Cucina floreale, come usare le margheritine commestibili
Si possono mangiare le margheritine? Sì, certo, le pratoline sono fiori commestibili, così come le rose, le primule e le viole. Ma con qualche accortezza. Ovviamente devono essere margherite non trattate con pesticidi o fitofarmaci. E non si usano solamente per abbellire i dolci!
Se avete deciso di dedicarvi alla cucina floreale, è bene sapere che le margheritine sono fra i fiori commestibili più usati. Note anche come pratoline, le Bellis perennis non sono solo usate nella medicina popolare (fiori e foglie li si usa per le proprietà distintossicanti per fegato e reni, per regolarizzare l’intestino, ridurre la pressione alta, stimolare la diuresi e alleviare i sintomi delle malattie da raffreddamento), ma sono utilizzate con proficuo anche in cucina.
Le margheritine sono commestibili?
Come dicevamo, le margheritine o pratoline sono fiori commestibili. Ricche di tannini, resine e mucillagini, in realtà le si usa nella medicina tradizionale per preparare infusi, decotti e cataplasmi.
Ma noi vogliamo concentrarci sull’uso in cucina di questo insolito ingrediente. Ricche di vitamina C, possiamo consumarle sia crude che cotte. L’importante, però, è che non siano contaminate con pesticidi e fitofarmaci. Inoltre dobbiamo essere sicuri di quali fiori mangiare. Ci sono, infatti, fiori che non solo non sono commestibili, ma sono tossici e velenosi. Quindi prima di cimentarci nella raccolta di fiori ed erbe spontanee dobbiamo essere sicuri al 1000×1000 di quello che stiamo facendo. In questo campo, infatti, gli errori possono essere mortali.
Ah, e non siamo gli unici a mangiare le margherite: oltre ai classici erbivori, anche conigli, cavie, cincillà e tartarughe di terra sono ghiotte dei petali delle margherite. E dei petali degli altri fiori commestibili.
Esistono altri fiori edibili oltre le margheritine?
Diversi fiori sono considerati commestibili:
- margherite
- rose
- violette
- primule
- garofani
- tarassaco
- calendula
- papavero
- nasturzio
- camomilla
- borragine
- dente di leone
- fiordaliso
- fiori di zucca
- lavanda
Dove trovarle?
Le margheritine sono piante perenni e spontanee che fanno parte della famiglia delle Asteraceae. Le troviamo un po’ dappertutto qui da noi, in prati e parchi. Molto resistenti al freddo, le troviamo anche nei prati montani. La fioritura avviene tutto l’anno dove fa caldo, da maggio a ottobre nelle aree più fredde.
Solitamente alte dai 5 ai 15 cm, i fiori sporgono da steli privi di foglie. Non profumano e le corolle hanno fiori centrali gialli e fiori più laterali bianchi, talvolta con striature rosate. Le foglie sono leggermente pelose.
Ricette e idee con le pratoline
Ma come possiamo usare le margheritine in cucina? Beh, con un po’ di fantasia. Le foglie giovani e tenere, da consumare prima che nascano i fiori, possono essere aggiunte tranquillamente alle insalate o nelle minestre di verdura (tendono però a essere un po’ amarognole).
Possiamo aggiungere anche i fiori alle insalate, in modo da dare un tocco di colore in più. Anche i fiori possono essere usati come ingredienti per le minestre (minestre di verdura, zuppe, minestroni o anche minestra di margherite, patate e porro), senza dimenticare l’utilizzo nelle torte salate. Possono essere fritti (nelle fiere spesso si trovano in vendita i cartocci di fiori edili fritti) o anche usati per decorare torte e biscotti.
Potete usare anche i boccioli: se li conservate sott’aceto, possono sostituirsi ai capperi (di cui ricordano vagamente anche il sapore).
Qua trovate la veloce ricetta di un’insalata fresca ed estiva di fiori eduli, a cui potrete aggiungere anche le pratoline.
La ricetta delle Margherite di Stresa
Se cercate ricette con le margherite, inevitabilmente vi imbatterete anche nella ricetta delle Margherite di Stresa. Che nulla ha a che fare con le pratoline. Si tratta, infatti, della ricetta di un biscotto tradizionale piemontese, assai gustoso e adatto per la colazione e il tè del pomeriggio.
Avrete bisogno solamente di 250 grammi di burro, 200 grammi di farina, 200 grammi di fecola di patate, 120 grammi di zucchero a velo, 4 tuorli, 1 baccello di vaniglia, sale e limone. Si parte setacciando la farina e mescolandola con la fecola.
Poi si uniscono il burro morbido a pezzettini e lo zucchero a velo, mescolando tutto con la frusta in modo da ottenere una crema. Ora si uniscono il sale, la scorza di mezzo limone e i semi di vaniglia.
Si schiacciano i tuorli col setaccio, li si mescola col burro e poi si incorpora la farina. Dopo aver formato un panetto, lo si avvolge nella pellicola per alimenti e lo si fa riposare in frigo per un’ora. Poi lo si stende a un’altezza di 1 cm e si ritagliano delle margherite usando una formina a forma di fiore.
Al centro di ogni fiore si fa un buco. Poi si mettono le margheritine su una teglia ricoperta di carta da forno e si infornano a 170°C per 12-14 minuti. Non devono diventare troppo colorite. Si sfornano, si fanno raffreddare, si spolverizzano con zucchero a velo e poi si mangiano. Avete preparato le Margherite di Stresa, dolce nato a Stresa nel 1857 quando il pasticcere Pietro Antonio Bolongaro volle così onorare la prima comunione della principessa Margherita. La casa regnante dei Savoia apprezzò così tanto questi biscotti che li fecero diventare il dolce tradizionale di Ferragosto della Casa Savoia.
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