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Mangiare in hotel: Canne Bianche a Torre Canne, tra Bari e Brindisi

di Salvatore Spatafora 18 Giugno 2021 15:55

Hotel Canne Bianche a Torre Canne, provincia di Brindisi, è un esempio di ospitalità di lusso virtuosa, atta a valorizzare il territorio.

Trasformare il canneto imbiancato dalla salsedine del mare, nel tratto di costa dove da ragazzo amava perdersi in lunghe passeggiate, nell’albergo di famiglia. un modello virtuoso di ospitalità di lusso Era questo il sogno – poi realizzato in età adulta – di Antonio Mangano, fondatore e anima dell’Hotel Canne Bianche (via Appia Antica, 32) nella località marina di Torre Canne, a metà strada tra Bari e Brindisi. La Puglia ha saputo sviluppare negli ultimi anni un modello virtuoso di ospitalità di lusso che attira ogni anno viaggiatori di fascia alto spendente da tutto il mondo. La quasi totalità delle masserie convertite in strutture ricettizie sono dislocate nell’entroterra della campagna pugliese. La particolarità – e l’unicità – di Canne Bianche è invece quella di trovarsi in una posizione privilegiata, direttamente sul Mar Adriatico.

Una moderna costruzione su tre livelli, armoniosamente inserita nel contesto naturale grazie al colore bianco voluto dai Mangano, per rispettare la bellezza di questo angolo felice tra la Valle d’Itria e il Salento. L’hotel inaugura la sua attività nel 2010, originariamente come 4 stelle, per poi fare il salto di qualità nel 2019 con il passaggio alla categoria superiore di 5 stelle, momento che coincide con l’ingresso di Gianvito Mangano, figlio del fondatore e oggi giovanissimo direttore operativo del Canne Bianche (alle spalle tanta gavetta a Londra e un diploma presso la prestigiosa Ecole hôtelière di Losanna in Svizzera): “la stagione di Canne Bianche inizia a maggio e termina a novembre, la nostra idea è però quella di riuscire a coprire anche l’autunno e le vacanze di Natale, con l’obiettivo di promuovere la destinazione Puglia tutto l’anno e non solo d’estate”.

La struttura

La struttura dispone in totale di 53 camere suddivise in varie categorie, dalle classic fino alle suite, tutte spaziose e dotate di terrazzino o patio privato. camere comode, spa e attività personalizzate per scoprire il territorio A disposizione degli ospiti la piscina con alta percentuale di acqua marina, una vasca jacuzzi riscaldata e un’altra dedicata ai bambini. E poi ancora una Spa di 250 mq con servizi wellness e trattamenti personalizzati con prodotti made in Puglia a base di fico d’India, olio d’oliva e Primitivo, un fitness center, un parrucchiere e una boutique. Punto di forza dell’hotel è l’accoglienza familiare, garantita dalla professionalità e cortesia dello staff – la maggior parte under 30 e locali – tra cui la guest relation manager Maria Adele Divella, impeccabile nel costruire attività personalizzate alla scoperta del territorio: uscite in catamarano per un bagno nel mare antistante Polignano, passeggiate in bici e a cavallo lungo i muretti a secco e gli uliveti centenari del Parco Dune Costiere, corsi di cucina con le signore del posto, lezioni di yoga al tramonto e cene più intime per gli innamorati.

Per quanto riguarda la ristorazione, l’offerta del Canne Bianche Hotel si articola in due bar, un ristorante e una trattoria. Due le principali novità di quest’anno: l’arrivo in cucina dello chef Matteo Manco e poi lo spazio dove degustare i piatti iconici della tradizione popolare e le pizze con i prodotti pugliesi.

Cumino

Il bar centrale di Canne Bianche, situato all’interno dell’hotel e nella terrazza al piano terra. Il bar manager Pietro Maggipinto è sempre pronto a consigliare a ogni ospite il drink più adatto per l’aperitivo e l’after dinner. Tra le sue specialità ci sono gli originalissimi frozen cocktail a base di rum.  

Mirto

Mirto è invece il bar ubicato nel giardino dell’hotel, a bordo piscina, ideale per un pranzo veloce tra un tuffo e l’altro. Da provare i gustosi panini conditi con i migliori salumi e formaggi artigianali pugliesi (per esempio il Capocollo di Martina Franca del Salumificio Santoro, tra i simboli della Valle d’Itria, e le buonissime mozzarelle dei caseifici di Montalbano).

Timo

Il ristorante principale di Canne Bianche, aperto solo a cena e su prenotazione anche per gli ospiti esterni. Novità della stagione 2021 è l’arrivo dello chef Matteo Manco a capo della brigata di cucina.fine dining con basi solide nella tradizione locale pugliese  Classe 1987, nato a Taurisano (Lecce), ha voluto accanto a sé in questa avventura il sous chef Alessandro Carriero e il pastry chef Matteo De Santis, entrambi pugliesi. Mano decisa e idee chiare: la sua filosofia di cucina punta tutto sulla valorizzazione degli ingredienti autentici (ingiustamente definiti poveri) dei produttori di Fasano e della Valle d’Itria e dei pescatori della vicina Savelletri, sempre rielaborati in formula fine dining. Nessun menu fisso ma una proposta che ruota giornalmente, in base alla stagionalità e al rapporto diretto con i fornitori di fiducia della zona. Tra i piatti da provare: orecchiette con pomodorino fresco e cacioricotta; laganari di farina tostata Senatore cappelli alla chitarra, filetti di alici ed emulsione di cime di rapa di Fasano; polpo cotto a bassa temperatura con salsa barbecue di pesce e cremoso di patate. Lo chef sta già lavorando a un progetto che vedrà presto la nascita di un orto per le esigenze interne dell’hotel. Grande attenzione anche agli abbinamenti vino, con una predilezione per le migliori cantine della regione: Masseria Li Veli, I Pastini, Rivera, Leone de Castris, Polvanera, Rivera, Tenute Rubino, Tormaresca e Varvaglione. Percorso degustazione 80€ circa (vini esclusi). 

Aneto

La seconda importante novità di Canne Bianche. Da quest’anno infatti lo spazio fronte mare con i deliziosi tavolini in legno disposti sotto il cannucciato e accarezzati dalla brezza marina (60 coperti, aperta anche a chi non soggiorna in hotel), avrà una doppia formula. Di giorno si potranno degustare i piatti della tradizione marinara pugliese come cozze pelose, ostriche di Manfredonia, gambero viola di Gallipoli, polpo in pignata o alla luciana e tagliatelle di seppia; la sera invece i capisaldi della tradizione contadina regionale: orecchiette cime di rape, parmigiana di melanzane, panzerotti.

E poi le pizze che stanno già riscuotendo grande popolarità. Preparate nel forno a legna, sono tutte realizzate con lievito madre, per un risultato finale che coniuga l’impasto classico napoletano alla croccantezza pugliese. Per quanto riguarda gli ingredienti del topping, anche in questo caso la scelta è stata quella di rendere omaggio alle produzioni artigianali d’eccellenza di Ostuni, Monopoli e Conversano. La famiglia Mangano ha voluto una brigata di cucina dedicata esclusivamente ad Aneto, sempre con la super visione dello chef Matteo Manco, proprio per valorizzare l’offerta della trattoria-pizzeria. Alla preparazione della tipica focaccia barese, sia nella versione bianca che rossa, ci pensano invece le mani abili ed esperte di due massaie autoctone.