Milano: giro d’Italia tra i ristoranti regionali della città
A Milano si mangia bene e, soprattutto, si mangia bene da tutte le regioni: ecco il nostro giro d’Italia attraverso i ristoranti regionali della città.
Milano non è la capitale d’Italia e non è neanche in una posizione particolarmente favorevole della penisola: non ci sono il mare né le montagne, e anche i grandi laghi distano diverse decine di chilometri. Eppure, la città italiana dei grattacieli e dell’Expo è uno dei posti migliori in cui cimentarsi in un giro d’Italia gastronomico. Dalla Val d’Aosta alla Calabria, quasi tutte le regioni possono vantare almeno un ristorante di rappresentanza a Milano. Il merito è forse delle migrazioni interne, passate e presenti, forse del buon gusto degli abitanti del capoluogo lombardo. Il risultato è in ogni caso evidente: per gustare seadas, canederli e torta al testo non serve neanche varcare il confine della circonvallazione esterna – ci si può accomodare all’ombra della Madonnina.
- Sicilia. Le specialità siciliane sono fra le più apprezzate in città: cannoli, arancine e cassate si trovano facilmente in ogni quartiere. Ma nel 2015 lo chef Filippo La Mantia ha aperto in piazza Risorgimento il suo ristorante, portando nel capoluogo lombardo una cucina siciliana di alto livello: qui si servono versioni d’autore di piatti tradizionali come la caponata, il cous cous e il pesce alla beccafico. Se invece cercate qualcosa di meno impegnativo e conviviale, alla Bracioleria (via Fogazzaro, 9) potrete scoprire le braciole messinesi, tipici involtini di carne, pesce o verdure cotti sulla brace.
- Sardegna. Le specialità dell’altra grande isola italiana si trovano invece sotto l’arco di mattoni dell’Osteria al Molo 13 (in via Rubens, 13). Qui, da oltre trent’anni, la cucina sarda è rappresentata dai culurgiones, dalla fregola con i crostacei, dai formaggi, dal vino e da tantissimo pesce.
- Calabria. Si attraversa quindi il Mediterraneo e il centro città per approdare da DonGiò (via Bernardino Corio, 3), trattoria tradizionale e rappresentante della cucina calabra a Milano. Per chi non teme il piccante, ci sono diverse proposte con la ‘nduja o il peperoncino: la bruschetta, il caciocavallo farcito, gli spaghettoni alla Tamarro. Per tutti gli altri, pane e pasta con sardelle, capicollo, pecorino di Crotone e cipolle rosse di Tropea.
- Puglia. Fra le cucine più diffuse e amate a Milano spicca però la pugliese, tanto che i panzerotti di Luini (via Santa Radegonda, 16) vengono ormai considerati una specialità cittadina. Moltissimi sono i ristoranti e le trattorie che propongono orecchiette con le cime di rapa, burrata e braciole. Ma per una pausa pranzo o una merenda ricca, date una possibilità a Leccentrico (via Festa del Perdono, 14 in foto): di fronte all’Università statale, in un ambiente tutto vetrine, si preparano pucce, rustici e pasticciotti, secondo il gusto salentino.
- Campania. Se poi per voi Napoli e la Campania non sono solo pizza, la tappa successiva è Frijenno Magnanno, in via Benedetto Marcello 93. L’ambiente è colorato, leggero, con una finestra sulla cucina e un bancone dedicato al pesce; il menu comprende piatti come l’impepata di cozze (Mpepata ’e cozzeche), le caserecce allo scarpariello e il cuoppo di fritture (Cuoppo ’e pesce a carta paglia). Ovviamente, ci sono anche la pizza e la pizza fritta.
- Lazio. L’apertura di Felice a Testaccio (via del Torchio, 4 in foto), da pochi mesi a Milano, è riuscita nell’impresa di rendere raffinato anche un piatto popolare come la cacio e pepe: se volete assistere a una mantecatura eseguita al tavolo, è il posto giusto per voi. Un po’ più rustico è Cacio&Pepe Bottega romana (via Anfossi, 2), a metà strada fra la trattoria e il ristorante: oltre alla specialità che dà il nome al locale, il menu comprende classici come i saltimbocca e i carciofi alla romana.
- Abruzzo. Per specialità meno note bisogna spostarsi verso est: l’Abruzzo a Milano è quello di Giannino, in via Rosolino Pilo 20. Tovaglie a quadri bianchi e rossi, salumi e taglieri appesi alle pareti: tutto ciò che conta è nel piatto, dal capocollo all’abruzzese alla zuppa di cardi, dalla grigliata mista alla pecora alla callara – cotta così a lungo da risultare tenerissima.
- Marche. A Milano, un buon posto per cominciare è nei pressi di porta Genova, in via Cesare da Sesto 7: qui si trova De Pasajo Dal Marchigiano, specializzato in formaggi e salumi, incluse le bruschette con carne cruda.
- Umbria. PreTesto (in viale Montenero, angolo via Campi) è invece l’ideale per chi ama la torta al testo, e anche per chi non l’ha mai sentita nominare: la speciale focaccia umbra è servita con porchetta, capocollo e molti altri salumi, formaggi e verdure. Da scoprire c’è anche l’arvoltolo, pizzetta fritta dei dintorni del lago Trasimeno farcita con erbe di campagna o ciauscolo.
- Toscana. La Ciaccia coi Ciccioli (via Solari 23 e via Mora 5) è invece una specialità tutta toscana: alla lettera, la focaccia rosolata nel grasso di maiale. In pratica, i due locali milanesi propongono molte più specialità, sia da asporto sia da consumare sul posto: vini e ragù, paté e olio d’oliva, taglieri con lardo di cinta senese, mortadella di cinghiale e pecorino di Pienza.
- Emilia Romagna. La tradizione emiliana è da sempre una delle più note. Non c’è pasto delle feste che non comprenda tortellini o ragù alla bolognese: per questo non è difficile trovarla anche nei ristoranti generalisti. Ma avete mai pensato di dedicarle l’aperitivo? È la specialità di Parma&Co: il locale in corso Garibaldi 18 a pranzo, nel pomeriggio e prima di cena si popola di tavolini e di taglieri ricchi dei deliziosi sapori dell’Emilia Romagna.
- Liguria. Più raro è scovare un locale dedicato alla tradizione ligure: è il caso di U Barba (via Pier Candido Decembrio, 33), che miscela un design volutamente rustico con specialità classiche come la farinata, le trofie al pesto (con fagiolini e patate), i pansoti in salsa di noci e il cappon magro, come da tradizione a base di pesce e verdure. L’ambiente è informale, lo spazio all’aperto dell’ex bocciofila gradevole nella bella stagione.
- Veneto. La regione è ben rappresentata dall’Ex Mauri (via Federico Confalonieri, 5), specializzato in baccalà dall’antipasto alla polenta.
- Friuli Venezia Giulia. Per la regione friulana la bandiera è tenuta alta dal Vecjo Friul (via Antonio Rosmini, 5), suggestiva osteria la cui offerta verte perlopiù su salumi e formaggio – con l’insolito accompagnamento di musica jazz dal vivo.
- Trentino Alto Adige. Le montagne del Trentino e dell’Alto Adige sono invece riassunte con efficacia dal Ristorante Rifugio di via Lomazzo 67: per l’aspetto e l’offerta, una baita fra le vie cittadine. Varcate l’ingresso in legno, scegliete il vostro posto nella stube e decidete se cominciare con la tartare di cervo o di trota, i canederli in brodo, gli spätzle di spinaci.
- Piemonte. La Rava e La Fava (via Principe Eugenio, 28) è il posto giusto per chi è alla ricerca di autentici sapori piemontesi. Il locale è classico e raccolto, il menu è già più vasto: si va dalla bagna cauda e dal tagliere di salumi fino al petto d’anatra alla piemontese.
- Valle d'Aosta. Se volete salire su per le montagne, fino alla Val d’Aosta, spostatevi però in via Domenico Cirillo 12, alla Fondue des Sans Culottes: qui, come suggerisce l’insegna, ogni sera la carne e il pane si immergono nel formaggio della fonduta valdostana o savoiarda.
- Lombardia. Partiti da Milano, non si può che terminare il giro d’Italia in Lombardia. Ma mantenetevi in alta quota: per una volta, alle signorili cucine metropolitane preferite le vallate alpine. Stelvio, in via Sebenico 14, propone infatti specialità della Valtellina, del bergamasco, del mantovano, del lodigiano; serve i pesci dei laghi di montagna e la polenta taragna. Per celebrare la conclusione del viaggio, concedetevi una coppetta di gelato mantecato al Braulio riserva.
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- The Fork
- U Barba