per i bianchi (dal Grechetto di Todi al Trebbiano Spoletino). A pochi passi dall’Hosteria poi si trova La Bottega: una dispensa dove acquistare alcuni dei prodotti utilizzati dallo chef Micucci.