Barba Baffi e Pellicce, Locorotondo
Barba baffi e pellicce è una “drincoteca” che propone birre artigianali, vino, long drink e panini imbottiti.
Tre cammei per un’insegna: barbuto il primo, come Salvatore detto Toto Patronelli, il patron alle pubblic relation; baffuto il secondo, come Luciano Patronelli, l’altro patron, allo shaker. mixology a base di alcolici selezionati e panini imbottiti con le bontà delle masserie del circondario Il terzo sta per pelliccia, il cui senso è doppio e niente affatto velato: il pube femminino stilizzato sta per icona d’ubriachezza, che nella lingua dialettale indigena si dice pelliccia, appunto. La terna iconografica spiega l’universo notturno racchiuso in trenta metri quadri di BBeP, tappa della Valle d’Itria da bere e da mordere. La religione del cocktail si esprime in mescite originali, come si compiacciono di sottolineare i fratelli Patronelli. Qualche esempio: il Woolf elite (vodka, gazzosa e zen di arancia e lime); Umhlidd (che significa mela in dialetto, cioè vodka, ginger ale, tonica e spicchi di mela verde), per dirne due. Insomma, mixology con sorpresa a base di alcolici selezionati, spezie, toniche, frutta e vetro di rigore. A completare il quadro c’è Rosetta, la linea di panini imbottiti da leccarsi i baffi (lo slogan è infatti “Donna baffuta sempre piaciuta“) a base di salumi, formaggi e sottoli selezionati dalle masserie del circondario: è la risposta al panino sporcaccione. Che si scelga il morso al banco o il packaging da asporto, sempre street food resta, ma con classe.