Istruzioni per l’uso: come si mangia il cannolo siciliano
Il cannolo di ricotta è uno dei dolci siciliani più amati, ma come mangiarlo senza incappare in errori da principianti? Ecco poche semplici regole.
Essendo puro godimento scaturito dall’unione di due elementi, il cannolo siciliano non ha bisogno di momenti particolari per essere consumato. Può essere gustato al mattino, appena svegli, ma anche dopo i pasti oppure di notte, in macchina fuori dai locali o dopo averlo portato a casa. in sicilia non esiste un momento migliore di un altro per un cannolo, si può gustare sempre I più insaziabili si lasciano tentare dalla sua dolcezza più volte al giorno senza preoccuparsi delle calorie: l’importante è che la cialda sia croccante e la ricotta fresca. Il cannolo siciliano è uno dei migliori dolci italiani e, per non sfigurare a Expo 2015, ne offrirei uno a tutti gli ospiti dell’evento, magari per farci perdonare tutte le falle in cui si imbatteranno. Pare che i dolci siciliani abbiamo modalità di consumo mai lasciate al caso e ci sembra giusto guidarvi anche stavolta così come abbiamo fatto con la granita. Ecco le poche ma necessarie regole per mangiare un cannolo come un vero siciliano.
- Cialda (o buccia). Non giriamoci troppo intorno: la cialda del cannolo deve essere fragrante, croccante e dal colore dorato. La cottura perfetta deve farlo suonare in bocca: non siate timidi nel mordere la cialda, altrimenti non ne godrete appieno. Se risulta morbida è tarocca, chiamate la finanza. Chiamatela anche se questo biscotto non è fritto nello strutto: affronto è!
- Crema. A eccezione di qualche ripieno a base di crema gianduia o di crema di pistacchio, il cannolo deve essere pieno di crema di ricotta. Diffidate dalle imitazioni: qui si usa solo ricotta di pecora (non troppo fresca altrimenti risulta eccessivamente bagnata), zucchero a velo e un pizzico di cannella. Nella lavorazione la ricotta non va mai montata, mossa o eccessivamente lavorata: deve essere setacciata, incorporata con zucchero e aromi e poi mescolata dolcemente fino a quando risulta liscia e morbida. Solo dopo si aggiungono i canditi, ove previsti.
- Canditi. Se non vi piacciono è perché non ne avete mai mangiati di buoni. Quando la frutta è candita partendo da prodotti di ottima qualità e con tecniche consone, il risultato è pazzesco. Nel caso del cannolo, i siciliani amano usare cedro e altri agrumi. In alcuni casi anche la zucca. Cercate i cubetti dispersi nella crema o le strisce adagiate sul lati esterni del cannolo. Se non li trovate, i casi sono due: o vi trovate in una delle province siciliane non abbastanza barocche da abusarne o state mangiando altro e non lo avete capito.
- Variazioni sul tema. Come detto sopra, il tempo e la cultura cambiano di giorno in giorno e di chilometro in chilometro. Anche il cannolo vive costanti piccole variazioni che si affermano a livello locale: è il caso della versione farcita di crema giaduia tipica del messinese o la crema al pistacchio usata come ripieno dei cannoli nel catanese. Ci si imbatte anche in diversità decorative che partono dai canditi e arrivano alla frutta secca come pistacchi e nocciole tritate. La spolverizzata di zucchero a velo non manca quasi mai, senza dimenticare le pepite di cioccolato che ogni tanto sbucano a sorpresa dalla crema e che vi lasciano un piacevole senso di serenità.
- Tempistica. Assodato che siete liberi di mangiarlo quando volete perché è sempre il momento giusto, il cannolo va mangiato subito dopo essere stato riempito, ovvero dopo che la crema è stata inserita all’interno della buccia, al massimo entro un paio d’ore. Passato troppo tempo, rischiereste di trovare la cialda molle, cosa accettabile solo se ve ne regalano un vassoio e non riuscite a mangiarli tutti in poco tempo. Qualche furbo ha provato a sorvolare il problema spennellando il cioccolato sui bordi della cialda in modo che diventasse impermeabile: dico che queste persone dovrebbero perdere la residenza nell’Isola.
- Tecnica. Una volta appurato che il cannolo è fresco, mordetelo spalancando le fauci. No ai piccoli bocconi: rimpicciolireste il piacere. Nel morso dovete sentire un suono che vi fa venire subito voglia di mordere ancora: inizierete così una specie di estasi in cui i bei rumori si fonderanno col gusto quasi perfetto. La punta del naso sarà sporca di ricotta ma a voi non importerà, non vedrete più nulla intorno. Riprenderete i sensi solo quando sarò finito il cannolo. A quel punto prendetene un altro e ricominciate.