I migliori ristoranti in hotel, Campania edition
La Campania brulica di hotel dove si può trovare un buon ristorante, soprattutto nella zona della costiera, tra Sorrento e Amalfi. Questo perché gli albergatori hanno deciso di investire in una buona cucina, dando la possibilità ai propri clienti di poter soggiornare in oasi felici e di poter gustare allo stesso tempo i piatti tipici
La Campania brulica di hotel dove si può trovare un buon ristorante, soprattutto nella zona della costiera, tra Sorrento e Amalfi. Questo perché gli albergatori hanno deciso di investire in una buona cucina, in campania non è difficile trovare un hotel con un buon ristorante, specialmente tra sorrento e amalfi dando la possibilità ai propri clienti di poter soggiornare in oasi felici e di poter gustare allo stesso tempo i piatti tipici del territorio, che rappresentano la tradizione gastronomica della regione, senza dover mettersi alla ricerca di luoghi ideali dove soddisfare le proprie richieste culinarie e senza doversi allontanare dalla sede in cui si soggiorna. Tutto ciò avviene maggiormente nella provincia. A Napoli purtroppo, ed è un tema caldo su cui si discute ancora molto, poco si crede nel giusto connubio tra hotel e ristorante, infatti sono pochissimi gli hotel con buoni ristoranti. Ecco una guida agli hotel con i migliori ristoranti dove mangiare bene, dalla provincia di Napoli fino a quella di Benevento.
- Il Comandante dell’Hotel Romeo (via Cristoforo Colombo 45, Napoli): Salvatore Bianco è lo chef di questo ristorante il cui nome si riferisce al comandante Achille Lauro. Nel 2012 ha conquistato la stella Michelin proponendo una versione raffinata della cucina partenopea.
- Grand Hotel Parker’s (corso Vittorio Emanuele 135, Napoli): sul roof garden dell’hotel è ubicato il ristorante gestito dallo chef Vincenzo Bacioterracino. Con una splendida vista sul Golfo di Napoli, è il luogo ideale dove poter assaggiare i piatti dello chef, fatti di ingredienti fortemente legati al territorio.
- JK Place Capri (via Prov. Marina Grande 225, Capri): nella splendida isola ubicata di fronte al Golfo di Napoli e alla Penisola Sorrentina, si trova il JK Place, dove la cucina di Eduardo Estatico si esprime nel pieno delle sue potenzialità. Un menu tipico mediterraneo, una cucina moderna e contemporanea che non abbandona i gusti classici.
- Ristorante L’Olivo del Capri Palace (via Capodimonte 14, Anacapri): ci troviamo ancora sull’isola caprese, precisamente ad Anacapri dove al Capri Palace troviamo L’Olivo, che vanta due stelle Michelin. Innovazione e tradizione, piatti nuovi e classici, sono queste le carte vincenti dello chef Andrea Migliaccio.
- Ristorante Il Riccio (via Gradola 4, Anacapri): oltre a L’Olivo, al Capri Palace c’è anche il Riccio, insignito di una stella Michelin nel 2013. Tutta la cucina è impostata su piatti di mare, sempre freschissimo il pesce che quotidianamente imbandisce le tavole. Da non sottovalutare i dolci, tra cui il babà, la caprese, le delizie a limone e le sfogliatelle.
- Ristorante Ziqù dell’Hotel Villa Marina (via Prov. Marina Grande 191, Capri): lo chef Manuele Cattaruzza vi accoglierà con le specialità della tradizione, rivisitate in maniera innovativa. Tra i piatti da assaggiare, il trio di pesce azzurro, composto da alici in tortiera, sgombro in carpione profumato allo zenzero, pesce bandiera leggermente panato con salsa mediterranea.
- Rendez-vous del Grand Hotel Quisisana (via Camerelle 2, Capri): tutto il mondo conosce il Grand Hotel Quisisana e tutti i turisti che si trovano a passare di lì negli ultimi anni hanno conosciuto la cucina dello chef Stefano Mazzone. Divertimento è la parola giusta per definire quella che è una reinterpretazione sui generis della cucina campana messa in pratica dallo chef.
- Indaco del Regina Isabella (piazza Santa Restituta 1, Lacco Ameno): si cambia isola ma non si cambia provincia. Anche a Ischia è arrivata la stella Michelin per il ristorante Indaco dell’Hotel Regina Isabella. In cucina domina la figura di Pasquale Palamaro, ma da qui come ospiti son passati i più grandi nomi della cucina italiana, tra cui Aimo e Nadia, Alfonso Iaccarino ed Emanuele Scarello.
- L’Accanto del Grande Hotel Angiolieri (via Santa Maria Vecchia 2, Seiano): originario di Gragnano, lo chef de L’Accanto si chiama Marco Del Sorbo, che da sous-chef è stato promosso ad executive chef. In base ai suoi ricordi d’infanzia e all’esperienza maturata durante il suo periodo di formazione, esprime il suo concetto di cucina mantenendo un giusto equilibrio tra colori e sapori.
- La Caletta dello Scrajo Terme (Strada Statale 145 Sorrentina 9, Vico Equense): è stato da poco ristrutturato il ristorante dell’Hotel Scrajo Terme di Vico Equense. Danilo Di Vuolo è l’executive chef della struttura. La Caletta affaccia direttamente sul mare, è aperto nella stagione calda, quindi da maggio a settembre, ed è il luogo ideale per provare piatti tipici della cucina mediterranea.
- Il Maxi dell’Hotel Capo La Gala (via Luigi Serio SS145 8, Vico Equense): proprio accanto allo Scrajo c’è l’Hotel Capo La Gala e il ristorante si trova anch’esso sul mare, ben incastrato tra gli scogli della baia di Capo La Gala. La cucina del Maxi è composta da elementi in contrapposizione tra di loro, che vengono però ben amalgamati dallo chef Domenico Iavarone.
- Don Geppi Restaurant dell’ Hotel Majestic Palace (corso Marion Crawford 40, Sant’Agnello): è nato soltanto nel 2013 ma è entrato subito a far parte dei ristoranti top della penisola sorrentina. Questo grazie alla gestione del ristorante, curata da Giulia Rossano e Lucio D’Orsi, e grazie soprattutto alla grande espressione gastronomica dello chef Mario Affinita.
- Terrazza Bosquet del Grand Hotel Excelsior Vittoria (piazza Torquato Tasso 34, Sorrento): varcato il cancello che si trova nella piazza principale di Sorrento, ci si ritrova immersi in una location da favola, con vista sul Golfo. La famiglia Fiorentino ha deciso di investire su una cucina gourmet facendo arrivare nelle proprie cucine lo chef Luigi Tramontano, sostenuto in sala dalla moglie Nicoletta Gargiulo, sommelier dell’Ais Campania.
- Terrazza Marziale (piazza Francesco Saverio Gargiulo 2, Sorrento): ci troviamo al centro di Sorrento, di fronte alla Villa Comunale. Qui sorge un relais dotato di una terrazza adibita poi a ristorante. La cucina è tradizionale e rispecchia i canoni della cultura gastronomica del territorio. Due i menu proposti al pubblico, uno di degustazione e l’altro intitolato A Km 0 perché composto da ingredienti regionali.
- Don Alfonso 1890 (corso Sant’Agata 11/13, Sant’Agata sui Due Golfi): il Don Alfonso è storia, basta citarlo e tutti sanno che la famiglia Iaccarino ha trasformato e migliorato la cultura della cucina mediterranea nel mondo. Un luogo magico, dove l’accoglienza è familiare, a partire da Alfonso Iaccarino, dalla moglie Livia e dai figli Mario ed Ernesto. Dalla colazione alla cena, ogni piatto ha la sua storia che parla a suo modo del territorio in cui è stato ideato.
- Relais Blu (via Roncato 60, Massa Lubrense): se volete rilassarvi affacciandovi sul mare blu e sull’isola di Capri, siete nel posto giusto. Il Relais Blu merita ogni sorta di elogio soltanto per la location. Se poi a questa è abbinata una cucina d’autore, allora tutto diventa ancora più magico. Il ristorante del Relais propone una cucina ricercata, che riesce a unire tradizione e contemporaneità. Ottima la selezione di vini proposta in carta.
- Taverna del Capitano (piazza delle Sirene 10, Nerano): di solito ai più e noto soprattutto il ristorante gestito da Alfonso e Mariella Caputo, ma alla Taverna del Capitano si può anche soggiornare, ammirando dalla giusta posizione la Baia di Marina del Cantone, sotto Massa Lubrense. La struttura è ricavata da un’antica casa di pescatori e la cucina non poteva dissociarsi dalla sua naturale propensione alla cultura marinara.
- Quattro Passi (Località Nerano, Massa Lubrense): per questo ristorante vale lo stesso discorso fatto precedentemente per la Taverna del Capitano. Quattro Passi è anche affittacamere e chi vi soggiorna ha la fortuna non solo di trovarsi in un luogo speciale, ma ha anche quella di poter conoscere ed assaggiare i famosi spaghetti alla Nerano, un piatto tipico del luogo, che ha reso famosa tutta la spiaggia di Nerano, da cui hanno preso il nome.
- Zass dell’Hotel Il San Pietro di Positano (via Laurito 2, Positano): in costiera amalfitana, passando per Positano, è impossibile non fermarsi a dare uno sguardo al San Pietro, uno dei luoghi più storici e conosciuti di questa terra. All’interno ha due ristoranti, uno di questi è Zass, il ristorante principale. La caratteristica di questo luogo sono gli ingredienti che vanno a comporre i piatti, molti dei quali provengono dall’orto vicino.
- Carlino dell’Hotel Il San Pietro di Positano (via Laurito 2, Positano): il secondo ristorante dell’Hotel San Pietro è il Carlino, ubicato su una terrazza coperta della struttura. È definito un angolo gourmet dove poter combinare insieme relax e buona cucina. Anche in questo caso, molto curata anche la carta dei vini.
- Monastero Santa Rosa (via Roma 2, Cinca dei Marini): l’antico convento, dove è nata la famosa sfogliatella Santa Rosa con crema pasticcera e amarene, oggi è diventato un hotel con spa. Al suo interno si trova il Refettorio, il ristorante dove trova massima espressione la cucina di Christoph Bob, particolare, tecnica, innovativa e incisiva, in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta del cliente, anche quello più esigente.
- Ristorante Rossellinis di Palazzo Avino (via S. Giovanni del Toro 28, Ravello): addentrandosi sempre di più tra le oasi della costiera amalfitana, a Ravello a Palazzo Avino c’è il Rossellinis, anch’esso premiato con una stella Michelin. Michele Deleo è lo chef, che in tutti i sui piatti racconta un po’ dei suoi viaggi fatti in giro per il mondo, un melting pot di culture diverse che partono dalla tradizione per poi arrivare in cucine di altri continenti.
- Ristorante Le Macine de Il Molino Una Hotel (via dei Mulini 48, Benevento): dalla costiera si fa un salto nell’interno della regione Campania, a Benevento. Siamo lontani dal trambusto e dal caos della metropoli partenopea. Angelo D’Amico, allievo di Antonello Colonna, è un maniaco delle tecniche di cottura, ma non ha troppe pretese sui suoi piatti. Pochi ingredienti ma buoni.
- La locanda del Borgo di Aquapetra Resort & Spa (S.S. Telesina 1, Telese Terme): la ricerca di prodotti a marchio Dop e Igt è l’elemento fondamentale della cucina de La locanda del Borgo. Prodotti che raccontano il Sannio, dai salumi ai formaggi, dalle carni all’olio, fino ad arrivare ai vini della zona beneventana. La filosofia di questo tipo di cucina è quella di cercare un dialogo con la tradizione, per valorizzare al meglio i prodotti tipici.
- Ristorante Morabianca del Radici Resort (Località Piano Pantano – Contrada Corpo di Cristo, Mirabella Eclano): siamo in provincia di Avellino, terra fatta di tradizioni. Nel ristorante è ben evidente il legame con il territorio, soprattutto grazie all’utilizzo di prodotti che lo identificano, come l’olio extravergine d’oliva, funghi e tartufi, formaggi, ortaggi, pasta artigianale. Tra i piatti è da segnalare lo sformato di patate e funghi porcini al tartufo nero di Bagnoli irpino.
- La locanda di Bu (Via Stigmatine 1, Nusco): il cambio di sede è recente e la Locanda, oltre a essere un rinomato ristorante grazie alla cucina dello chef Antonio Pisaniello, offre la possibilità di affittare anche camere. L’offerta gastronomica è sospesa tra tradizione e ricerca, con un tocco di creatività. Chi conosce Antonio Pisaniello sa bene a cosa ci riferiamo: un personaggio che trasmette tutto il suo essere eclettico in ciò che cucina.
- Re Maurì del Lloyd’s Baia Hotel (via Benedetto Croce – strada verso Vietri – Salerno): il ristorante Re Maurì è giovanissimo, è nato appena due anni fa da un progetto ambizioso del Gruppo Marinelli. Dopo così poco tempo, però, è subito arrivato il riconoscimento della Guida Michelin. La cucina è a vista, ricoperta da ceramiche di Vietri. Il menu degustazione è interessante così come lo è la carta dei vini con 650 etichette italiane ed internazionali.
- Ristorante Tre Olivi del Savoy Beach Hotel (via Poseidonia, Paestum): il Savoy è divenuto ben noto negli ultimi anni per essere la location della manifestazione Le Strade della Mozzarella. Al suo interno c’è il ristorante Tre Olivi, voluto e curato dal patron Peppino Pagano. Questo nome non vi risulterà nuovo se solo si cita l’azienda San Salvatore 1988, infatti Peppino arricchisce la cucina del Savoy con i prodotti della sua azienda, dalle carni alle verdure, fino a ovviamente i vini.
- Ristorante il Rosmarino degli Oleandri Shabby Chic Resort (via Poseidonia 177, Paestum): tra i magnifici templi e la spiaggia di Paestum si trova il resort Oleandri, dotato di ogni comfort, da una grande piscina immersa nel verde a suite comode dove poter trascorrere un piacevole periodo di vacanza. Qui il ristorante si basa sulla cucina tipica cilentana e su quella mediterranea.
- Pari Biosteria dell’Hotel Royal (via Francesco Gregorio 40, Capaccio): la Pari Biosteria si pone a metà strada tra osteria e gastronomia gourmet. Si trova all’interno dell’Hotel Royal, a pochi chilometri dalla spiaggia di Paestum. Qui è possibile anche acquistare i prodotti biologici utilizzati per le pietanze. Solo genuinità e nulla più.