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5 indirizzi per il brunch perfetto a Londra

di Olivia Vachon • Pubblicato 20 Ottobre 2014 Aggiornato 18 Marzo 2015 15:45

Londra è la città perfetta per i foodies e il luogo ideale per celebrare il rito del brunch: ecco 5 indirizzi più 1 per il vostro prossimo viaggio.

L’origine del brunch è ancora oscura: forse è nato all’inizio del ventesimo secolo dai sontuosi pasti britannici a base di fegatini di pollo, uova, pancetta, frutta e dolci, o dai pranzi dei fedeli cattolici che si riunivano a tavola la domenica dopo la messa, oppure grazie alle attrici di Hollywood che, nelle loro mattinate oziose, godevano di un pasto sostanzioso in tarda mattinata o semplicemente perché quasi tutti i ristoranti sono sempre chiusi di domenica. Quello che sappiamo è che il brunch è un rito domenicale che fa impazzire grandi e piccini e a Londra ci sono 5 locali che vi lasceranno a stomaco pieno e con un bel sorriso stampato sulle labbra.

  1. Caravan - Sara TZCaravan (1 Granary Square - metro King's Cross). Un vecchio granaio del 1851 dove rilassarsi la domenica mattina, dietro all’immensa stazione di King’s Cross St. Pancras. Caravan è frequentato dagli studenti del Central Saint Martin’s College che studiano nella succursale accanto e da madri sorridenti che guardano i loro figli giocare nelle fontane zampillanti di Granary Square mentre leggono l’ultimo libro strappalacrime di Nicholas Sparks. Questo spazio, in stile ex magazzino chic e con cucina a vista, offre ai palati amanti dei dolci un pane al cocco con crema di formaggio al limone e rabarbaro e per quelli affezionati al salato un piatto con purea di melanzane, uova in camicia, yogurt, sommacco, prezzemolo e pane tostato croccante. Per gli affamati c’è poi il Caravan Fry, una cocotte di uova, funghi di campo, marmellata di pomodori dolci e bacon croccante: pura poesia per le papille gustative. Per accompagnare i piatti c’è un fresco succo di anguria, menta e mela, e un espresso composto da una miscela di caffè progettata per ricordare i profumi della stagione in corso. All’interno del ristorante si trova la Roastery, dove sono tostati chicchi di caffè biologici 100% Arabica provenienti da tutto il mondo e dove si possono anche comprare gadget di caffetteria d’ultima generazione.
  2. sundaySunday (169 Hemingford Road - metro Caledonian Rd). Nell’elegante zona residenziale di Caledonian Road spicca Sunday, un vero e proprio gioiellino di quartiere dove si mangia sempre bene. Amato dai dottori, avvocati e attori di zona ma anche da adolescenti dal palato esigente, è il luogo perfetto per leggere il giornale nel weekend mentre ci si infila velocemente in bocca un pezzo del morbido e saporito plumcake alla banana leggermente aromatizzato alla cannella. Il segreto è arrivare presto per evitare l’infinita coda che si prolunga per tutta Hemingford Road. Succhiando dalla cannuccia di carta a strisce colorate il piccante Bloody Mary fatto in casa, ci si avvicina al piatto con avidità: le frittelle di mais con salmone affumicato, fettine di avocado, pomodoro e crème fraîche finiscono subito, quindi bisogna sempre ordinarle al volo. Degno di nota anche il welsh rarebit (pane tostato con formaggio cheddar, birra burro, uova) con merluzzo affumicato, bacon e uovo in camicia: piatto sostanzioso, ma si scioglie in bocca: è un piacere.
  3. the breakfast clubThe Breakfast Club (varie sedi). Per chi ama l’originale brunch americano, The Breakfast Club è il posto azzeccato: litri di milkshake al burro di arachidi, comode poltrone in pelle e tanta felicità. Due ragazzi nati negli anni '80 hanno creato uno spazio da riempire con i ricordi dei loro dolci e piatti preferiti di un’infanzia sognando l’America. Per le mamme è preferibile frequentare la location di Battersea Rise (5-9 Battersea Rise), per gli amanti degli skinny jeans Hoxton (2-4 Rufus Street), per gli uomini di finanza London Bridge (11 Southwark Street), per gli instancabili appassionati di Chinatown quello a Soho (33 D'Arblay Street) e per gli amanti dei mercatini vintage la succursale di Spitafields (12-16 Artillery Lane). È tutta questione di calorie: El Butty, un rotolo caldo di chorizo e uova fritte solitamente mangiato dai muratori spagnoli come snack di prima mattina, o un panino caldo al pastrami piccante con cetriolini sott’aceto, formaggio cheddar e senape che ricorda con nostalgia quello di Katz's a New York. Montagne di pancake più alte della Tour Eiffel con sciroppo d’acero, gelato di vaniglia, uova e salsiccia, insomma con qualsiasi ingrediente che un mortale affamato possa desiderare. Dagli huevos rancheros con fagioli, guacamole e chorizo, all'Egg Royale con uovo in camicia, salsa olandese e salmone affumicato, The Breakfast Club è il paradiso della perdizione culinaria.
  4. koyaKoya Bar (49 Frith Street - metro Leicester Square). Una colazione tarda certo un po’ inusuale, ma ricca di sapori orientali è quella del ristorante Koya a Soho. Tavoli rigorosamente condivisi, sedie in stile Ercol, una serie di menu in legno agganciati alle pareti bianche e cibo di conforto. L’impressionante lavagna con la lista di piatti speciali del giorno fa da cornice al sottofondo del chiacchiericcio dei commensali divertiti a sperimentare piccoli piatti sfiziosi. Le tagliatelle udon fatte a mano sono di prim’ordine e per la colazione sono servite nel piatto KamaTama, con uovo crudo, brodo caldo e salsa soia o nel Kitsune con tofu dolce e cipollotto. Ottima anche la sezione dei piccoli assaggi, che comprende le prugne umeboshi e l’otsukemono, un sottaceto fatto in casa. Impossibile astenersi dal piatto sostanzioso Kedgeree, composto da porridge con baccalà affumicato, uovo in camicia e curry. Per chi non vuole rischiare c’è sempre l’English breakfast, con l’atipica aggiunta dei funghi shiitake. Piccolo dettaglio quasi insignificante: Koya non serve il caffè, perché se non puoi fare una cosa alla perfezione, è meglio non farla; ricordatevi quindi di procurarvi della caffeina prima di arrivare al brunch affamati e felici.
  5. Ottolenghi - Michal SangerOttolenghi (63 Ledbury Road - metro Bayswater). A Londra Ottolenghi è un’istituzione: questa catena chic di risto-brunch creata nel 2002 dallo chef israeliano Yotam Ottolenghi è la perfetta raccolta di tutte le squisitezze che non si avrebbe mai tempo di cucinare a casa. Un design pulito e gradevole firmato dall’architetto Alex Meitlis e composto da specchi di varie dimensioni e candidi tavoli bianchi, è decorato dai colorati e gustosi piatti di Ottolenghi. Qualche esempio? Il porridge con pesche sciroppate, mirtilli, pistacchi e nocciole e lo Shakshuka, piatto nordafricano composto da uova, peperoni e pomodori servito con labneh e focaccia. Ottolenghi è anche il fiore all’occhiello dei locali per i vegetariani, poiché si trovano insalate ricchissime e di ogni tipo, come quella di quinoa e riso jasmine con semi di sesamo, frutta secca e erbe, o quella di carote con cardamomo, peperoncino, scorza di limone e foglie di curry. Per chi arriva in ritardo per il brunch, si può optare per alcune chicche come la zucca arrosto con yogurt al cardamomo e noci pecan tostate o la purea di barbabietola, cipollotto, pistacchio e formaggio di capra. La sede originaria è a Notting Hill: non più di 10 posti e un menu giornaliero che si può richiedere in anticipo al telefono a Luana, la manager del locale. I foodie londinesi vanno in pellegrinaggio fino a un ristorante Ottolenghi solo per comprare l’ultimo ricettario di tendenza creato da Yotam e ne approfittano per bere Earl Grey e afferrare una meringa al lampone.

Non esattamente un locale da brunch, ma sempre il numero 1, è il Polo Bar (176 Bishopsgate – metro Liverpool Street): aperto 24 ore, 7 giorni su 7, questo umile cafè è la soluzione ai problemi di ogni londinese.

polo bar

Da ormai 50 anni questa location per banchieri e gourmand apre le porte a tutti senza pretese: tavoli spesso in comune, specialmente nel cuore della notte, perfetti per creare nuove inaspettate amicizie, toast con burro e marmite su richiesta, salsicce vegetariane, hashbrown, bacon, fagioli, uova fritte, budin noir… continuiamo? Il caffè è anche decentemente gustoso. Prezzi quasi ridicoli e cibo notturno da premio Nobel.

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  • Andy Barnham
  • Sara TZ
  • Michal Sanger