La punta delle banane è davvero tossica?
Esistono molte leggende metropolitane che riguardano le banane, alcune sono vere, altre decisamente sono false: ecco le più famose.
Non nascono sugli alberi ma su piante erbacee di grandi dimensioni, crescono in caschi nelle zone tropicali o con climi caldo umidi: le banane sono il fulcro dell’economia e dell’alimentazione di molti paesi del mondo. Sulla banana esistono molte leggende metropolitane, spesso infondate Spesso vengono etichettate come il frutto preferito dai primati, facile da mangiare e dal gusto armoniosamente dolce. Il loro nome sembra derivare dall’arabo banan che vuol dire dito, forse a causa della forma allungata. La loro diffusione è avvenuta gradualmente: originarie dell’Africa, sono state trasportate nel continente americano dai navigatori portoghesi nel XVI secolo. I frutti gialli dalla caratteristica forma sono oggetto di alcune leggende popolari. La più nota? Quella che la loro punta sia tossica. In realtà questo pericolo è infondato: i difetti sono causati dal gambo del fiore che rimane inglobato nel frutto mentre l’inflorescenza, che si trova all’estremità, cade dopo la raccolta. Si crea così un difetto puramente estetico, non nocivo alla salute.
Altre leggende? L’effetto sdrucciolevole della buccia. È un luogo comune entrato nell’immaginario collettivo in seguito a un film di primi del ‘900. La buccia, pur non essendo viscida, se schiacciata potrebbe far perdere aderenza sul terreno. Questo però potrebbe avvenire con qualsiasi altro frutto, non vi sono riscontri di una particolare predisposizione delle banane all’essere scivolose. Infine, il potenziale effetto antidepressivo, dovuto al contenuto di serotonina. Purtroppo, una volta assunta, la molecola della felicità è digerita nello stomaco, quindi viene scomposta e trasformata, perdendo il suo potere di migliorare l’umore di chi la ingerisce. Se siete tra coloro che pensano che le banane siano molto caloriche, vi diamo una buona notizia: in realtà contengono circa 66 calorie per 100 g, molto meno di altri alimenti che ingeriamo quotidianamente.
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