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Le bottiglie che non devono mai mancare in un mobile bar perfetto

di Mas Silleni • Pubblicato 19 Giugno 2020 Aggiornato 19 Ottobre 2021 16:28

Preparare un buon drink a casa sta diventando una delle nostre cose preferite, ma con alcuni piccoli accorgimenti: le bottiglie giuste fanno la differenza.

Fra i tanti insegnamenti già impartiti dal 2020 c’è quello di avere in casa tutto il necessario per affrontare con serenità un improvviso periodo di quarantena. A inizio marzo, quando è stato annunciato il lockdown, c’è chi è corso ad acquistare generi alimentari e carta igienica; alcune bottiglie sono il minimo indispensabile da avere nel mobile bar chi ha ordinato tutto il necessario per una palestra casalinga; e chi si è accorto con orrore che il mobile bar non conteneva neanche il necessario per preparare uno Spritz. Quando i bar sono serrati e bartender irraggiungibili, o quando semplicemente si preferisce un’atmosfera intima, i cocktail sono in effetti fra le esperienze più difficili da ricreare. La preparazione delle bevande miscelate, dai gusti accesi, colori brillanti o aromi pungenti, richiede strumenti specifici e una certa manualità, ma soprattutto una buona varietà di bottiglie da cui attingere. Distillati e aromi sono le componenti base di qualsiasi long drink o cocktail: ma alcuni, più di altri, si prestano alla preparazione di un gran numero di drink. Proprio queste bottiglie dovrebbero costituire la base di qualsiasi angolo bar casalingo.

  1. Un buon whisky (che sia bourbon, rye o scotch) è ottimo da solo o con appena una goccia d’acqua; ma è perfetto anche in drink classici e dal sapore intenso come l’Old Fashioned, il Manhattan o l’Irish Coffee.
  2. Aromi più delicati e pungenti sono quelli dei drink a base di Gin: il più classico di tutti è il Martini Cocktail, ma molto popolari sono anche il Gin Tonic e il più complesso Negroni. I botanicals del gin, ossia le spezie, le radici e le bacche usate per aromatizzare il distillato, sono in grado di influenzare l’intera riuscita del cocktail: è bene quindi scegliere un gin che piaccia anche in purezza.
  3. La vodka non può mancare in nessun mobile bar. Il distillato ricavato nell’est Europa dalle patate o dai cereali è apprezzato da praticamente tutti ed è usatissimo come base per drink: negli ultimi anni, particolarmente popolare è diventato il Moscow Mule, che abbina la vodka al gusto fresco del lime e della ginger beer. Ma i classici a base di vodka sono parecchi, a partire dallo Screwdriver e dal Sex on the Beach.
  4. Anche il gusto pulito del rum bianco è protagonista di molti drink. Mojito, Piña Colada, Cuba Libre, Daiquiri: per riprodurre il gusto di una spiaggia tropicale al tramonto, il rum sembra davvero fondamentale.
  5. Un po’ meno diffusa è il tequila, ma gli appassionati non saprebbero fare a meno del sapore erbaceo del distillato di agave blu. Il drink più conosciuto è il Margarita, con l’aggiunta di lime e nettare di agave.
  6. Nei cocktail spesso si trova un po’ di tradizione italiana: molte volte ha la forma del vermouth, il vino aromatizzato inventato a Torino alla fine del XVIII secolo e considerato il primo aperitivo. Il vermouth esiste in versione bianca, rossa e dry – tutte e tre hanno ruoli da protagonisti in drink importanti come il Martini Cocktail, l’Americano, il Milano-Torino, il Manhattan, il Negroni giusto e quello Sbagliato.
  7. Fondamentale è anche disporre di un bitter, che si tratti del classico Campari o di una bevanda analoga. Il sapore intenso e amarognolo, custodito da ricette segrete, è fondamentale per l’equilibrio di molti drink e si trova spesso in abbinamento con il vermouth. Da solo, è protagonista di long drink semplici ma sempre apprezzati come il Campari Soda e il Garibaldi. È anche l’alternativa più diffusa all’Aperol nello Spritz, scelta in genere da chi predilige la sfumatura amara a quella dolce.
  8. Per molti drink da aperitivo le bollicine sono importanti e spesso vengono fornite dal Prosecco, dallo Champagne o da altri vini frizzanti, meglio se secchi. Solo alcuni esempi: Mimosa, Bellini, Spritz, Hugo, Negroni Sbagliato, Kir Royal.
  9. Infine, l’Angostura. Per tanti è un mistero, nonostante compaia fra gli ingredienti di moltissimi drink. La ricetta è ufficialmente segreta, ma si tratta di un amaro concentrato che contiene per certo spezie, erbe e aromi come l’arancia amara, il cardamomo, la china rossa, la genziana. L’aroma è intenso: ne bastano poche gocce per completare drink classici come il Manhattan e l’Old Fashioned, ma anche per rivoluzionare il gusto di molti altri cocktail. È un bonus da tenere sempre in dispensa.
  10. L’alcol è importante, ma non è tutto. Gli ultimi ingredienti da conservare nel mobile bar – o da recuperare dal frigo – sono gli analcolici: acqua tonica, soda, ginger beer, bibite gassate e succhi di frutta in abbondanza. Ciascuno di loro serve ad aggiungere bollicine, dolcezza, aromi o colore nel bicchiere – per un cocktail, ingredienti importanti almeno quanto la componente alcolica.

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