Masterchef 11: la settima puntata, con tre eliminazioni
Cosa è successo nella settima puntata di Masterchef 11? Continuano le eliminazioni e c’è un nuovo skill test. Spoiler alert.
Giovedì sera, h 21:15, tutti pronti per la nuova puntata di Masterchef – anche se la diretta dell’elezione del presidente della Repubblica sarebbe stato sicuramente un programma più avvincente – perché sì, devo dirlo, questa puntata a mio parere è stata noiosissima, specialmente per tutto il buonismo e i pianti che abbiamo visto già dopo i primi 5 minuti. Persino Tina ha avuto il coraggio di dire che era contenta che Lia avesse fatto un buon piatto mentre Lia abbracciava Polone. Puah, noi vogliamo la guerra, altro che. Ma andiamo con ordine.
La prima eliminazione e la Mystery Box
Ripartiamo dalla prima eliminazione, trascinata dalla settimana scorsa: Bruno e Christian sono ancora davanti ai giudici che aspettano il verdetto e, senza troppa sorpresa, è Bruno a lasciare la masterclass, trascinato via dal fiume di lacrime degli altri concorrenti. Ok, ora pensiamo a cucinare però. La mystery box prevede due vassoi, uno rosso e uno blu: il Diavolo e l’Acqua Santa. Sul primo ingredienti dai sapori forti – arringa salata, carne di pecora, jalapeño, peperone rosso e formaggio francese – mentre sul secondo prodotti più delicati – carosello, cottage cheese, lamponi, ombrina e salicornia. La prova sta nel cucinare con tutti gli ingredienti di uno solo dei due vassoi e a scegliere cosa cucinare è un gioco dell’oca al massacro: Elena sceglie per Dalia, che sapeva già con la sua palla di vetro di ricevere gli ingredienti del vassoio rosso, Dalia sceglie Christian e il vassoio acqua santa, mentre Christian sfida Carmine con lo stesso vassoio, e così via. Alla fine tutti hanno il proprio vassoio e le mani tra i capelli.
Dopo 45 minuti gli chef decretano i piatti migliori: quello di Pietro, dedicato a Bruno, quello di Lia, e anche nel suo piatto c’è un omaggio a Bruno, quello di Federico, quello di Mime, anche lei con dedica al Dj londinese appena uscito, quello di Tracy e quello di Polone, che allaga lo studio di lacrime per essere riuscito ad arrivare tra i migliori. Alla fine ad andare in balconata sono tutti tranne Pietro, che però guadagna il vantaggio come migliore della prova. Vi siete annoiati? Sì, anche io.
L’invention test con Lele Usai
Pietro ha il vantaggio di vedere in anteprima i piatti portati da Lele Usai, chef de il Tino di Fiumicino, una stella Michelin, e maestro della frollatura del pesce. I piatti proposti sono due: Nautilus, triglia e morimora frollate con infusione ai fiori di malva e aceto di champagne gelificato, e Pesce di Roccia, sarago frollato con estrazione di salicornia e finocchio, gel di alga duse e garum di razza. Facili facili no? Pietro ovviamente deve scegliere a chi assegnare i due piatti: per se stesso, Carmine, Nicky Brian, ed Elena sceglie il Nautilus, mentre per Mary, Christian, Dalia e Tina il Pesce di Roccia. Altro grande vantaggio per lui è scegliere se prendere per se il pesce già sfilettato e ovviamente dice di sì, e favorisce anche Elena e Dalia, con i pesci già sfilettati anche per loro.
Si torna in masterclass e Elena si illumina alla vista dello chef Usai, nemmeno il tempo di farlo entrare. Gli altri invece quasi stramazzano quando vedono i piatti da preparare. Dalia e Tina in particolare sono molto confuse, mentre Nicky e Pietro si beccano tre minuti di penalità per essersi scambiati suggerimenti durante la prova. Alla fine tutti riescono a chiudere il piatto, se pur con evidenti difficoltà, e Dalia risulta essere la migliore. I peggiori invece sono Mary, che è l’unica a non mettere le salse di alghe nel suo Pesce di Roccia, e proprio Pietro, che sbaglia l’impiattamento. I giudici qui fanno venire un brivido a noi e ai due concorrenti, ai quali chiedono di togliere il grembiule se non si sentono di aver fatto una buona prova. E Mary, sempre tra le lacrime, si sfila il grembiule e lascia la cucina di Masterchef. Mi dispiace per lei, ma è sempre stata sopraffatta dalle sue emozioni, senza riuscire mai veramente a concentrarsi. E qui chiudiamo l’unica parentesi interessante della puntata, soprattutto grazie a Lele Usai, lo ammetto.
Lo Skill test a tema carne
Per il secondo skill test di questa stagione nella cucina di Masterchef arriva uno scrignone d’oro con dentro la carne: ecco quindi l’argomento di questa prova, guardando in particolare all’allevamento sostenibile. In ognuno dei tre step i concorrenti dovranno replicare il piatto pensato da uno dei tre giudici. Tutti tranne Dalia, che sale in balconata direttamente grazie al vantaggio ottenuto come vincitrice della prova precedente.
Nel primo step lo chef Barbieri propone la tartare e il 90% della classe pensa – e afferma – “Facilissimo, io la tartare la faccio tutte le settimane” per poi rimanere letteralmente fregata dagli ingredienti della ricetta – sì, esiste una ricetta – della tartare tradizionale. Quindi Christian e Lia, entrambi sicurissimi di sé – chi l’avrebbe mai detto? -, rimangono a cucinare insieme a Nicky, Polone e Tina mentre Carmine, Tracy, Federico, Pietro, Elena e Mime fanno delle tartare corrette e vanno in balconata. In tutto questo Chef Locatelli ci omaggia del racconto del perché la tartare ha questo nome e da dove viene, mentre chef Cannavacciuolo dichiara “Il resto del mondo inventa, Napoli perfeziona“.
Nel secondo step Giorgio Locatelli propone agli aspiranti masterchef un piatto di carne iconico: il filetto alla Wellington. Anche qui c’è chi si vanta di prepararlo a casa tutti i giorni e che ancora non ha capito che in questa cucina queste cose non vanno mai detto, se non, almeno, per scaramanzia. E allora ecco che, se i filetti alla Wellington di Lia, Polone e Christian funzionano, quelli di Nicky Brian, lacrimante, e di Tina li portano a dover affrontare l’ultimo step.
Per questo ultimo step dello skill test Antonino Cannavacciuolo propone a Nicky Brian, senza cinghialotto mi sembra di notare, e a Tina il suo Millefoglie di lingua con animella e salsa verde e mette alla prova sia la loro tecnica che il loro senso estetico. Tina fa un piatto con lingua e animelle a forma di fiorellino, facendomi scaturire sempre la stessa domanda “perché?“, mentre Nicky prepara un piatto bello, e che lo salva. È quindi Tina che, tra un piantino e l’altro, deve togliere il grembiule e lasciare la cucina di Masterchef. L’ultimo appunto a questa puntata è solo uno: ma questi hanno capito che è una gara e vince solo uno? Perché a me sembra ancora di no.