Mulino portatile per fare creme spalmabili: cos’è e come funziona
No, Don Chisciotte non c’entra niente. I mulini portatili sono piccoli macchinari che consentono di ottenere creme spalmabili a base di frutta secca. Siete curiosi? Vi spieghiamo tutto.
Ok: quando ci troviamo davanti alla parola “mulini”, ci vengono subito in mente quelli a vento. Magari pure Don Chisciotte. E se vi dicessimo che esiste un mulino portatile per fare le creme spalmabili? Anzi, non uno soltanto. Ce ne sono di diverse marche e tipologie. Ma in tutti i casi, si tratta di macchinari in grado di lavorare e raffinare la frutta secca fino a ottenere, appunto, una crema spalmabile. Vengono usati da pasticceri e gelatai, ma in realtà l’acquisto potrebbe essere un’idea niente male anche per i golosi e gli appassionati. Perché non occupano molto spazio (dipende dal modello, ma in alcuni casi il cestello ha una capienza di 3-4 kg) e non è difficile utilizzarli. Crema di nocciole, di pistacchi, di mandorle: qualsiasi tipo di frutta secca va bene. Se volete qualche informazione e chiarimento in più sui mulini portatili, siete nel posto giusto. Non vi resta che continuare a leggere.
Frullatore o mulino?
Qualcuno di voi starà formulando una riflessione del tipo “Ma non si può usare un frullatore per fare creme spalmabili, magari professionale?”. No, non una buona idea. Perché le lame, come il suo funzionamento in generale, surriscaldano la materia prima, di conseguenza c’è il rischio che irrancidisca (o che comunque i sapori si alterino).
Bisogna utilizzare macchinari che riescano a raffinarla senza che la temperatura salga troppo. Questi macchinari sono proprio i mulini. E si sceglie tra due tipologie: il mulino portatile a pietra e il mulino a sfere o biglie.
Come funziona il mulino a pietra
In genere il primissimo acquisto coincide con il mulino a pietra, anche perché è meno costoso rispetto all’altro. Risulta composto da un cestello in acciaio, ruote interne in pietra e fondo in pietra. Il calore si genera soltanto per attrito, dunque le temperature restano limitate. A ciò si aggiunge una velocità controllata. Il risultato è una pasta dalla texture fine e omogenea e dalla consistenza morbida. Altro vantaggio: si può utilizzare direttamente la frutta secca tostata e ridotta in granella. Però serve parecchio tempo: anche un’intera giornata.
Nella foto vedete la piccola raffinatrice Rumbaby di Fbm, con macine e fondo in granito e vasca di raffinazione removibile in acciaio. C’è anche una scheda elettronica che può essere dotata di porta ethernet su richiesta. Attraverso il PLC con touchscreen è possibile memorizzare varie ricette, impostare e memorizzare la velocità delle ruote, il riscaldamento dell’aria, il tempo di raffinazione e riposo. Un mulino prodotto a norme CE.
Come funziona il mulino a sfere
Il mulino portatile a sfere costa molto di più, lo ribadiamo. Però abbatte nettamente i tempi: per ottenere la crema spalmabile, possono bastare 2-3 ore. Incredibile ma vero. Funziona tramite sfere di acciaio o ceramica che girano all’interno di un tamburo, lavorando così la materia prima. È sempre dotato di elementi che consentono di mantenere costante la temperatura desiderata durante l’intero processo di lavorazione. C’è però da dire che non si può usare la semplice granella: serve introdurre la pasta grezza. Un semi-lavorato, possiamo definirlo così, per il quale occorre un altro macchinario ad hoc.
Per darvi un’idea più concreta, vi mostriamo il raffinatore a sfere SFERA20R di Ideo Tecnica. Possiede un circuito autonomo di termoregolazione, composto da una resistenza di riscaldamento e un’unità di raffreddamento. Ha una capacità di 10-20 kg a ciclo e si possono impostare 3 parametri: velocità, tempo e temperatura.