Milano: 5 gelaterie fuori dal solito giro
Oltre le classifiche e gli indirizzi conosciuti, abbiamo voluto fare una ricerca a Milano per trovare alcune ottime gelaterie meno note: scopritele con noi.
Il gelato, si sa, non è nato a Milano. Ma il capoluogo lombardo, quando decide di seguire di una tendenza, lo fa impegnandosi al massimo: così negli ultimi 15 anni, mentre stagione dopo stagione scomparivano il pistacchio verde fluo e la fragola rosa evidenziatore, in città si sono moltiplicate le gelaterie artigianali di buona qualità. Ciascuna di loro è stata più volte provata, valutata e collocata in una classifica, sussurrata agli amici o pubblicata su un sito. I nomi delle migliori gelaterie sono ormai noti a tutti: ma se ci fosse sfuggito qualcosa, magari lontano dalle zone della moda e della movida? Ogni piazzetta di Milano ha il proprio bar gelateria: le occasioni per chi vuole sperimentare non mancano. Ma se volete andare sul sicuro, ecco 5 ottime gelaterie fuori dal solito giro.
- Il gelato del Nonno Grasso. Rintanato in una botteguccia in viale Lombardia 25, il locale del nonno Grasso risale a ben prima dell’ondata delle gelaterie di nuova generazione. Non ha insegne luminose, né tavolini comodi, e neanche molta scelta oltre ai gusti classici e alla frutta di stagione: ma basta un assaggio di cioccolato fondente con scorze d’arancia per scoprire che in una cucchiaiata di gelato si possono sentire le uova, il latte e tutti gli ingredienti utilizzati.
- Gelami. In via Piacenza 17, è l’ideale se preferite un gelato leggero. La varietà per chi non vuole consumare latticini, per scelta o necessità, è ampia anche fra le creme, come il cioccolato, il pistacchio, la nocciola. E poi ci sono le creazioni della casa: fragola e zenzero, crema di ricotta con zafferano, miele di sulla e granella di nocciole, pera Kaiser al pepe e caffè con amaretto.
- La Prossima Fermata è in via Melchiorre Gioia 131. Se non siete mai riusciti a cogliere la differenza fra il cioccolato dell’Ecuador e quello del Venezuela, fra quello al 70% e all’80%, qui potete esplorare la materia prima da un punto di vista differenze: la gruè di cacao e il cacao hanno colori e aromi diversi, e ancora differenti sono il cioccolato fondente e il sorbetto al cioccolato. Da abbinare a sorbetti di stagione come la zucca e il mandarino tardivo di Ciaculli. Volete esagerare? Provate il gelato alla torta paesana, con cioccolato, amaretti, uvetta e pinoli.
- Accademia 64, come suggerisce il nome, si trova in via Accademia 64. È una piccola gelateria elegante, meta consigliata per chi ama le creme non scontate ma leggere. Cheesecake, pistacchio salato, liquirizia ma soprattutto l’arachide: niente a che vedere con il pastoso burro di arachidi, ma una crema leggera, delicata eppure gustosa.
- La Gelateria Etnica di viale Monza 22 si spinge però molto più in là: qui si combina l’arte gelatiera italiana con gusti decisamente inediti. Il merito è di Enrico Corba, gelataio che da via Paolo Sarpi ha raggiunto la zona ancora più multietnica di viale Monza, creando gusti come il gelato alla rosa, quello con i fagioli rossi e l’ube (patata viola), la crema al sesamo nero e al langka, frutto noto anche come jackfruit: non fatevi ingannare dai colori vivaci, sono tutti merito dell’esotica materia prima. Non mancano poi i gusti classici: avreste mai pensato di poter affiancare sul cono gelato al cioccolato e sorbetto alla graviola?
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- Corriere della Sera