7 mercati che dovreste visitare a Milano
I mercati rionali di Milano sono uno diverso dall’altro, per offerta e atmosfera: ne abbiamo scelti 7 che secondo noi non dovreste perdervi.
Milano ama mostrare la modernità. È qui che si costruiscono i grattacieli e si diffonde a macchia d’olio il car sharing; è qui, nella città italiana della finanza e dello shopping, che nel 1957 è stato aperto il primo supermercato della Penisola. i mercati di milano sono uno diverso dall'altro, per offerta, per atmosfera e clientela Eppure, a dispetto di tutto ciò, anche a Milano sopravvive una delle più antiche forme di commercio: il mercato, che porta sotto casa a prezzi ragionevoli prodotti che spesso arrivano da vicino, dai campi lungo i navigli o da una delle numerose cascine della regione. Non è un caso che al mercato e a suoi venditori sia dedicata una delle più famose piazze del centro milanese. Oggi però, con i quartieri residenziali sempre più distanti dalla Madonnina, chi non fa acquisti solo all’ipermercato tende a preferire i mercati rionali, mai troppo lontani da casa. Ma i mercati di Milano sono in realtà uno diverso dall’altro: che si cerchino pesce o verdure, prodotti bio o a chilometro zero, oppure solo buoni prezzi e ampia scelta, ecco 7 mercati di Milano che vale la pena visitare.
- Il mercato alla milanese è quello di piazza Wagner. Ristrutturato da un paio d’anni, coperto e al centro della piazza, da fuori può sembrare un semplice mercato rionale e invece racchiude alcune delle migliori botteghe della città. Ci si comprano pane e formaggi, pasta fresca e frittelle di mele sfornate sul momento, e naturalmente il pesce, anche in forma di sushi per il pranzo – d’altronde, la leggenda vuole che a Milano si venda il pesce migliore d’Italia, perché solo i milanesi sarebbero disposti a pagarlo a sufficienza. I prezzi sono commisurati alla generale eleganza, posizione e ricercatezza.
- Più popolare, e certamente più frequentato, è il mercato del martedì mattina e del sabato di viale Papiniano. Il mercato si svolge sui parcheggi al centro della strada; ma il sabato il viale, per quanto ampio, risulta quasi bloccato dalla folla presente. I banchi della frutta e della verdura occupano da soli l’intera piazza di Sant’Agostino, e presentano un assortimento fra i più ampi dei mercati cittadini: primizie di stagione e frutti esotici, spesso esposti gli uni di fianco alle altre, negli stessi smisurati banchi.
- Di stampo europeo è invece il mercato comunale di piazza XXIV maggio, totalmente rinnovato con i lavori di rifacimento della darsena. In questa zona il mercato si teneva abitualmente sin dal quindicesimo secolo; da un anno a questa parte, nella struttura coperta è possibile anche fermarsi a mangiare, grazie alla Macelleria Popolare che prepara al momento panini con la milza o con il lampredotto, arrosticini di pecora e fegatelli. Gli altri banchi, una trentina in totale, vendono prodotti classici o esotici, dal Sud America, dall’India, dalla Romania.
- Preferite qualcosa di più semplice e locale? Il Mercato della Terra di Slow Food si tiene il primo e il terzo sabato del mese nel cortile della Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4. L’allestimento è essenziale, i prodotti autentici: tutti provengono dal Parco Agricolo Sud di Milano o comunque da non più di 40 chilometri di distanza, e molti banchi espongono presidi Slow Food, variabili a seconda della stagione. È predisposto anche uno spazio dove fermarsi a pranzare con salame, formaggio e birre artigianali lombarde.
- Anche il Mercato Agricolo della Cascina Cuccagna, ogni martedì pomeriggio in via Cuccagna, è incentrato sui prodotti locali. Le dimensioni sono ridotte – una quindicina di banchi durante la bella stagione – ma l’ambientazione gioca qui un ruolo fondamentale: di contorno al mercato si trovano un ristorante che serve cibo biologico e aperitivi, la ciclofficina sociale, i bei locali della cascina che accolgono spesso eventi culturali. Tutti elementi che, insieme all’orario insolitamente prolungato fino alle 20, sono in grado di attirare la clientela più giovane, attenta all’alimentazione quanto alle nuove tendenze shabby chic.
- Veramente esclusivo è però solo il mercato del pesce, in via Lombroso 53. Il mercato ittico è infatti riservato alla clientela professionale dal lunedì al venerdì: ma il sabato mattina, per appena un paio d’ore, apre i suoi cancelli a chiunque. È l’occasione per fare scorte a prezzi convenienti di pesce di lago e di mare, di conchiglie e di crostacei. Senza però farsi troppe illusioni: i banchi che rimangono aperti il sabato sono una minoranza, e il pesce migliore sarà stato in ogni caso già consegnato alle cucine dei ristoranti blasonati della città.
- E per chi non ama il caos, l’anarchia, il disordine che sono l’essenza del mercato? Milano prova ad accontentare proprio tutti, con il nuovo sovversivo Mercato del Duomo, in piazza del Duomo. Il mercato è in realtà a gestione privata, di Autogrill, e la natura è richiamata più che dai vegetali da una scenografica scultura in bronzo raffigurante un ulivo, sospeso a mezz’aria fra le scalinate che conducono ai banchi. Il funzionamento è comunque quello classico: i venditori, pur attentamente selezionati, provengono dai dintorni di Milano e fanno assaggiare e vendono personalmente i propri articoli. Si spazia dal formaggio alle torte, dalla frutta e verdura alle uova – che si possono mangiare in ogni loro forma anche in un piccolo bistrot interno. I prezzi non sono quelli di un tradizionale mercato rionale; ma non lo è neanche la struttura, affacciata sulla Galleria Vittorio Emanuele e minuziosamente curata nei dettagli formali.
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