Dai cartoni animati alla realtà: 11 cibi che sono entrati nel nostro quotidiano
Ci sono cibi diventati iconici tramite cartoni animati e anime giapponesi che sono poi diventati realtà nei ristoranti italiani, come ramen e onigiri.
La sospensione dell’incredulità è il meccanismo che ci porta a ritenere reali le storie e i personaggi di finzione. Sospendendo lo scetticismo possiamo arrivare a immedesimarci nel protagonista di un cartone animato, a considerarlo un amico, a partecipare alle sue avventure e persino a desiderare il cibo che mangia. E l’ultimo desiderio, in alcuni casi, siamo riusciti a soddisfarlo. Dei tanti alimenti visti nei cartoni animati, ce ne sono alcuni che negli ultimi anni sono diventati noti e diffusi anche in Italia. A Roma o a Milano, per sentirsi in una puntata di Kiss me Licia o di Doraemon, oggi può bastare un salto al supermercato.
- Non esistono statistiche ufficiali, ma con ogni probabilità gli onigiri sono il cibo più presente nei cartoni animati provenienti dal Giappone. Gli onigiri sono polpette di riso bollito di forma triangolare o rotonda, ripiene di pesce, carne o verdura e parzialmente avvolte in un’alga croccante. In Giappone si acquistano nei diffusissimi minimarket (konbini) o in botteghe artigianali – in Italia, da qualche anno, si comprano nei supermercati con un angolo dedicato al sushi o nei ristoranti giapponesi. L’ideale è acquistarli da asporto e mangiarli seduti in un parco: accendete l’immaginazione, e immediatamente capirete di trovarvi a un picnic sotto i ciliegi in fiore nel parco di Ueno.
- Nei cartoni giapponesi il ramen è popolare quasi quanto gli onigiri. Si tratta di una zuppa di noodles, raccontata in una miriade di versioni diverse: ci sono i ramen istantanei dell’ispettore Zenigata, oppure quelli casalinghi e ricchissimi di Naruto e di Ponyo sulla scogliera. Nelle grandi città italiane i ramen hanno toccato un picco di popolarità alcuni anni fa: oggi è facile trovare piccoli ristoranti specializzati proprio nella zuppa di noodles giapponese.
- L’entusiasmo di Kung Fu Panda per i ravioli ha forse contribuito al loro enorme successo in Italia. Il film d’animazione è uscito nei cinema nel 2008: a 12 anni di distanza, nelle città italiane si trovano decine di ristorantini specializzati proprio nei ravioli cinesi, preparati con una varietà di ripieni e di cotture diverse.
- Detective Conan, Sailor Moon e altri protagonisti di anime sono invece appassionati di nikuman – panini cotti al vapore ripieni di carne di manzo o di altri ingredienti. La descrizione vi ricorda qualcosa? Si tratta della versione giapponese dei baozi cinesi. E i baozi sono oggi disponibili in Italia in tantissimi ristoranti cinesi o in take away specializzati.
- Più difficili da trovare in Italia sono gli okonomiyaki, le frittate di verza e pastella preparate da Marrabbio nel cartone Kiss me Licia. A Milano c’è una catena di piccoli ristoranti specializzati: da Maido da alcuni anni si servono con successo okonomiyaki con la pancetta, con i gamberi o vegetariani. Il segreto dell’okonomiyaki è nella cottura sulla piastra: a Osaka, dove gli okonomiyaki sono la specialità cittadina, la preparazione viene affidata direttamente ai clienti, che così possono mescolare gli ingredienti come preferiscono.
- La pastella e la cottura sulla piastra accomunano okonomiyaki e takoyaki. I takoyaki sono polpette di polpo, popolarissime nel manga e nell’anime di One Piece, dove c’è addirittura una nave attrezzata per la loro preparazione. In Giappone sono serviti negli izakaya, come spuntino da abbinare al sake, e sono conditi con decine di salse e ingredienti diversi. In Italia si trovano in una manciata di ristoranti giapponesi e take away specializzati.
- I dorayaki di Doraemon, dischi di pasta dolce farciti, si trovano invece nei supermercati dedicati alle specialità asiatiche, perché possono essere conservati facilmente per molti mesi. Le versioni confezionate possono essere farcite con la tradizionale confettura di fagioli rossi, oppure con creme al cioccolato, agli agrumi, al tè verde.
- Sailor Moon amava invece mangiare i mochi, dolcetti di riso glutinoso ripieni con una varietà di confetture diverse. Anche i mochi si trovano facilmente nella versione confezionata – ma il consiglio è di provare quelli freschi, spesso ripieni di gelato, serviti nei ristoranti giapponesi anche in Italia.
- Dai cartoni Disney e dalle fiabe dei fratelli Grimm arrivano invece le mele stregate, che capita spesso di incontrare agli stand di luna park e fiere. La mela rossa, lucida e perfetta, ricorda quella della strega di Biancaneve: in realtà, tanta perfezione è dovuta all’utilizzo di caramello fuso e di colorante alimentare.
- I film d’animazione di Shrek hanno portato alla ribalta un personaggio della tradizione nord europea: l’omino di pan di zenzero, già protagonista di una fiaba dal tragico finale. Il pan di zenzero, detto anche panpepato o gingerbread, non era molto diffuso in Italia: ma grazie all’arrivo di catene scandinave come Ikea e Tiger è oggi facilissimo trovare gli ingredienti e le formine necessarie per preparare il proprio omino di pan di zenzero. Rimane solo da decidere se mangiarlo o appenderlo all’albero di Natale.
- Una storia di insuccesso arriva invece dagli Stati Uniti. Per anni, gli spettatori hanno osservato con golosità e desiderio i donuts, le ciambelle glassate amate da Homer Simpson (e dal commissario Winchester). La catena Dunkin’ Donuts tentò di portarle in Italia fra il 1999 e il 2000: ma in meno di due anni l’avventura si concluse con un fallimento. Oggi, a Roma, è possibile acquistarne la versione artigianale da Bucolica, all’interno del mercato Testaccio; alcune ciambelle glassate sono inoltre disponibili al bancone degli Starbucks di recente aperti in Italia e in altre catene di caffetterie d’ispirazione statunitense.