Latte d’avena: cos’è e come si usa in cucina
Il latte d’avena è una bevanda vegetale ricca di proprietà e ipocalorica, considerato l’alternativa al latte vaccino e di mandorla.
Le alternative vegetali al latte vaccino stanno conquistando sempre più persone: un nutrito esercito di proseliti che non comprende più soltanto chi soffre di intolleranze alimentari o ha il colesterolo alto, ma anche chi segue una dieta, chi si identifica nel profilo del salutista e chi, più semplicemente, ama determinati sapori. Da qualche tempo a questa parte, sta conquistando crescenti consensi il latte d’avena. Non ne avete mai sentito parlare, o vi è capitato di vederlo e vi è sembrato una proposta poco convincente? Sbagliate. Vi faremo cambiare idea.
Cos’è il latte d’avena
Questa bevanda vegetale si ottiene lasciando a mollo per qualche ora l’avena, perché si ammorbidisca e rilasci nell’acqua il suo sapore e le sue sostanze, frullando il composto e infine setacciandolo per ottenere un prodotto omogeneo e del tutto privo di grumi. Il latte di avena è delicato, naturalmente dolce, per cui non è necessario aggiungere zucchero. Certo, l’avena ha un gusto particolare, può non piacere affatto. Ma vale la pena provare il relativo latte, che del latte ha in realtà ben poco.
Latte d’avena: proprietà benefiche
Il latte di avena contiene sostanze antiossidanti – che contrastano l’invecchiamento cellulare – e molte fibre, quindi contribuisce a regolare il transito intestinale; aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi, di conseguenza è pure un alleato nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. È adatto ai diabetici, a coloro che devono contenere i livelli di zucchero nel sangue, ed è ricco di vitamine del gruppo B, fondamentale per un ottimale funzionamento del sistema nervoso. Possiede proprietà antitumorali ed è un tranquillante naturale; nei periodi di stress, perciò, può rivelarsi molto utile. Come altre bevande vegetali, per esempio il latte di soia, è ipocalorico.
Perché è considerato l’erede del latte di mandorla
Molti ritengono che il latte di avena sia il perfetto erede del latte di mandorla. I motivi? Innanzitutto la sua produzione ha un minore impatto ambientale: le mandorle necessitano di quantità enormi di acqua, l’avena invece è generalmente coltivata come cereale invernale e sono quasi del tutto sufficienti le piogge. Il latte di avena ha sostanzialmente le stesse proprietà benefiche del latte di mandorle, ma il rischio di allergie è nettamente inferiore. Come sappiamo, infine, nella maggior parte dei casi il latte di mandorle contiene elevate quantità di zuccheri aggiunti, il latte di avena no: per quanto concerne l’apporto calorico, quindi, non c’è proprio gara.
Come si consuma il latte d’avena
Il latte di avena, in virtù dei benefici che apporta all’organismo, è ottimo per iniziare la giornata e come spuntino. C’è chi ama berlo così, senza nient’altro, e chi preferisce arricchirlo con frutta o cereali o accompagnarlo con pane fresco o un dolcetto: non esistono, a tal proposito, sodalizi sbagliati. Provatelo con il cacao, non ve ne pentirete. Oppure aromatizzatelo con della vaniglia. E usatelo al posto del latte vaccino anche per la preparazione di frullati e frappè.