I 5 errori che fanno fallire (quasi) ogni dieta
Per quale motivo molto spesso le diete non funzionano? Dove sbagliamo? Fate attenzione a questi 5 errori per rendere più efficace la vostra dieta.
Perdere peso e mantenere la linea acquisita durante tutto l’anno, possibilmente senza eccessivi sforzi, è il sogno di ognuno di noi. Ecco gli errori che fanno fallire la dieta.
- Errori che fanno fallire la dieta
- Fretta: errori della dieta
- Carenza di carboidrati
- Fame
- Scarso (o errato) allenamento
- Questione di timing
- È possibile dimagrire senza seguire una dieta rigida?
- Come gestire le voglie di cibo durante una dieta?
- Qual è il ruolo del sonno nella perdita di peso?
- Le diete che funzionano a breve termine sono sostenibili nel lungo periodo?
- Quali sono le alternative alle diete tradizionali?
Errori che fanno fallire la dieta
E se il metabolismo basale, in parte frutto di una vita equilibrata in parte dote genetica di gran valore, non è dalla nostra, ecco che le rincorse all’ultima dieta in voga a Hollywood, piuttosto che la ricerca di erbe miracolose o addirittura l’attenzione spasmodica verso quelle chimere conosciute come alimenti dimagranti, diventano un chiodo fisso, specialmente in prossimità della tanto temuta prova costume. Occorre allora fare un passo indietro e riflettere sul termine dieta, dal greco δίαιτα, dìaita, ovvero modo di vivere, il che rimanda a una serie di riflessioni, riassunte sotto lo stesso enigma: perché il 90% delle diete seguite, per quanto rigida sia la disciplina adottata, alla lunga non funzionano? Ecco alcune possibili risposte su cui ragionare.
Fretta: errori della dieta
Il fattore tempo è decisamente fondamentale per non commettere errori della dieta. Le promesse di corpi longilinei in meno di una settimana, nascoste sotto il segno delle tanto gettonate diete last minute, sono degne di un marinaio. Tornando al significato della parola stessa, un modo di vivere sano, connesso a un regime alimentare equilibrato, tarato sul proprio organismo e sul tipo di vita che si conduce richiede un approccio armonico sia dal punto di vista degli ingredienti e delle cotture predilette, sia dai giusti tempi con cui ci si prefigge di raggiungere l’obiettivo. Ridurre lo sforzo a pochi giorni di privazioni non fa altro che sfasare il metabolismo, affaticare l’organismo e metterlo in allarme per una presunta carestia in corso. Il risultato? Al primo sgarro si tornerà punto e a capo, assistendo al temutissimo effetto yo-yo che porterà con se la vanificazione del sacrificio e, probabilmente, un paio di chili in più. Come si suol dire, la fretta vuole calma.
Carenza di carboidrati
La reazione istintiva quando si litiga con la bilancia è quella di dare la colpa ai carboidrati, senza fare distinzione alcuna. Capro espiatorio di tutti i mali, ecco che, a partire dal famoso lunedì in cui tutte le diete iniziano, sono tagliati di netto dalla spesa settimanale. Chi sponsorizza i regimi a bassissimo contenuto di queste sostanze, invece fondamentali, dimentica spesso di elencare gli effetti collaterali, che possono essere alquanto dannosi. Giusto per ricordarne alcuni, la sensazione di nausea costante, la disidratazione (è proprio la perdita d’acqua a causare il primo decremento di massa corporea), la debolezza e le scarse prestazioni fisiche. Come ogni tipo di privazione, non rientra nella giusta filosofia secondo cui bello e sano vanno di pari passo, e se in un primo momento lo specchio può dare soddisfazioni, occorre tenere a mente che il fisico alla lunga soffre e può incappare in incidenti di percorso non trascurabili, senza dimenticare che tutte le privazioni di questo genere portano prima o poi ad una resa. Una soluzione? Scegliere i migliori carboidrati in circolazione. Quindi via libera a pane e pasta integrali, introdurre avena, quinoa e bulgur tra le proprie abitudini e spaziare tra le numerosissime varietà di verdura e legumi che la stagione ci offre.
Fame
Ecco uno degli errori della dieta più comuni. La stragrande maggioranza delle diete falliscono per un semplicissimo motivo: non mangiamo abbastanza. Chiaramente si parla di diete fai-da-te, in cui ci improvvisiamo medici di noi stessi e, con tanta presunzione, saltiamo a piè pari molte considerazioni importanti per costruire un regime bilanciato e aderente alla nostra quotidianità. Succede spesso, quindi, che si ingeriscano poche calorie rispetto al fabbisogno giornaliero, un po’ per ignoranza, un po’ per il fattore risultato immediato di cui sopra. Il primo periodo la soddisfazione di vedersi già più alleggeriti fa superare il brontolio allo stomaco, ma è matematicamente impossibile, se non patologico, prolungare nel lungo termine tali regimi ipocalorici. A meno che non ci si incaponisca, perdendo qualsiasi piacere legato al cibo pur di vedersi sempre più magri e controllati, arriverà sempre il giorno in cui la panetteria vicino casa sfornerà la pizza più fragrante e saporita mai prodotta, davanti la quale tutte le privazioni fino a quel momento sostenute saranno solo un lontano ricordo.
Scarso (o errato) allenamento
Anche in questo caso, equilibrio è la parola d’ordine. L’assenza totale di esercizio o, al contrario, l’ossessione di praticare tanto sport per potersi permettere un regime alimentare più calorico sono settaggi mentali completamente errati, specie se ci si avvicina a una dieta per perdere peso. Il movimento deve rientrare nello stile di vita sano che porta al successo e al benessere: ecco che corsa, camminata o pedalate in bicicletta rappresentano l’allenamento aerobico che fa bene al cuore, che aiuta a eliminare le tossine accumulate e che favorisce il buon funzionamento dell’organismo. Tuttavia, non va mai dimenticato il potenziamento muscolare, sia per costruirsi una certa forza fisica, sia perché è proprio questo allenamento a svegliare il metabolismo basale e a favorire lo smaltimento della massa grassa a favore della magra. Quindi, senza farsi prendere dall’ansia, salutiamo l’ascensore, abbandoniamo l’auto almeno nei weekend e troviamo un allenamento per i nostri muscoli che sia di nostro gradimento e che unisca il piacere a una salutare sudata.
Questione di timing
Quando si intraprende una dieta, ci si deve ricordare di mangiare spesso. Sembra un paradosso, in realtà una delle strategie più consolidate per dare una sferzata a nostro organismo e istigarlo a darsi una mossa per bruciare calorie è quello di non far passare troppo tempo tra un pasto e l’altro. In generale è consigliabile intervallare i tre pasti principali con spuntini il più possibile salutari, come frutta, verdura cruda, yogurt magro o cracker integrali, in modo da non lasciare l’organismo a digiuno per più di cinque ore. Con un po’ di autocontrollo, quindi, il fisico resterà attivo e alimentato a dovere, senza arrivare a sentire troppa fame. Altro fattore determinante, che sempre il tempo interessa, è rappresentato dagli orari in cui si assumono certi cibi piuttosto che altri. Con un po’ di buon senso e l’aiuto di un dietologo se i chili da perdere sono più dei due o tre che ogni donna si sente di troppo, verrà naturale consumare una sostanziosa colazione la mattina, momento in cui il fisico ha più bisogno di energia ed è svuotato dalle ore di sonno, preferire un pranzo ricco di carboidrati buoni e proteine sane, per poi tenersi leggeri la sera, prima di dormire.
È possibile dimagrire senza seguire una dieta rigida?
Sì, è assolutamente possibile perdere peso senza seguire una dieta rigida. Invece di concentrarsi su restrizioni alimentari severe, molte persone trovano successo adottando un approccio più flessibile e sostenibile. Ciò può includere l’adozione di abitudini alimentari più sane, come aumentare il consumo di frutta e verdura, bere più acqua e limitare gli zuccheri aggiunti, senza eliminare completamente i cibi preferiti. Questa strategia non solo rende la perdita di peso più gestibile, ma promuove anche un rapporto più sano con il cibo.
Come gestire le voglie di cibo durante una dieta?
Le voglie di cibo sono comuni e possono mettere a dura prova anche i piani alimentari più solidi. Un modo efficace per gestirle è quello di identificare se si tratta di fame fisica o emotiva. Se si tratta di fame emotiva, può essere utile trovare attività alternative per distrarsi, come una passeggiata, la meditazione o l’uscita con amici. Se si sente davvero fame, è importante concedersi un piccolo piacere in modo da non sentirsi privati, preferibilmente optando per porzioni controllate. Inoltre, mantenere spuntini sani a portata di mano, come frutta o noci, può aiutare a placare le voglie in modo salutare.
Qual è il ruolo del sonno nella perdita di peso?
Il sonno gioca un ruolo fondamentale nella gestione del peso e nella salute generale. La mancanza di sonno può influenzare negativamente il metabolismo, aumentando la produzione di ormoni che stimolano l’appetito e riducendo quelli che promuovono la sazietà. Questo può portare a un aumento della fame e, di conseguenza, a scelte alimentari poco salutari. Garantire un sonno di qualità e sufficiente (circa 7-9 ore a notte per gli adulti) è quindi cruciale per sostenere gli sforzi di perdita di peso e mantenere uno stile di vita sano. Inatti, non dormire abbastanza è uno degli errori della dieta che più spesso si sottovaluta.
Le diete che funzionano a breve termine sono sostenibili nel lungo periodo?
Le diete che promettono risultati rapidi tendono a non essere sostenibili nel lungo termine. Questi approcci possono portare a perdite di peso iniziali, ma spesso si traducono in un recupero del peso (effetto yo-yo) una volta interrotti. È importante adottare uno stile di vita sano e bilanciato che possa essere mantenuto nel tempo, piuttosto che fare affidamento su soluzioni temporanee. L’ideale è trovare un piano alimentare che integri cibi che piacciono, attività fisica regolare e abitudini sane per garantire risultati duraturi.
Quali sono le alternative alle diete tradizionali?
Ci sono diverse alternative alle diete tradizionali che possono aiutare nella perdita di peso. Una di queste è il concetto di “mindful eating,” che implica prestare attenzione a cosa si mangia, assaporare ogni boccone e riconoscere i segnali di fame e sazietà. Inoltre, l’adozione di una dieta bilanciata, basata su cibi integrali e minimamente lavorati, può fornire risultati migliori rispetto alle diete restrittive. Un’altra opzione è il digiuno intermittente, che alterna periodi di alimentazione a periodi di digiuno, permettendo una maggiore flessibilità e meno sensazione di privazione.