Le sagre che non dovreste perdere quest’inverno
Per scoprire davvero tutte le sfumature della stagione non resta che uscire di casa e andare alle sagre: eccone 15 in giro per l’Italia tra cui scegliere.
Quando le giornate si fanno corte, la nebbia invade la pianura e la neve spruzza le prime cime, può sembrare che non ci sia niente di meglio dello starsene rintanati dentro casa, possibilmente davanti a un camino acceso. le sagre di paese sono il modo più divertente per apprezzare il meglio della stagione Eppure, a guardare bene dalla finestra, la natura non si è del tutto addormentata; e non lo fanno neanche le sagre di paese, che dei prodotti stagionali propongono le versioni locali, tradizionali, da mangiare senza eccezioni in compagnia. Al di là del freddo e della neve, non ci sono autunno o inverno senza radicchio, senza carciofi o senza polenta: per scoprire davvero tutte le declinazioni della stagione non resta che uscire di casa, andare alle sagre e godersi un giro d’Italia sotto il cielo stellato, al calore delle stufe o di un bicchiere di vino novello.
- In Emilia Romagna si festeggia ad esempio la tradizione del maiale: non è poi passato molto tempo, da quando tutte le famiglie contadine avevano il proprio suino, da cui ricavare arrosti, insaccati e altre pietanze. November Porc è una manifestazione itinerante che già festeggia la quattordicesima edizione: a Roccabianca (Parma), dal 27 al 29 novembre, si chiuderà il mese in bellezza con le “Armonie di spezie e infusi”. Come per le tappe precedenti, che hanno toccato Zibello, Sissa e Polesine Parmense, mercato e cucina a base di insaccati e ricca carne di maiale.
- Cremona è invece la destinazione giusta per cominciare a riprendere familiarità con le tradizioni natalizie. Per ben 9 giorni, fino al 29 novembre, la città intera diventerà la scenografia della Festa del torrone, nelle decine di varianti che il dolce a base di miele e frutta secca conta in tutta Italia. Non dimenticate di prenotare per il Degustatour, con visite e degustazioni in 7 pasticcerie, enoteche e torrefazioni della cittadina lombarda.
- Per molti invece l’inverno è soprattutto la stagione dei carciofi: piccoli o grandi, fritti, ripieni, in insalata o con la pasta. A Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani, i primi raccolti si festeggiano il 28 e 29 novembre, con tanto di concorso gastronomico dedicato.
- Pasti in apparenza più umili per i liguri: a Sestri Levante, dal 28 novembre all’8 dicembre, si celebrano Pane e olio. La semplice abbinata dà però vita a un programma ricchissimo: assaggi e stand, ma anche visite agli uliveti e ai frantoi, laboratori di degustazione, cene tematiche che comprendono persino il gelato.
- Sempre dal 28 novembre ai primi di dicembre, nel borgo toscano di Suvereto (Livorno), si svolgerà invece la sagra dedicata al cinghiale. A giudicare dal manifesto, se ne vedranno di tutti i colori: si ipotizzano salami, braciole e spezzatini, ma anche degustazioni di vini e ricche cene nei due ristoranti e nella locanda riservati all’evento.
- I suini hanno però tantissime forme: e in Sicilia assumono quella delle frittole, ossia della cotenna cotta a lungo proprio nel grasso di maiale. La sagra sarà a Malvagna, in provincia di Messina, il 5 e 6 dicembre; oltre alle frittole, potete aspettarvi piedini, codini e orecchie, ma anche le più familiari salsicce.
- Le lumache a molti possono sembrare un alimento quasi estraneo, dal gusto francese. In realtà, in Piemonte le si mangia da almeno cinquecento anni: la Fiera Fredda della lumaca di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) festeggia quest’anno la 446a edizione. Dal 4 all’8 dicembre gli specialisti del settore si riuniranno a Palazzo Bertello: gli stand saranno aperti tutti i giorni, mentre i ristoratori serviranno le specialità della zona, dalle lumache in umido alla polenta, per finire in dolcezza con pesche ripiene e biscotti di zucca.
- Tutta italiana è anche la tradizione delle Fave di San Nicola di Pollutri (Chieti), in Abruzzo: il 5 e 6 dicembre, in memoria di un miracolo compiuto dal santo, sul sagrato della chiesa di San Salvatore saranno disposti 9 calderoni, e gli attizzatori faranno a gara per far bollire per prima l’acqua della propria pentola. Niente gara per le fave: tutti gli spettatori potranno riceverne un assaggio, insieme al pane e ad altre specialità locali.
- A Martellago, in Veneto, dal 4 al 14 dicembre si svolgerà invece la grande Mostra del Radicchio Tardivo. Se al supermercato di città la scelta si riduce solitamente a un paio di varietà e ad esemplari tutti uguali, nel paese in provincia di Venezia si raduneranno più di 60 produttori della zona. Mentre si attende l’assegnazione del premio per il miglior radicchio tardivo, è consigliata una sosta allo stand gastronomico: risotto, zuppe, involtini e dolci a base dell’amaro e tanto amato ortaggio locale.
- Anche in Umbria si celebra un prodotto locale: il farro, compagno antico di zuppe e polentine. La mostra mercato Il farro di San Nicola si terrà dal 5 al 9 dicembre a Monteleone di Spoleto (Perugia), e comprenderà anche altri alimenti della montagna umbra, primi fra tutti i prodotti di norcineria. Cercate di trattenervi fino alla giornata di chiusura: sarà allora, alle 21 del 9 dicembre, che verrà acceso uno scenografico falò, come saluto per il passaggio della Madonna di Loreto e ricordo di tradizioni ancora più antiche.
- Nelle sagre d’autunno non possono mancare ovviamente i dolci. Trovare panettone e pandoro è facile in ogni parte d’Italia: ma cosa dire delle preparazioni più tradizionali, tipiche solo di pochi paesi o province? A Riano, in provincia di Roma, le giornate del 7 e 8 dicembre saranno ad esempio dedicate al pangiallo, dolce invernale a base di farina gialla, uvetta e fichi secchi. A contorno, per le strade del paese, stand per gustare polenta, caldarroste e vin brulè.
- In Val d’Aosta il dolce del Natale è la micòoula: pur essendo considerata un’antenata del panettone, è in realtà ancora più adatta ai golosi, perché oltre alla farina di segale dolce, alle castagne, alle noci e all’uvetta contiene irresistibili scaglie di cioccolato. Il posto migliore per mangiarla è senza dubbio Hône, dove dal 4 all’8 dicembre si celebrerà proprio il dolce panino tradizionale.
- In Campania le zeppole si mangeranno invece dopo Natale: il 28 e 29 dicembre la spiaggia di Positano sarà invasa dagli appassionati dei fritti zuccherati tradizionalmente preparati a Carnevale e nel periodo natalizio. Un concorso assegnerà la Zeppola d’oro alla preparazione meglio riuscita; ma questa non è una ragione per non provare di persona tutte le specialità disponibili.
- Fra tante sagre dedicate al cibo, non può mancarne una per il buon bere. A Vezzano, in provincia di Trento, dal 6 all’8 dicembre si festeggerà la lunga Notte degli alambicchi accesi: le distillerie storiche del paese apriranno le porte a chi vuole scoprire come si fa la grappa, dando vita a uno spettacolo itinerante che racconterà origini, procedimenti scientifici e portata simbolica del più noto distillato delle Alpi. Lo spettacolo avverrà in serata, ma durante il giorno saranno aperte le casette del mercatino natalizio Spirito Artigiano nel Borgo della Grappa.
- Dai monti delle Alpi a quelli della Sardegna: Autunno in Barbagia è una sagra itinerante che fino a metà dicembre allieterà i fine settimana della provincia di Nuoro. Dal 27 al 29 novembre a Ollolai e a Teti, dal 4 al 6 dicembre a Gadoni e dal 6 all’8 a Fonni, per concludere a Orune nel week end dell’11-13 dicembre. Ogni tappa vedrà la valorizzazione dell’artigianato e delle specialità locali: formaggio e pane carasau, panadas e vino nuovo, fra ricostruzioni storiche, mostre all’aperto e accensione di falò propiziatori.
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