Accesso vietato: i materiali che non si possono usare in cucina
Alcuni materiali sono vietati nelle cucine professionali, dal legno ai mattoni: ecco spiegato perché non dovreste mai averli anche nelle vostre cucine.
Conoscete quali sono i materiali vietati in cucina? Ovvero i materiali che non possono assolutamente entrare all’interno delle cucine dei ristoranti e che, a dirla tutta, non dovrebbero trovarsi neanche nelle cucine casalinghe. Nello studio volto a creare piatti deliziosi e garantire la sicurezza alimentare, spesso si concentra l’attenzione sugli ingredienti e sulle tecniche di cottura. Tuttavia, è altrettanto importante considerare i materiali che si utilizzano in cucina. Alcuni materiali possono rilasciare sostanze nocive o contaminare gli alimenti, mettendo a rischio la nostra salute. Esploreremo, quindi, alcuni di questi materiali vietati in cucina e l’importanza di fare scelte consapevoli per garantire un ambiente sicuro e salutare per tutti.
Materiali vietati in cucina
Fino a non molto tempo fa, le cucine dei ristoranti erano luoghi misteriosi. Le si intravedeva oltre le porte a battente spinte in fretta dai camerieri, oppure dietro alle finestre con inferriate all’interno dei cortili; facendo attenzione, dalla sala si poteva distinguere qualche rumore o il campanello del pass che annunciava i piatti pronti. I cuochi emergevano all’esterno solo raramente. Oggi invece sala e cucina diventano spesso un tutt’uno: a volte sono divise solo da una vetrata, e quasi sempre i clienti che ne fanno richiesta possono fare un tour fra le postazioni, o addirittura cenare a un tavolo con vista fornelli (a un prezzo in genere più alto che nell’apposita sala). L’impressione è che ormai la cucina sia un luogo aperto, in cui può entrare di tutto; ma ovviamente non è così. Negli ultimi anni le leggi e i regolamenti igienico-sanitari locali non sono diventati più permissivi: possono variare in qualche misura di comune in comune, ma ci sono alcuni oggetti e materiali che non sono mai ammessi in cucina. A volte capita che i ristoratori, dopo una multa o una chiusura temporanea, si lamentino dell’inflessibilità degli ispettori: eppure lo spirito che anima la legge è garantire per prima cosa la sicurezza dei clienti, e per questo i requisiti igienici non sono derogabili. Ma quali sono di preciso i materiali che non dovrebbero essere mai ammessi in cucina?
Polvere
La polvere è ovviamente al primo posto. Tutti gli utensili, usati sia in cucina sia in sala, devono essere conservati in luoghi chiusi e protetti dalla polvere. Le mensole aperte che ospitano pentolini di rame, vasellame, macinacaffè o macinapepe possono risultare decorative, ma vanno riservate alla sala: in cucina non sono ammesse.
Muratura a vista
Lo stesso trattamento è riservato alla muratura a vista. In cucina, pavimenti e pareti, almeno fino a 2 metri di altezza, devono essere in materiale liscio e facilmente lavabile: non vanno bene i mattoni, che sono porosi, né il legno massello, le cui scanalature possono raccogliere polvere e residui. Lo stesso vale ovviamente per le superfici di lavoro: i ripiani in legno non sono ammessi in nessuna cucina professionale.
Sostanze avariate
Ovviamente in cucina, o nelle celle frigorifere, non può trovarsi nessuna sostanza avariata. Potrebbe essere servita per errore ai clienti, oppure contaminare le merci ancora commestibili. Per questo su ogni alimento conservato in cucina deve essere indicata la data di confezionamento. Attenzione quindi alle muffe e non solo.
Detergenti: materiali vietati in cucina
Anche i detergenti devono essere tenuti lontani dagli alimenti. L’ideale sarebbe che fossero conservati in una stanza diversa; in alternativa, possono essere sistemati in un armadio chiuso e separato. Si deve inoltre trattare di detergenti dalla provata efficacia: per quanto siate convinti che l’aceto possa pulire tutto, non è trattamento sufficiente per la sanificazione di una cucina professionale.
Plastiche instabili
Per quanto riguarda gli utensili, la legge vieta ovviamente l’utilizzo di tutto ciò che può rilasciare sostanze dannose: dalle cucine sono quindi bandite pentole e stoviglie che contengono piombo o arsenico (a volte presenti nella terracotta o negli smalti) e tutte le plastiche instabili, che possono rilasciare sostanze nocive o anche solo aromi sgradevoli.
Legno
La presenza di utensili in legno, come mestoli o taglieri, è invece più dibattuta. La legge in Italia non li vieta in modo esplicito: ma si tratta di un materiale difficile da pulire perfettamente, e quindi sconsigliato per il contatto con gli alimenti. In questi casi, sta al ristoratore e agli eventuali ispettori effettuare una valutazione del rischio e decidere caso per caso.
Lattice
Anche il lattice è un materiale piuttosto discusso. Non è vietato, anzi è a volte utilizzato per realizzare guanti igienici (anche loro facoltativi): però capita spesso che causi allergie. Per questo in genere sono preferite le soluzioni in nitrile, e il lattice è lasciato fuori dalla cucina.
Abbigliamento
A volte capita di vedere chef indossare eleganti divise nere: ma di norma le giacche scure andrebbero invece bandite dalla cucina. I regolamenti igienici chiedono che i cuochi indossino divise chiare, di cui sia facilmente verificabile la pulizia. In aggiunta alla giacca, sono poi richiesti copricapo (vietate le capigliature scoperte) e calzature antinfortunistiche adeguate (niente scarpe da ginnastica).
E la Carta Blu?
C’è invece un colore che è particolarmente amato in cucina: il blu, o più precisamente l’azzurro. Sono pochi gli alimenti che presentano naturalmente questo colore: utilizzare quindi carta da cucina azzurra, guanti azzurri o in generale utensili azzurri consente di individuare facilmente eventuali residui finiti in mezzo al cibo. In alcuni paesi l’utilizzo della blue paper è già molto diffuso, ma anche nelle cucine del bel paese il blu è un colore sempre più utilizzato.
Conclusione: materiali vietati in cucina
In conclusione, è fondamentale prestare attenzione ai materiali utilizzati in cucina per garantire la sicurezza alimentare e la salute di chi cucina e di chi mangia. Evitare l’uso di materiali noti per rilasciare sostanze nocive è un passo importante verso questo obiettivo. Scegliere utensili e contenitori sicuri e approvati può contribuire a preservare la qualità e l’integrità dei nostri piatti, assicurando un’esperienza culinaria sicura e soddisfacente per tutti. L’educazione e la consapevolezza sui materiali vietati in cucina sono fondamentali per promuovere pratiche culinarie sicure e sostenibili nel lungo termine.