Dove mangiare napoletano a Milano
Abbiamo selezionato per voi i migliori indirizzi per gustare la cucina partenopea e campana. Ecco dove mangiare napoletano a Milano. Sono incluse pizzerie, trattorie e anche le pasticcerie più golose.
La cucina del sud Italia ha da sempre un forte ascendente sulla città della Madonnina. E quella napoletana la fa da padrona: da qualche anno, l’offerta di pizze, fritti, spaghetti ‘a vongole e babà aumenta costantemente, tanto da non far rimpiangere i vicoli di Napoli. Per non sbagliare, ecco una breve selezione dei migliori luoghi dove mangiare napoletano a Milano.
Pizzerie
Gennaro Rapido A’ Rota e Carrett (Via Vigilio Inama, 17)
Un nome un programma: La ruota del carro si riferisce alla forma della pizza di Gennaro Rapido, pizzaiolo già in forze alla squadra di Gino Sorbillo prima di accendere il proprio forno in quel di Città Studi. Panetto abbondante per una pizza classicissima, impasto leggero e ingredienti selezionati direttamente da Napoli. Fritti bonus, in particolare la pizza fritta con cicoli ricotta e provola.
Da Zero (Via Bernardino Luini, 9 e Via dell’Orso, 4)
Da Vallo della Lucania a Milano passando per Bologna, Firenze e Torino: un progetto che affonda le radici nei prodotti lucani per incantare il palato: farina Caputo, olio DOP cilentano, pomodori e mozzarelle di certa provenienza per una pizza dalla cottura perfetta, cornicione alto e morbido, profumo inebriante. Bonus per la piccola carta dei vini e per il lavoro con i produttori del territorio.
Sorbillo Lievito Madre (Largo Corsia dei Servi, 11)
Talmente verace che nel locale dietro al Duomo non si prenota, si fa la fila per entrare come nella migliore tradizione partenopea. Ordinatissima la margherita gialla Bottura, con Pomodorini Gialli “Pacchetelle” del Vesuvio , Provola Affumicata, Conciato Romano e Olio EVO. Qualche primo della tradizione in carta.
Ristoranti
Crispi Milano (Via Fratelli Bronzetti, 3)
Gestione familiare in un locale dai toni scintillanti e luminosi, fatti di lampadari a goccia e boiserie chiara, coronato da un piacevole dehor sulla strada alberata. Menu partenopeo con occhio attento al pesce e ai primi, con una buona mano sulla pizza cotta al forno a legna.
Locanda Carmelina (Via Cadore, 2 e Via Revel, 5)
Mood napoletano per un ristorante milanese, questa la sintesi di Locanda Carmelina. Piatti dagli inconfondibili sapori del Vesuvio con un occhio che ammicca alla cura e allo stile meneghino. Non manca la pizza ovviamente, ma qui si viene per gli ottimi fritti e per i primi , che vanno dagli ziti alla genovese alla pasta patate e provola d’Agerola. Interni protagonisti sui toni del giallo limone e dell’azzurro mare.
Cirispaccio (Via Luigi Canonica, 74)
Uno spaccio con qualche tavolo spartanamente abbigliato dove mangiare prodotti selezionati e cucinati sul posto: mozzarella bufala Barlotti, formaggio caciocchiato Lo Conte, la pasta Setaro e salumi vari tra cui la culaccia e ari salami. Da provare il sartù di riso, la parmigiana e la scarola con i fagioli, brodosa e gustosa. Vini rigorosamente campani.
Botteghe
Orto City (Via Goffredo Mameli, 34)
Una piccola bottega di quartiere dove recuperare alcune chicche consegnate qui direttamente dalla Campania: pane, taralli e mozzarella arrivano due volte a settimana, e vanno subito esauriti, insieme a pomodori e frutta. Ma quello per cui si torna sono i babà, intrisi di bagna profumata e morbidi morbidi morbidi.
Pasticcerie
Casa Infante (Via Torino, 48)
Se il marchio Leopoldo Infante ha un significato storico per i napoletani, che lo vedono in città dal 1940 e lo conoscono per i suoi taralli ‘nzogna e pepe – ma anche per serpentelli e taralli zuccherati, a Milano l’apertura del monomarca è recente ma di successo. Oltre alla classici della tradizione – sfogliatelle, pastiere e zeppole -, il gelato la fa da padrone.
Pasticceria Sciuscià (Via procaccini, 69)
In quel di zona Sempione, un posto che non lascia dubbi quanto alla sua offerta. Oltre al vero espresso napoletano, fatto in macchina a pressione e su miscela Passalaqua Moana. I dolci, prodotti nel laboratorio a vista, sono fatti da pasticceri passati alla scuola di Peck. Sul banco ne risulta un mix tra babà, zeppole, sfogliatelle, pastiere e classici francesi.
Pasticceria De Luca (Via Nicola Antonio Porpora, 156)
Babà e sfogliatelle sono sul bancone tutti i giorni, ma il vero motivo per cui questa pasticceria ha conquistato un posto nel frenetico passaparola milanese risiede nella stagionalità: a seconda del periodo dell’anno, infatti, struffoli, mostaccioli, casatielli e pastiere invadono le vetrine del negozio in zona Lambrate per celerare l’arte pasticcera campana – e moltiplicare i sensi di colpa della clientela che, impavida, continua a tornarci.