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Cos’è il lavec: come si ricava, come si usa, come si lava

di Patrizia Chimera 27 Maggio 2024 10:00

Il lavec è una pentola in pietra ollare tipica della Valtellina, una bellissima zona della Lombardia, dove era consuetudine cucinare tantissimi tipi di pietanze, che hanno bisogno di una cottura lunga e lenta come le zuppe, i brasati, le minestre. Si tratta di una pentola che si può usare su ogni tipo di piano di cottura (quella a induzione ha bisogno di un adattatore, invece). Ha bisogno di una certa manutenzione, soprattutto al primo utilizzo.

Alzi la mano chi conosce il lavec. Si tratta di una pentola tipica di una splendida zona del bel paese, costruita con un materiale molto particolare. Grazie alla sua conformazione e alla sua struttura è in grado di cuocere perfettamente certi tipi di alimenti. Stiamo parlando di una lavorazione davvero molto antica, che si è mantenuta praticamente uguale anche a distanza di millenni. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sul lavec.

Cos’è il lavec

Il lavec è una pentola tipica della Valtellina, una regione geografica alpina che si trova in Lombardia, lungo il fiume Adda sopra il Lago di Como. La pentola ha di solito un diametro che va dai 20 ai 30 centimetri. Il fondo è piatto, le pareti alte sono svasate, il manico semicircolare è in tondo di rame incernierato. Sono dotate anche di coperchio, il cui pomolo è ricavato da un solo pezzo di pietra.

In Valtellina le pentole in pietra ollare si costruiscono fin dall’età del ferro. In passato era il pentolame di contadini e montanari, che non avevano altra alternativa. Oggi, invece, sono oggetti di collezione o di lusso: il loro costo è davvero molto alto. Esiste anche una variante più piccola, lo stuin.

Qual è il materiale usato

La roccia con cui è costruita è ampiamente presente nelle valli dove viene usata. Questa particolare pentola valtellinese, infatti, è costruita con la pietra ollare, che viene lavorata al tornio e poi cerchiata con lamiera di rame, così da renderla più resistente e duratura nel tempo. Questa pietra è preziosa in cucina, perché si riscalda molto lentamente, senza bruciare gli ingredienti. Quando, però, ha raggiunto la giusta temperatura, quest’ultima rimane costante anche con una fonte di calore bassa. Si raffredda anche molto lentamente, quindi mantiene il calore al suo interno ed evita anche che i cibi si attacchino al fondo.

Cosa cucinare con il lavec

Il lavec è la pentola ideale per cuocere tantissime ricette che richiedono una preparazione lunga e lenta, con temperatura costante e cottura uniforme. Una soluzione migliore di acciaio e alluminio, anche se la steatite, altro nome della pietra ollare, non è più così facile da trovare. Cosa possiamo cuocere dentro il lavec? Ad esempio si possono cucinare la trippa, il brasato, lo stracotto, ogni tipo di cacciagione in salmì, le minestre, le zuppe e i sughi per i primi piatti.

La pentola in pietra ollare si può usare sul gas, sui piani in ceramica, in forno e sulla stufa. In caso di piano a induzione bisogna usare l’adattatore.

Manutenzione

Queste pentole, grazie al materiale con cui sono state fatte, sono praticamente eterne: durano a lungo e difficilmente si rompono, a patto di usarle con cura e attenzione.

Innanzitutto, dobbiamo sapere che prima del primo utilizzo bisogna ungere internamente ed esternamente la pentola con olio. Lasciamola poi riposare per 12 ore e riempiamo la pentola di acqua. Mettiamola su un fornello a fiamma bassa per mezz’ora. Lasciamola poi raffreddare prima di lavarla e sciacquarla.

Dopo ogni utilizzo, invece, è meglio lavare il lavec con acqua e aceto o con acqua e limone, ma anche con un detersivo neutro. Mai lasciare la pentola a bagno nel sapone e mai usare acqua fredda quando la superficie è ancora calda. Il materiale è molto resistente, ma in caso di schock termici o cadute potrebbero scheggiarsi.

  • FONTE
  • lavec.it
  • youtube