Mangiare cinese a Milano oggi: 11 locali da non perdere
La ristorazione cinese a Milano è in pieno fermento: siamo stati in giro per la città a provare nuovi indirizzi e locali da non perdere per mangiare bene.
Per molto tempo a Milano potevamo soltanto invidiare le Chinatown delle altre città, in Europa e nel resto del mondo. Per gli appassionati di cucina cinese, Gerrard Street a Londra o la zona intorno a Canal Street (e ormai tutto il quartiere di Flushing nel Queens) a New York erano luoghi magici dove trovare dim sum invitanti, piano piano altre parti della comunità cinese di milano hanno iniziato ad aprirsi culinariamente al prossimo anatre arrosto appese a ganci pronte per essere affettate e piatti talmente saporiti e piccanti da intorpidire le labbra. Il massimo a cui si poteva aspirare da noi era un involtino primavera fritto bene o una cucina cantonese non troppo salata e unta. Piano piano, però, altre parti della comunità cinese di Milano hanno iniziato ad aprirsi culinariamente al prossimo meneghino; la zona di Paolo Sarpi è diventata semi-pedonale, le lanterne rosse sono state appese a palazzi ristrutturati e ristoranti interessanti hanno iniziato a punteggiare la città. Se siete appassionati di pollo alle mandorle e storcete la bocca di fronte alle interiora, se per voi è inconcepibile unire dolce e salato e non vi piacciono le consistenze gommose (QQ è il termine con cui le si definisce a Taiwan), passate pure oltre: questo elenco di locali non fa per voi. Ecco dove mangiare (bene) cinese a Milano oggi.
- Non mi sentirei apposto con me stessa se non iniziassi questa lista con la Ravioleria Sarpi (via Paolo Sarpi, 27), vero fiore all'occhiello della Chinatown meneghina. Ormai quasi una tappa obbligata, il locale di Hujian Zhou che utilizza le ottime carni dell'adiacente Macelleria Sirtori è l'ideale per una pausa pranzo, una merenda, un aperitivo... you name it. Non ci sono limiti ai momenti della giornata in cui è cosa buona e giusta gustare dei ravioli. Manzo e porri, maiale e verza, vegetariani; da mangiare sul posto, conditi solo con qualche goccia di salsa di soia, o da cucinare a casa, i ravioli qui hanno una bella pasta scioglievole e un ripieno saporito e fresco. Se per qualche motivo incomprensibile doveste non aver voglia di ravioli, prendete una delle loro crêpe: cotta sulla piastra, è farcita con carne di manzo piemontese, porri, uovo, coriandolo e youtiao (quasi un churro cinese).
- Spostatevi di due numeri civici. Fatto? La seconda sede della Ravioleria Sarpi propone tutto un altro menu rispetto alla casa madre, e non dovreste mancare di assaggiare tutto. Se la vostra passione (giustamente) sono i ravioli, prendete un baozi, un incrocio meraviglioso tra un grosso raviolo e un fagottino di pane: è cotto al vapore ed è farcito con manzo e maiale bio, verza, erba cipollina e zenzero fresco. Per stare leggeri, gli involtini freschi si mangiano freddi, farciti con gamberoni, cavolo rosso, carote, lattuga, foglie di menta e aneto, e sono serviti con una salsa sapida che li rende irresistibili. Gli estimatori della carne apprezzeranno il mo, sandwich cinese della città di Xi'an che ricorda le arepa venezuelane, farcito con spalla di maiale e pancetta cotte a lungo. La gentile signora dietro al bancone scola alcuni tocchetti di carne, li riduce a fettine sul tagliere, li condisce con i succhi rimasti nella pentola e farcisce il panino: semplice, soddisfacente, saporito.
- Mangiate tutto? Non vi spaventa provare cose nuove? Andate da Tiglio (via Giulio e Corrado Venini, 54). È una stanzetta arredata con installazioni artistiche e una manciata di tavoli, oltre a essere il regno di Qiji, una ragazza del Sichuan che ridefinisce il concetto di poliedrico e parla quel tanto di italiano che serve a spiegarvi come funzionerà il vostro pasto. Non c'è un menù; ogni giorno Qiji decide cosa cucinare e lo serve a chi prenota un tavolo; potete scegliere se includere il pesce o limitarvi a piatti a base di carne. Durante la mia cena ho gustato vellutati ravioli ripieni di carne e zucca, serviti in una zuppa densa con carote e patate; pane al tè verde con salsiccia piccante prodotta da Qiji; manzo saltato e speziato con qualcosa di simile al cous cous (chiedere spiegazioni non ha portato i frutti sperati per svelare l'arcano); noodles saporiti e piccanti e, per finire, una zuppa di tofu, uova e zenzero per pulire il palato.
- Per raccontare della nuova generazione di cinesi hipster (op. cit.), è necessario partire da Mao Hunan (via Nicola Antonio Porpora, 5). Prenotate, e non stupitevi se comunque c'è da aspettare. Fotografate l'insegna che dice ingannevolmente Gelateria, i ritratti di Mao sparsi per il locale e la parte del menu intitolata Specialità che non sceglierete mai (ma le mettiamo ugualmente). E smentiteli, perché è proprio da questa sezione che dovreste ordinare: il polmone di manzo a fettine è servito freddo, con una salsa davvero incendiaria (una costante della cucina della regione dell'Hunan); le orecchie di maiale, cosparse di coriandolo fresco, sono elastiche al morso e saporite; l'intestino di maiale è fritto con una dose molto generosa di peperoncini rossi e cipollotto, ed è squisito; la pancetta brasata di Mao si scioglie in bocca e non dovrete ordinarla solo e soltanto se siete vegetariani.
- Forti del loro successo, anche i ragazzi di Mao Hunan hanno aperto una seconda sede, Maoji Street Food (piazza Aspromonte, 43). Come si intuisce dal nome, il menu è dedicato ad altre specialità cinesi rispetto a quelle del fratello maggiore. Qui si mangiano bao con carne sfilacciata e arachidi, noodles in brodo piccante, riso in terracotta con pollo e funghi e le ciambelle dell'Hunan: per sapere cosa siano, prenotate un tavolo e andate a provarle a occhi chiusi.
- Secondo David Chang gli sheng jian bao sono i ravioli più sottovalutati del pianeta. Andate a mangiarli da Tang Gourmet (via Paolo Sarpi, 17) e provate a dargli torto: tondeggianti, pieni di saporito brodo e carne di maiale, con una pasta leggermente più spessa per renderli adeguatamente grigliabili e serviti con semi di sesamo nero e cipollotti a fettine. Tra i piatti che rendono questo fast food cinese con vassoi rossi e montacarichi uno dei miei locali del cuore in città, ci sono anche i taiwan gua bao - panini al vapore ripieni di carne di maiale stufata, coriandolo, sottaceti e rousong, carne essiccata dalla consistenza sabbiosa ma molto saporita - e i noodles con aroma cipollotto: non saranno belli da vedere, ma sono ottimi da mangiare.
- Kungfu Bao (viale Monza, 37) ha un nome che ricorda un personaggio dei cartoni. La parete con decoro urbano cinese e le gabbie-lanterne-rosse faranno la gioia degli instagrammatori seriali, così come i porco bao, fagottini al vapore a forma di maialino. Non ordinateli, però, se non siete pronti ad apprezzarne il ripieno a base di crema di tuorli d'uovo salata. In menu ci sono anche ottimi bao ripieni con carne di maiale e crauti e ravioli (sempre di carne di maiale) serviti con olio piccante e coriandolo fresco.
- Muri di mattoni a vista e neon fanno rientrare Cantissimo (via Teodosio, 4) nel novero dei cinesi hipster. Il menu parla cantonese e non è immenso, il che è sicuramente un punto a favore. Gli appassionati di zuppe, in particolare di zuppe orientali, apprezzeranno i noodles in brodo con manzo, cipollotti e bok choy, serviti in una grande ciotola e molto saporiti. In carta si trovano piatti già sentiti - involtini primavera, riso cantonese, ravioli di carne al vapore - ma si tratta comunque di versioni ben preparate. Fatevi comunque un favore ed esplorate voci meno note del menu.
- Se volete sapere com'è fatta una bakery cinese, di quelle che spopolano nel Queens e propongono dolci classici accanto a combinazioni improbabili, andate da Mt. Time (via Paolo Lomazzo, 10). Appena entrati sarete avvolti dal profumo di lievitati che cuociono in forno e con gli occhi rimbalzerete da uno scaffale all'altro, incuriositi e affamati. Alti e soffici tranci quadrati di torta, rotoli farciti, egg tarts calde, bun ripieni di carne di maiale arrosto, paninetti dolci con crema di tuorli, fagottini farciti con carne affumicata o wurstel: il confine tra dolce e salato, qui, è molto sottile.
- Chateau Dufan (via Paolo Sarpi, 2) e QQTea Taiwan Bubble Tea (via Paolo Sarpi, 47) sono locali da frequentare se vi piacciono i beveroni colorati e le consistenze gommose (il QQ di cui scrivevo qualche riga fa). Entrambi sono specializzati in bubble tea, da personalizzare con perle di tapioca, gelatine e perline alla frutta. Il primo, accanto a una trattoria cinese le cui porzioni gigantesche soddisfano il più letale degli appetiti (Jin Yong), ha un bel tavolo sociale, sedute più intime, arredi in legno e si presta a una pausa lenta e rilassante dopo aver fatto shopping (vedi punto successivo). QQTea invece è ottimo per un bubble tea da asporto, specialmente la variante lilla, aromatizzata al taro.
- Da Kathay (via Luigi Canonica, 54) trovate veramente qualsiasi cosa. Una ciotola in ceramica decorata per accogliere il vostro ramen homemade? C'è. Patatine al gusto calamaro? Ci sono. Bottiglie da 2 litri di salsa teriyaki? Non mancano. Frutti esotici mai visti prima? Li trovate qui. Tra i miei acquisti imprescindibili solitamente ci sono gli ottimi mochi ripieni di burro d'arachidi (che piaceranno anche agli estimatori della Nutella), i piatti a base di riso in busta di Tilda, i noodles istantanei - pollo all'aglio, fire noodle - e i pacchi di miso da 1 chilo. Uscire di qui con due buste piene è un attimo.
- IMMAGINE
- The Crowded Planet
- Chiara Patrizia De Francisci
- Federica Eusepi