Wood*ing Bar, Milano

AGGIORNAMENTO 2019: il locale ha chiuso.

Essenziale, naturale, endemico: il Wooding Bar è senza dubbio il primo locale del suo genere a Milano, nato come estensione di Wood*ing, il wild food lab fondato nel 2010 da Valeria Margherita Mosca per incoraggiare la ricerca e le sperimentazioni sul cibo selvatico. cocktail preparati con ingredienti fermentati o selvatici e cibo creativo La sua particolarità la si intuisce già dalla strada: nonostante due ampie vetrine affacciate sulla sala in penombra, non c’è nessuna insegna o scritta a rivelare natura e nome del locale. All’interno l’arredamento è minimale: quattro lunghi tavoli in legno con sgabelli, nessun bancone, nessuna cassa, nessuna lista in esposizione. Il menu, scritto a mano su quattro fogli, viene consegnato solo una volta seduti al tavolo in condivisione, insieme a una brocca con acqua infusa con abete rosso o altri vegetali di stagione. La specialità della casa sono i cocktail, preparati con l’utilizzo quasi esclusivo di ingredienti fermentati, distillati o selvatici, spesso con richiami alle tradizioni dei paesi nordici: è ammessa la birra, ma non il vino. Tutte le proposte riescono quindi a distinguersi per originalità: il Martini cocktail, per esempio, anziché con l’oliva viene servito con una ciliegia, fermentata nei latticini fino a perdere la tipica dolcezza; nel preparato #2 si abbinano al gin il miso di pere e il kombucha (tè fermentato); il #10 prevede l’uso dell’amazake, bevanda dolce di riso fermentato; e il pane degli snack è preparato con un mix di farine di grano e di sussistenza (cioè di granaglie miste, macinate a pietra). Alla lista dei drink si aggiungono infatti i Wooding Wild Food, come il panino con aringa, roquefort, maionese al mirtillo ed erbe selvatiche, la bruschetta con cagliata fresca di capra, trota affumicata e melograno, o il mix di pesce, disponibile sono nei giorni di pesca fortunata.