Malva, una pianta magica anche in cucina
Prima di precipitarvi a raccogliere la malva, è bene sapere che non tutte le specie di malva si possono usare in cucina. Ma la specie che si può utilizzare darà un tocco di magia in più ai piatti, oltre a migliorare la salute visti tutti i benefici che questa pianta apporta al nostro organismo. Ma come usare la malva nelle nostre ricette?
Visto che è primavera ed è tempo di foraging, perché non provare ad arricchire i nostri pianti di gusto e colore usando la malva? Questa pianta nota sin dall’antichità per le sue proprietà curative (tanto da essere considerata anche una pianta magica), può tornare assai utile in cucina. Ma attenzione: esistono diverse specie che afferiscono al genere Malva e non tutte sono commestibili.
Malva, un’erba spontanea commestibile
Con il termine di Malva si indica un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee. Ne esistono diverse specie, ma quella commestibile maggiormente usata in cucina è la malva selvatica o Malva sylvestris, se preferite il nome scientifico.
Si tratta di una pianta erbacea annuale, biennale o perenne, con fusto eretto o prostrato e con foglie verdi. Della malva spicca il fiore, di un colore rosa-violaceo con striature più scure e che fioriscono da aprile a ottobre. Motivo per cui questa pianta è inserita fra le erbe spontanee primaverili e autunnali da raccogliere (ma solo se la si sa distinguere alla perfezione da altre piante similari non commestibili, tossiche o velenose. Occhio quando vi dedicate al foraging, gli errori in questo campo possono essere letteralmente fatali).
Solitamente le foglie e i fiori, la parte commestibile della malva (oltre alle radici, ma in autunno), sono raccolti da giugno a settembre. Per i fiori sarebbe meglio, però, raccogliere e usare i boccioli o, al massimo, i fiori appena sbocciati. Diverso il caso della malva essiccata che trovate in vendita tutto l’anno.
Proprietà, benefici e controindicazioni
La malva viene da sempre usata in fitoterapia e nella medicina tradizionale in virtù delle sue numerose proprietà benefiche (è ricca di vitamina A, contiene pochi lipidi e calorie):
- protegge la mucosa dello stomaco: le mucillagini presenti nella malva sono utili in caso di gastrite, reflusso gastroesofageo e bruciore di stomaco
- antinfiammatoria: adatta come antinfiammatorio a chi soffre di artrosi, ma anche in caso di patologie del tratto respiratorio (lenitiva per i mal di gola e la tosse) e le cistiti
- lassativa: se non soffrite di problemi di stipsi, attenzione che la malva ha azione lassativa (quindi potrebbe andare bene per chi soffre di
- sindrome del colon irritabile, ma solo in caso di IBS con stipsi, non di IBS con diarrea)
depurativa e diuretica: depura l’organismo e il colon. Inoltre stimola la diuresi - disinfettante: funziona anche a livello mucosale
- cicatrizzante e antiarrossamenti: le mucillagini aiutano a far guarire velocemente le ferite, ma funziona anche contro le dermatiti
- ansiolitica: riduce ansia, nervosismo, stress e agitazione
Di per sé la malva non ha controindicazioni particolari, tranne il caso visto sopra di chi soffre di IBS con diarrea o non soffre di stipsi. Tuttavia, come accade sempre che i prodotti naturali, visto che naturale non vuol dire privo di effetti collaterali o interazioni, prima di assumerla è sempre bene contattare il proprio medico. Questo soprattutto se si è in gravidanza, in allattamento o si soffre di particolari patologie.
Curiosità sulla malva: perché si dice che è una pianta magica?
Si dice che la malva sia un fiore magico in quanto trova impiego anche nelle pratiche esoteriche. Fiore che rappresenza la gentilezza, indica anche protezione, fortuna, amore, romanticismo e salute sia fisica che mentale. Associata al pianeta Venere e ai segni zodiacali del Cancro e dei Pesci, chi la usa nelle pratiche esoteriche lo fa a vari scopi:
- attirare o rinforzare l’amore
- guarire emotivamente
- protezione sia spirituale che durante il sonno
- stimolare la chiarezza mentale e la concentrazione
- aumentare intuizione e saggezza
Nel linguaggio dei fiori la malva simboleggia anche l’amore e la comprensione materna, nonché la gentilezza e la pacatezza.
Ricette con la malva
Ma veniamo all’uso in cucina della malva. Se in fitoterapia la malva la si usa solitamente sotto forma di infuso, tisana o sciroppo, ecco che in tale ottica può essere tranquillamente usata per preparare dei cocktail primaverili-estivi colorati.
Le foglie giovani della malva possono essere mangiate crude nelle insalate miste (e potete aggiungere anche i fiori per dare una nota di colore in più). Inoltre le potete lessare e unirle ad altre verdure cotte. Nulla vi vieta, poi, di preparle al gratin o fritte.
Se tritate fini, le foglie della malva selvatica trovano impiego anche nelle zuppe di erbe e nelle minestre. I fiori, invece, sono utilizzati anche come guarnizioni per torte e dolci. Senza dimenticare che, così come possono essere impiegati per preparare tisane e sciroppi, possono anche essere usate per arricchire bevande alla frutta.
In autunno, poi, potreste raccoglierne anche le radici: in questo caso le si usa nelle zuppe, nelle minestre e negli stufati a base di carne.
Se volete una ricetta con la malva, noi vi proponiamo l’insolito pesce spada con ceci, infuso alla cacciatora e malva. Potrete così gustare il pesce spada in una veste insolita, con una marinatura delicata.
Se volete, invece, spaziare all’estero, abbiamo l’ottimo spätzle alle erbe. Di origine tedesca, si tratta di un primo piatto ideale come alternativa agli gnocchi. La particolarità della variante della ricetta che vi presentiamo è che contiene un mix di erbette fra cui, oltre alla malva, troverete anche del tarassaco, dell’ortica e della borragine.