Home Produttori Musei del cibo in Italia: le tappe da non perdere

Musei del cibo in Italia: le tappe da non perdere

di Nadine Solano 9 Gennaio 2025 15:00

Da quello dedicato al pane di Altamura a quello della liquirizia di Rossano, abbiamo selezionato alcune delle location più suggestive. E ve lo assicuriamo: si tratta di esperienze uniche.

La cucina italiana è nota, apprezzata, amata e anche hackerata in tutto il mondo. Ne siamo fieri e orgogliosi, questo è poco ma sicuro. Però vogliamo farvi una domanda: sapete che ci sono diversi musei del cibo in Italia? Luoghi che raccontano la storia e la tradizione di prodotti d’eccellenza che hanno contribuito – e tuttora contribuiscono – a decretare il successo (anche) del made in Italy gastronomico. Location sparse lungo tutto lo Stivale, che hanno davvero qualcosa di magico. Abbiamo selezionato 6 tappe che meritano. Meritano parecchio. Prima, però, vogliamo fare una premessa. Specificando una questione importante.

“Musei del cibo” è anche il nome che identifica un particolarissimo circuito dislocato a Parma e dintorni. Proprio nel cuore della Food Valley nostrana, insomma. Il numero dei musei che la compongono è cresciuto col tempo, oggi siamo a quota 9: Il Museo del Culatello e del Masalén a Polesine Parmense, il Museo del Parmigiano Reggiano DOP a Soragna, i Musei della Pasta e del Pomodoro alla Corte di Giarola (Collecchio), il Museo del Vino dei Colli di Parma IGP a Sala Baganza, il Museo del Salame Felino IGP a Felino. Si aggiungono il Museo del Prosciutto di Parma DOP a Langhirano, il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro IGP a Borgo Val di Taro e il Museo del Tartufo di Fragno a Calestano. Avete preso nota? Bene. Adesso possiamo procedere con la nostra selezione.

Museo del pane di Vito Forte (Altamura)

Facebook

Un museo dedicato all’iconico pane di Altamura e all’incredibile storia di Vito Forte. Da bambino ritirava in bicicletta il pane impastato dalle massaie, per portarlo a cuocere nel più antico forno (risale al Medioevo) della sua città. Negli anni Cinquanta ha fondato l’Oropan, uno dei panifici più completi e moderni del Paese. Ed è diventato anche ambasciatore del pane di Altamura nel mondo. Proprio quell’antico forno è diventato un museo, nel quale scoprire la storia e l’arte della panificazione altamurana. Utensili, strumenti, vecchie foto, video documentari: un’esperienza magnifica.

Museo dell’olivo Carlo Carli (Imperia)

Facebook

A Imperia sorge invece il Museo dell’olivo Carlo Carli, inaugurato nel 1992. Si trova proprio nella sede storica della Fratelli Carli di Imperia Oneglia, celebre azienda olearia. In esposizione c’è una gran mole di materiali messi insieme dalla famiglia Carli in circa un secolo di ricerche. Tra l’altro troviamo documenti, reperti archeologici, misure e sistemi di peso, attrezzi. Persino oliere in argento e lumi a olio. E così si ripercorre non solo la storia dell’azienda ma anche quella – millenaria – dell’ulivo. Nel giardino fanno bella mostra di sé alberi secolari, presse e giare.

Museo del Cioccolato (Norma)

Musei del cibo in Italia
Facebook

Tra i musei del cibo in Italia, anche uno dedicato al cioccolato. Si trova a Norma, in provincia di Latina, ed è nato – nel 1995 – per volontà dell’azienda Antica Norba. Specializzata nella produzione di cioccolato dagli anni Settanta. Gli oggetti esposti consentono di ricostruire sia la storia del “cibo degli dei” che l’intero processo produttivo. Quello di ieri e quello di oggi. Ci si perde tra vecchie stampe e confezioni, bilance, cioccolatiere. C’è pure un’antica fabbrica, completamente ricostruita. La prova assaggio? Inevitabile.

Museo del confetto Giovanni Mucci (Andria)

Facebook

La Fabbrica Mucci produce confetti dal 1894. Negli anni Trenta ha creato i famosi Tenerelli, diventati specialità tipica andriese: mandorle di Puglia e nocciole Igp ricoperte da un doppio strato di cioccolato. La sede storica dello stabilimento, situata a pochi passi dalla Cattedrale, oggi ospita il Museo del confetto Mucci. Un’iniziativa, vien da sé, della famiglia in questione. Documenti, utensili, stampini, macchinari ne raccontano la storia. Assaggiare i confetti, durante il percorso di scoperta, non è solo concesso ma doveroso.

Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli (Rossano)

Musei del cibo in Italia
Facebook

Tra i musei del cibo in Italia c’è anche quello dedicato alla liquirizia. Il Museo della liquirizia Giorgio Amarelli in quel di Rossano, per l’esattezza. Il secondo museo d’impresa più visitato del Paese, che richiama curiosi anche dalle più svariate parti del mondo. La famiglia Amarelli produce liquirizia dal 1731, pensate un po’. Il museo è stato inaugurato nel 2001 ed è ospitato in un suggestivo edificio quattrocentesco. Il percorso si snoda attraverso fotografie, utensili agricoli, collezione di abiti antichi, forme di porcellana, stampi in bronzo, vecchi macchinari. Veramente bello.

Gelato Museum Carpigiani (Anzola Emilia)

Facebook

Segnaliamo anche Gelato Museum Carpigiani, l’unico museo italiano dedicato alla storia del gelato. Carpigiani è una azienda specializzata nella produzione di macchine per gelati e ha sede ad Anzola dell’Emilia (Bologna). Il museo, inaugurato nel 2012, si trova proprio lì. I visitatori possono ammirare una ricca collezione di oggetti e macchine originali, cui si aggiungono testimonianze audiovisive, fotografie, documenti storici. Si organizzano anche laboratori. Obiettivo: valorizzare il gelato artigianale, le sue virtù, i mestieri a esso legati. Diffonderne la cultura a 360 gradi.

Se i musei dedicati al cibo vi appassionano, qui ne trovate alcuni situati oltre i confini nazionali.