Morsi e Rimorsi, Aversa
Morsi e Rimorsi di Gianfranco Iervolino è una pizzeria di Aversa in cui mangiare una buona pizza della tradizione ma anche antipasti e insalate.
La migliore apertura del 2017, secondo 50 Top Pizza. Di Morsi e Rimorsi si potrebbe dire questo. O anche che è la terzogenita di quella che quasi si potrebbe definire la catena di Gianfranco Iervolino (più volte insignito con i 3 spicchi del Gambero Rosso). O partire con il descrivere quanto Aversa sia diventando un centro della cultura della pizzeria napoletana riletta al modo di Caserta. Partendo dal principio: l’arredamento è curato fin nei dettagli, con toni di blu e nasse, come se ci si trovasse in mare o se si cenasse un locale collocato su un trabucco. Questa pizzeria, terza nata in casa Iervolino, offre anche valide alternative a chi non volesse mangiare solo pizza Il servizio è celere, l’attesa all’ingresso potrebbe essere cospicua se si è fatto l’errore di non prenotare e scelto di mangiare una pizza qui nell’ora di punta. Una volta accomodatisi all’interno della sala o nel dehor, la lettura del menu si fa avvincente. L’offerta di questa pizzeria è piuttosto ampia, soprattutto perché un forno dedicato rilegge le pizze anche per chi intollerante o sensibile al glutine richieda un impasto speciale. Tra gli antipasti ci si perde tra le bruschette, i piatti con protagonista la mozzarella e i fritti che spaziano tra le classiche montanare, crocchè – con un buon punto di pepe, frittatine, cuoppi di mare e terra e sfizi vari. Le insalate sono dedicate a chi voglia tenersi leggero, ma non troppo. Non noi che dal menu delle pizze, pur essendo incuriositi da circa 10 referenze, alla fine scegliamo una classica margherita e la pizza nata in collaborazione con il Ristorante Nonna Rosa di Vico Equense: con crema di patate dell’Avezzano, baccalà norvegese, fior di latte di Agerola, con camomilla, bianco di scarole, e paprika. La prima è corretta e abbondante di mozzarella e pomodoro dalla giusta acidità, la seconda è complessa senza essere complicata. Le patate sono sostanziose seppur delicate, il pesce è il protagonista, anche se l’insalata dall’accenno amaro ne è un degno contrappunto. Per onore di cronaca la scelta si era giocata tra la Campestre con fior di latte di Agerola, pomodorino giallo del Piennolo del Vesuvio, ventricina abruzzese Sorrentino, conciato romano di Manuel Lombardi e la Fratelli Capone con mozzarella di bufala Campana DOP, pacchetella di San Marzano DOP, guancialino di Agerola, pesto di rucola e Grana Padano DOP. Una buona carta dei vini e molte birre seppur industriali. Il conto nella media rispetto ai locali della cittadina.