La cucina norvegese in 11 ingredienti tipici
La cucina norvegese non è soltanto salmone e aringhe: tra i cibi tipici di questa nazione si annoverano anche lamponi e formaggi, scopriteli con noi.
Che cosa si mangia nel Nord Europa e in particolare in Norvegia? Quali sono gli ingredienti tipici della cucina locale? Alcuni prodotti li conosciamo e sono diffusi da tempo anche nel nostro Paese. Pensate per esempio allo stoccafisso che è arrivato in Italia nel XV secolo e che è entrato a pieno titolo nelle ricette tradizionali di molte nostre regioni. Pensate al salmone affumicato, proposto sulle tartine di Natale e nella vita di tutti i giorni tra panini sfiziosi e deliziosi primi piatti. E questo solo per citare alcune delle interessanti materie prime provenienti dal Nord. Se siete curiosi di saperne di più sulla cucina norvegese scopriamo insieme gli ingredienti tipici di questa terra, dal baccalà ai lamponi artici.
- Baccalà e stoccafisso: entrambi derivano dalla lavorazione del merluzzo nordico (Gadus Morhua). Nel baccalà il merluzzo viene messo sotto sale mentre nello stoccafisso il metodo di conservazione è l'essiccazione. In Norvegia trovate entrambi i prodotti, più il klippfisk (merluzzo salato ed essiccato). È però lo stoccafisso quello più rappresentativo. Pensate che è uno dei più antichi prodotti d'esportazione del Paese. Il merluzzo è pescato vicino alle isole Lofoten tra febbraio e aprile e poi fatto essiccare naturalmente appeso per tre mesi all’aria aperta.
- Skrei: si tratta di un particolare merluzzo nordico, quello migratore, disponibile solo da gennaio ad aprile. Un prodotto quindi altamente selezionato. Pensate che solo il 5-10% del pescato ottiene il marchio Skrei. Il suo nome significa proprio muoversi in avanti o migrare. Proprio per questa particolarità è un pesce saporito, dalle carni sode. Pensate che in Norvegia si mangia tutto del merluzzo, persino la lingua, la pelle, lo stomaco, il fegato e le mascelle.
- Salmone fresco, affumicato e marinato: forse è questo il prodotto tipico norvegese più conosciuto all'estero. E anche in patria riscuote grande successo da sempre. Il salmone marinato è una ricetta antichissima. Tutto è nato come metodo di conservazione del pesce e ancora oggi è una specialità molto amata. È mangiato così o su una fetta di pane come nel famoso panino aperto scandinavo smørrebrød. Il salmone fresco è invece proposto grigliato, sotto forma di hamburger o crudo. Per quest'ultima preparazione è perfetto il salma, la parte più selezionata della pancia del pesce, tenera, succulenta e facile da utilizzare in cucina.
- Aringhe: un ingrediente molto diffuso nella cucina scandinava. Dai resti archeologici sembra fosse presente nell’alimentazione degli antichi norvegesi fino dal 600 a.C. E la Norvegia può vantare anche un prodotto d’eccellenza: le aringhe salate e affumicate della regione di Sunnmøre, riconosciute come presidio Slow Food. Potete trovare questi pesciolini anche marinati, in salamoia, protagonisti delle tavole delle feste di Natale e Pasqua o dei ritrovi estivi con le famiglie o gli amici.
- Akevitt: è il nome norvegese per acquavite ed è liquore nazionale anche perché attorno a questa bevanda si intrecciano tante storie e personaggi norvegesi. L'esploratore Roald Amundsen per esempio ha fatto parte della prima esplorazione al Polo Sud nel 1911 e con sé aveva la Lysholm no 1. L'acquavite norvegese si ricava dalla distillazione della patata e deve il suo sapore particolare alla presenza delle spezie. È proposta come bevanda a tutto pasto, come ingrediente di cocktail o di ricette. Per esempio il liquore è impiegato nella marinatura delle aringhe o del salmone.
- Patate: i norvegesi vanno davvero fieri dei loro prodotti ma con alcuni hanno un legame particolare. Tra questi amori indissolubili, c'è sicuramente quello per le patate. Ne esistono più di 10 varietà diverse e sono altamente protette: guai a mettere in valigia delle patate straniere se viaggiate verso la Norvegia! Negli ultimi decenni il loro consumo è diminuito (circa 25 kg all’anno pro capite) ma rappresentano un contorno ancora molto diffuso. Sono proposte bollite, fritte, al forno, gratinate, glassate sotto forma di purè o di insalata, aromatizzate con il timo o la paprika, insaporite con la panna o con parmigiano.
- Brunost: il formaggio scuro. Assaggiarlo è un’esperienza: immaginatevi al mercato del pesce di Bergen. State guardando i vari prodotti ittici e vi propongono un tocchetto di formaggio. Lo mettete in bocca e il sapore è inconfondibile: caramello. Per molti non norvegesi è un mezzo shock. In patria invece è una vera delizia, l’ingrediente ideale per la colazione, insieme a una fetta di pane o a un waffle con la confettura di fragole e una tazza di caffè filtrato. Il sapore dolce e il colore scuro sono dovuti al fatto che durante la lavorazione il latte (di capra, di mucca o misto) è fatto caramellizzare.
- Pultost: restiamo nel mondo dei formaggi perché tipicamente norvegese è anche il Pultost. Si tratta di un prodotto caseario a fermentazione acida, dal sapore tagliente grazie alla presenza del sale e dei semi di cumino. Quello prodotto nelle contee di Hedmark e Oppland ha ottenuto il riconoscimento di presidio Slow Food. Il Pultost è spesso usato come condimento, in particolare quando si tratta di patate bollite o al forno. È utile per arricchire il sapore della panna acida o da spalmare sul tradizionale flatbrød, un pane sottile e croccante a base di farina d’orzo, di segale, bianca, integrale, acqua e sale.
- Agnello: i norvegesi dicono che il loro è il più buono al mondo. La carne è particolarmente tenera e saporita grazie alle distese verdi in cui gli animali possono crescere. L’agnello viene preparato stufato, sotto forma di polpette o di salsicce da cuocere alla griglia (grande passione norvegese). Con questo animale si preparano poi due specialità nazionali: il Fenalår, ovvero la coscia di agnello (o giovane montone) salata, essiccata e stagionata, particolarmente diffusa per Natale, e il pinnekjøtt, il piatto delle feste per eccellenza ottenuto dalle costolette di agnello salate e stagionate, accompagnate dalle immancabili patate bollite.
- Selvaggina: in Norvegia non sarà difficile trovare carne di alce, renna, cervo o gallo cedrone, sia fresca che essiccata, affumicata o marinata. Nei ristoranti possono proporvi la selvaggina sotto forma di stufato, di arrosto, di bistecca, ma anche di hamburger. I contorni più diffusi con la selvaggina sono le mitiche patate norvegesi, ma anche rape e cavoli. Gli insaccati di renna sono tradizionalmente adatti anche alla colazione.
- Lamponi artici: concludiamo questa carrellata di ingredienti tipici norvegesi con la frutta. Specialità locale sono infatti i lamponi artici, i multer. Il loro aspetto ricorda quello dei lamponi e delle more ma hanno una tonalità più chiara, tra il rosa e l’arancione. Per il loro colore e per il loro prezzo sono soprannominati Artic Gold, oro artico. Crescono in modo spontaneo nella parte più a nord della Scandinavia e sono frutti delicati per cui possono essere raccolti solo a mano. Li potete trovare freschi oppure in confetture, torte e dolci, come quello tipico del periodo di Natale, il Multekrem.