Dove mangiare ad Alba in occasione della Fiera del Tartufo Bianco
• 19 Ottobre 2018 11:07
Se siete ad Alba in occasione della Fiera del Tartufo Bianco, vi consigliamo alcuni indirizzi davvero validi per mangiare bene nei dintorni.
Chi si reca nelle Langhe in autunno lo fa molto spesso per il tartufo: per partecipare alla Fiera del Tartufo Bianco di Alba (fino al 25 novembre), per acquistarlo al mercato o per ritrovarlo nei piatti di trattorie e ristoranti. Ma la città di Alba e i suoi dintorni, fra le Langhe, il Roero e il Monferrato, sono da sempre una terra di ottimi vini ed eccellente gastronomia, con o senza tartufo. A dimostrarlo tanti ristoranti, tutti diversi e tutti meritevoli di una tappa.
- Piazza Duomo (piazza Risorgimento, Alba) è l’immancabile punto di partenza – o di arrivo, secondo i punti di vista. È qui che Enrico Crippa, a partire dai primi anni Duemila, ha scritto alcune delle più interessanti pagine della nuova cucina italiana, mescolando creatività e territorio, lusso e personalità. Purtroppo, se non avete prenotato con almeno qualche settimana o mese di anticipo, difficile che troviate un tavolo libero.
- Più accessibile è La Piola, la trattoria gourmet affacciata sulla stessa piazza Risorgimento e con la medesima gestione di Piazza Duomo. La cucina è in mano a Dennis Panzeri, che quotidianamente si preoccupa di indicare su una lavagna i piatti del giorno, secondo gli ingredienti del momento. Come vuole la tradizione, alcuni piatti – la bagna caòda, la finanziera, il bollito misto – si servono in giorni fissi della settimana.
- Larossa (via Don Giacomo Alberione 10/D, Alba) è invece da alcuni anni il ristorante di Andrea Larossa, che propone una versione personale e innovativa della cucina piemontese, in due sale accoglienti che giocano con il tovagliato bianco e i mattoni a vista. Ci sono quindi il vitello tonnato, chiamato però arrosto di notte, i plin su aria di nocciola, la pancia di maiale con ananas e arachidi. Per concludere, i lamponi sotto una neve al cioccolato bianco, oppure un classico tiramisù.
- Bisogna spostarsi di pochi chilometri nel Roero, a Guarene, per La Madernassa. In una piccola villa che comprende anche qualche camera e una piscina si trova infatti il ristorante guidato da Michelangelo Mammoliti. Le chiavi della cucina, come della sala, sono l’eleganza con quel tanto che basta di informalità, i sapori della tradizione con un pizzico di esotismo: i ravioli di porcini con infusione allo shiso, i casoncelli con topinambur, le anguillette di branzino al chorizo.
- Il Castello di Guarene (in via Alessandro Roero 2) è invece l’ideale per chi ha sempre sognato di cenare in un ambiente con lampadari di cristallo, volte a vela e dipinti nobiliari. La sala si accompagna a una cucina altrettanto tradizionale ed elegante.
- Un classico delle Langhe è anche l’Enoclub di Alba, in piazza Michele Ferrero 4. L’ambiente, in cui sono serviti i piatti rispettosi della tradizione preparati dallo chef Marco Serra, è però decisamente più rustico: un’antica cantina ristrutturata e resa quasi moderna, con i suoi archi bassi e i mattoni a vista. Se preferite mangiare all’aperto, affacciato sulla piazza e con la stessa gestione si trova il Caffè Umberto.
- L’Osteria dell’Arco (piazza Savona 5, Alba) e l’Osteria Boccondivino (Via Mendicità 14, Bra), nonostante distino una quindicina di chilometri l’una dall’altra, condividono gestione e missione: l’obiettivo di entrambe le cucine è infatti l’esaltazione dei sapori tradizionali e locali. Nel 1984, Boccondivino è stato il primo ristorante Slow Food, e ancora oggi condivide il cortile con la sede nazionale dell’associazione.
- Se il vostro obiettivo è la cucina tradizionale, ma desiderate anche un ambiente moderno, la scelta dovrebbe ricadere sull’Osteria Lalibera, in via Pertinace 24 ad Alba. Qui le proposte della casa sono la giardiniera, la battuta di manzo, il vitello tonnato e i ravioli di gallina; e ovviamente anche diverse ricette con il tartufo.
- A La Morra, in frazione Santa Maria 12, si trova invece l’accogliente Osteria del Vignaiolo: un piccolo edificio in mattoni che ospita il ristorante e qualche camera per chi desideri fermarsi più a lungo. L’osteria propone piatti tradizionali (dallo stracotto ai tajarin), un servizio puntuale, un mix di eleganza e tranquillità in pieno stile piemontese. Durante le belle giornate, viene allestito anche un dehors.
- La Ciau del Tornavento (piazza Baracco 7, Treiso) è invece il ristorante ideale per chi alla buona cucina vuole abbinare un grandioso panorama. Maurilio Garola propone da oltre vent’anni piatti che combinano creatività e attentissima selezione delle materie prime, dal tartufo bianco agli agnolotti all’acqua di pomodoro, dal bollito di mare allo scamone di vitello con porcini e foie gras, arricchiti dagli aromi e dai frutti dell’orto da lui curato; ma parte fondamentale della visita è anche la magnifica vista dalla sala, che si allarga luminosa sulla Langa del Barbaresco.