Mesob, Roma
Un locale che potreste perdervi per strada, se non sapete con sicurezza dov’è. Non sarà uno dei luoghi più chic della città, ma è caldo e accogliente e si mangia davvero bene, spendendo poco. Il mesob che dona il nome al ristorante è il tavolo tondo di paglia su cui vengono servite le pietanze. Se
Un locale che potreste perdervi per strada, se non sapete con sicurezza dov’è. Non sarà uno dei luoghi più chic della città, ma è caldo e accogliente e si mangia davvero bene, spendendo poco. Il mesob che dona il nome al ristorante è il tavolo tondo di paglia su cui vengono servite le pietanze. Se siete già stati in un ristorante eritreo, questo vi stupirà; Un locale accogliente dove sperimentare il meglio della cucina eritrea grazie alle pietanze della chef Kuki Tadesese è invece la prima volta fate in modo di iniziare con un assaggio di kategna, involtino di injera (simile ad una crepe, ma acidula e spugnosa) ripieno di burro chiarificato e berberè oppure con gli speziati felafel; per proseguire cercate di scegliere almeno un piatto a base di verdure o legumi (specialità della chef Kuki Tadese), affiancato magari a doro wat (pollo con zenzero, cipolla e berberè), ye alitcha wot (spezzatino di manzo cotto con zafferano e cipolla) oppure il saporitissimo kay tibs, manzo saltato con peperoncino verde, cipolla, aglio e salsa piccante. Ottima anche l’insalata fredda di lenticchie con olio, cipolla, peperoncini verdi, senape e limone. Per concludere una burrosa baklava ricca di pistacchi e noci.
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