I migliori (e peggiori) cibi da comprare in scatola
Il cibo in scatola è indubbiamente comodo, ma alcuni alimenti non sono salutari: vi consigliamo quali cibi in scatola scegliere e quali evitare.
A causa dell’emergenza Coronavirus anche le nostre abitudini di spesa sono cambiate. Secondo un rapporto pubblicato da Confagricoltura, abbiamo acquistato molti più alimenti a lunga scadenza, come riso, pasta e tanto, tanto scatolame. in italia i cibi conservati di buona qualità sono comunque molto diffusi Nella nostra alimentazione, il cibo in scatola è sempre stato croce e delizia. Da un lato estremamente pratico perché già pronto e comodo da servire, dall’altro additato come insalubre a causa di conservanti e ingredienti aggiuntivi contenuti al suo interno. Qual è la realtà? Come sempre, la virtù sta nel mezzo. Se è vero infatti che i cibi in scatola sono spesso ricchi di zucchero e sodio, molto più di quello richiesto dal nostro organismo, è altrettanto vero che, almeno in Italia, la possibilità di scegliere cibi conservati di buona qualità esiste. Non si contano più le ricerche che riviste di settore conducono, con uscita cadenzata, su questo o quel prodotto.
Le regole da tenere a mente
Come orientarsi, allora? Se non si ha voglia o tempo di affidarsi agli esperti, una buona regola generale è quella di imparare a leggere le etichette. Generalizzando ancor di più, meno ingredienti ci sono scritti, più potrebbe essere salubre il prodotto contenuto. Va da sé, tuttavia, che sulla qualità influiscono anche moltissimi altri fattori, quali il marchio di produzione (con annesse scelte produttive), la natura degli ingredienti stessi (si veda per esempio il bio), il corretto stoccaggio dello scatolame e così via per tutta la filiera. Fatte queste doverose premesse, sempre procedendo per generalizzazioni possiamo scegliere qualche prodotto migliore e qualche peggiore.
I migliori
Nella prima categoria possiamo annoverare legumi e cereali cotti a vapore. Sono prodotti che, se scelti nel giusto punto vendita e del giusto marchio e se ne leggiamo l’etichetta, non riportano tra gli ingredienti altro che il legume (o cereale) stesso e l’imprescindibile sale. mais e legumi cotti al vapore sono i prodotti migliori da comprare in scatola Soprattutto i legumi – fagioli, ceci, piselli, soia – essendo pronti sono una buona opportunità per consumare questi alimenti che spesso, per mancanza di tempo, non riusciamo a cucinare. In scatola mantengono inoltre più o meno le stesse proprietà nutrizionali di quelli freschi ed essiccati, con ferro, carboidrati, fibra e vitamine. L’unica pecca è che perdono un po’ di proteine durante i processi di lavorazione e pastorizzazione. Una segnalazione a parte è per il mais: quello pronto, se risponde agli stessi crismi segnalati finora, è un buon prodotto e consente di risparmiare molto tempo e denaro in cucina.
Un altro macro-gruppo di prodotti che, debitamente selezionati, sono di buona qualità sono i pomodori: polpe, passate, pelati sono forse le scatole più usate sulla nostra tavola, da aprire ogniqualvolta c’è necessità di un sugo. Anche qui, fondamentale è saper leggere l’etichetta, non soltanto per scoprire gli ingredienti, ma anche, in alcuni casi, quale sia la loro provenienza.
Tonno, sgombro, salmone, acciughe. Il primo soprattutto è tra gli alimenti più acquistati in scatola e ne esistono tantissimi marchi differenti.L’evoluzione e il miglioramento delle tecniche di conservazione lo hanno infatti reso molto simile, come valori nutrizionali, a quello fresco. Le ricerche condotte su questo alimento sono state quindi tese a individuare non soltanto l’ingrediente di partenza, dunque la qualità dell’animale scelto, ma anche lo stabilimento e il tempo di trasformazione: a seconda della zona in cui è stato pescato – segnalata in etichetta – avremo un prodotto più o meno salubre. In base, poi, alle nostre esigenze nutrizionali, potremo orientarci su un prodotto sott’olio invece che su uno al naturale. Analoghe indicazioni valgono per tutti gli altri pesci. Per i quali, alla stregua del tonno, sarebbe il caso di fare anche un’altra valutazione: quella della sostenibilità ambientale del prodotto.
Anche per la carne in scatola valgono le stesse considerazioni. Più è chiara e trasparente l’etichetta, più gli ingredienti sono al minimo sindacale per quella preparazione, più potremo fidarci di ciò che stiamo acquistando. Di carne in gelatina ne esistono moltissimi tipi. Ciò che dovrebbe farci diffidare, ancora una volta, è il contenuto di sale (quindi di sodio) di ogni singola preparazione, così come quello di zucchero.
I peggiori
Sarebbero forse da evitare quelle preparazioni a base di tacchino e pollo, più facilmente adulterabili con prodotti di seconda scelta.
Verdure in scatolette di alluminio. Considerato che spesso le ritroviamo conservate sottolio e che, normalmente, quasi tutti i vegetali freschi hanno tempi di cottura tutto sommato ridotti, sono evitabili. In caso non riusciate proprio a farne a meno, la scelta forse dovrebbe ricadere sui surgelati, più salubri certamente in termini di calorie e concentrato di sodio.
Forse, in assoluto, il prodotto peggiore da comprare in scatola è la frutta. Che a mangiarla, magari, può sembrare gustosa, ma in realtà è conservata in sciroppo di zucchero. E, nella maggior parte dei casi, durante il trattamento ha perso la maggior parte dei nutrienti.