Le guide di Agrodolce: Napoli, dove mangiare al Vomero
Il Vomero è uno dei quartieri più benestanti di Napoli: abbiamo raccolto i nostri indirizzi preferiti per darvi una guida su dove mangiare bene al Vomero.
Il Vomero è considerato il quartiere benestante e anche un po’ snob di Napoli, ma chi ci vive sa che ci sono molti pregiudizi in merito. Si trova nella zona collinare della città, da lì è possibile rivolgere lo sguardo su tutto il golfo, dal Vesuvio a Capri. Si è sviluppato più tardi rispetto agli altri quartieri, le persone di una certa età dicono che un tempo fosse un campo di broccoli. oggi al vomero bar, pasticcerie, gelaterie e ristorantini la fanno da padrone Negli anni Cinquanta c’è stato il vero boom edilizio e da lì, per incentivare ancora di più le persone ad acquistare casa al Vomero, in concomitanza sono nate numerose attività dedite alla gastronomia, partendo dalle pizzerie e dalle trattorie. Oggi si può dire che il Vomero brulica di locali di ogni genere, dalla pizzeria di quartiere al sushi più di moda, il quartiere è in continuo fermento, anzi qualcuno lamenta il fatto che qui si trovino ormai solo strutture dove mangiare. Almeno prima, oltre ai locali storici, il Vomero era gettonato per lo shopping, lo è ancora oggi, ma bar, pasticcerie, gelaterie e ristorantini vari la fanno da padrone. Quindi questa guida su dove mangiare al Vomero non sarà affatto breve, perché sono tanti i posti da tenere in considerazione. Anche se si tratta della stessa municipalità, ci limiteremo a indicare strade considerate quartiere Vomero e non Arenella o zone limitrofe.
- Puok Burger Store (via Cilea, 104): è da poco nato il pub più gettonato del momento, pensato e voluto da Egidio Cerrone e dal suo socio. Ingredienti di qualità scelti tra i migliori produttori del territorio, sia per il pane che per la carne. Un countdown aggiorna volta per volta la disponibilità dei panini in menu. Patate fresche tagliate rotonde e non nello stile bastoncino americano, da accompagnare con salse home made. Per chiudere in dolcezza, i Via col Vento della pasticceria Colmayer. Interessante anche la proposta delle bibite. Da poco la scelta di essere aperti anche a pranzo, insomma un’esperienza da non perdere per gli amanti dei panini.
- Sale & Pepe (via B. Corenzio, 16): se siete alla ricerca di un pub di buon livello con ottimi panini, questo è il posto giusto per voi. Dino è il titolare di questo locale che prepara degli ottimi piatti a base di carne, non solo panini. Le polpette al sugo, ad esempio, sono proprio come quelle che prepara la nonna, inoltre ci sono tre tipologie di hamburger da poter scegliere: di carne chianina, argentina e di maiale. Tutti i panini sono serviti su un vassoio ricoperto da patatine fritte non surgelate e da contorni fatti in casa. Uno dei must è la parmigiana di melanzane. Ottimi anche i dolci.
- Tortora Paninomacelleria (viale Michelangelo, 42): Mario Tortora è stato uno dei primi in città a trasformare nelle ore serali la macelleria di famiglia in una paninoteca. La stessa carne di qualità venduta di giorno nel negozio, la ritroverete di sera nei panini in stile americano. Ma Tortora Paninomacelleria non è soltanto questo: se avete ben in memoria le polpettine che la nonna preparava per i propri nipoti, che fungevano da aperitivo, troverete gli stessi sapori anche in quelle di Mario, accompagnate da patatine fritte. I panini di Tortora hanno riscosso talmente tanto successo, che negli ultimi tempi il proprietario sta aprendo nuovi punti vendita in altri quartieri.
- Master Grill (via Bernini, 40): prima dell’apertura, già molti erano in trepidante attesa per l’arrivo di Master Grill al Vomero. Già, perché già si conosceva il locale di Villaricca, in provincia di Napoli. Ma cos’è che attira di questo pub da asporto, dove i panini li mangi in piedi oppure li prendi e li porti a casa? Semplice, qui si adotta la filosofia del panino alto come un grattacielo, pieno di ingredienti, un buon pane ed hamburger doppi. Non c’è limite alla goduria lipidica, qui i panini sono seri, se non riuscite a mangiarli vuol dire che siete delle schiappe. Bruno Sculli, il proprietario, ha dovuto per forza aprire un altro punto vendita per accontentare i suoi fan.
- 991 (via Aniello Falcone 1): il locale nasce come birreria dove si mangia anche molto bene. Non è solo un pub, ma viene considerato a tutti gli effetti un ristorante, visto che oltre ai crostoni propone piatti realizzati con ingredienti di buona qualità. Un esempio sono i tortini di verdure, in base a quello che propone la stagione, ma anche ottime selezioni di formaggi e salumi e le carni pregiate, tra cui black angus scozzese, fassona piemontese, manzetta prussiana, vaca vieja iberica e tanto altro ancora. Le birre alla spina sono il fiore all’occhiello della struttura, sapientemente abbinate ai piatti dal personale qualificato.
- Antica Pizza Fritta Da Zia Esterina Sorbillo (via Luca Giordano, 33): tra le numerose e sempre innovative idee di Gino Sorbillo, è nato questo locale dedicato solo alla pizza fritta. Il primo punto vendita è stato aperto in pieno centro, a Piazza Trieste e Trento, poi si è diffuso a macchia d’olio in tutta la città ed anche al Vomero. La pizza fritta proviene dalla tradizione napoletana, quando era considerato un pasto che poteva soddisfare il fabbisogno quotidiano di cibo ed essere pagato anche otto giorni dopo. Da qui la volontà di Gino di tornare un po’ alle origini, quando sua Zia Esterina preparava le pizze fritte al centro storico che accontentavano tutte le categorie sociali, dagli studenti agli impiegati.
- Fermo Pizza (via Cilea, 139): se la pizza al Vomero è proposta in tutte le versioni, naturalmente non poteva mancare quella che i napoletani chiamano focaccia, ossia pizza in teglia. Dagli anni Novanta, Fermo Pizza è considerato uno dei punti di riferimento imprescindibili del quartiere. Vi sono focacce condite con ogni sorta di ingredienti, anche stagionali. Ma ci sono le evergreen, ossia le pizze che non possono mancare, dalla classica margherita a quella con le patate, da quella con le melanzane alle pizze farcite con scarola o salsiccia e friarielli. Ma ci sono anche gusti un po’ più sofisticati, come la pizza con crema di carciofi, salsiccia, provolone e glassa di aceto balsamico.
- Friggitoria Vomero (via Cimarosa, 44): il regno della friggitoria al Vomero è stato creato dalla famiglia Acunzo, titolari della storica pizzeria ancora in attività e poco distante dalla friggitoria. Intere generazioni di studenti, ma non sono, si sono nutrite con zeppole e panzarotti, in pratica crocchè, preparati a catena di montaggio dai dipendenti. Le zeppole sono pezzi di pasta cresciuta, ossia lievitata, fritti in olio bollente. Oltre ai classici, accompagnati anche dagli arancini, ci sono le melanzane o gli spinaci in pastella, le frittatine di pasta ed anche le pizzette fritte, ripiene di ricotta e fiordilatte.
- ‘O Sushi (via Cilea, 203): finalmente da alcuni anni anche la cucina giapponese è approdata al Vomero. Il ristorante si distingue dagli altri giapponesi della città per la scelta di non voler necessariamente seguire la moda. Piatti ricercati che cercano rispettano quanto più possibile la tradizione nipponica. È aperto sia a pranzo che a cena e di giorno si propone ai clienti la formula bento, ossia le persone possono riempire la tipica scatola porta-pranzo giapponese come vogliono, in base a ciò che preferiscono, scegliendo dal menu. Il piatto da provare è lo zenbu, la vera specialità della casa.
- Pasticceria Leopoldo dal 1940 (via Scarlatti 82, piazza degli Artisti 6/7): dalla lunga tradizione di Leopoldo, nome noto in tutta la città per la produzione dei famosi taralli ‘nzogna e pepe, Patrizio Infante, insieme ai figli Fabio e Marco, continua la storia familiare con una pasticceria di tutto rispetto. A Napoli sono tanti i punti vendita, solo al Vomero ce ne sono due. I dolci della tradizione tipici di Leopoldo sono lo zeppolone con crema e fragoline, la crostata di fragoline e il babà. Negli ultimi anni la produzione si è ampliata aggiungendo alle varie proposte dolci golosi e panettoni a lievitazione naturale.
- Pasticceria Giovanni Scaturchio (via Luca Giordano, 79): il nome Scaturchio a Napoli è una vera garanzia per il mondo della pasticceria. La sede ufficiale si trova in pieno centro storico, a Piazza San Domenico, ma da un po’ di tempo è stato aperto un punto vendita anche al Vomero. Chi non ha mai assaggiato in vita sua il babà di Scaturchio? Credo nessuno che si sia trovato qui di passaggio. Il Babà Vesuvio è di loro invenzione, Scaturchio ha il brevetto per questa forma particolare del dolce. Oltre al babà, ovviamente sono ottimi tutti gli altri dolci tradizionali, dalle sfogliatelle alle zeppole di San Giuseppe, fino ad arrivare al Ministeriale, un’altra invenzione di Scaturchio.
- Casa Infante artigiani del gelato (piazza Vanvitelli, piazza degli Artisti 4/5): Marco e Fabio Infante, oltre a dedicarsi alla pasticceria di famiglia, alcuni anni fa hanno dato vita a Casa Infante, una gelateria che in pochissimi anni ha subito riscosso un grande successo in città e soprattutto al Vomero. Nel tempo, Marco, che si occupa della produzione, mentre Fabio segue la parte amministrativa, si è appassionato al mondo della gelateria. Dopo un periodo di formazione, è passato alla produzione, creando gusti classici ma anche innovativi, alcuni dei quali valorizzano molto i prodotti del territorio. Casa Infante ha lanciato anche una linea di dolci in barattolo, chiamati buccaccielli, molto apprezzati dai clienti e richiesti dalle strutture ristorative.
- Osteria Partenope (via Cimarosa, 56/bis): Fabio Messina è l’erede della famiglia Acunzo, nota nella zona per la friggitoria e per la pizzeria. Infatti non ha seguito la scia dei suoi parenti, ma ha deciso di crearsi un piccolo spazio dedito alla cucina tipica partenopea, un’osteria incentrata soprattutto su piatti a base di pesce. Partendo dagli antipasti, uno dei più richiesti è il carpaccio di baccalà, ma ci sono anche la parmigiana di melanzane, il baccalà e le alici fritte. Tra i primi, vi suggeriamo la pasta e patate con la provola e gli spaghetti con le vongole ed il tarallo napoletano sbriciolato. In base alla stagione e alla volontà del proprietario, il menu varia periodicamente. Interessante anche la carta dei vini, altra passione di Fabio.
- Piccerelle (via Giovanni Paisiello, 13): questo locale è di recente apertura, ma ha già riscosso un notevole successo. Nasce come enoteca, ma non un semplice luogo dove si beve. Prodotti di ottima qualità sono entrati a far parte della cucina del locale, dove si preparano piatti golosi a partire dalle 18. Di mattina, infatti, la vendita è dedicata soltanto ai vini. Francesca e Fiorenza sono due sorelle che hanno condiviso questo progetto. La filosofia è: cibo buono, fatto di ingredienti buoni, come si realizzava una volta. Tante idee e proposte sfiziose per un aperitivo o una cena di qualità, tra cuoppi di patatine fritte e panini.
- Buatta (via Filippo Cifariello, 14): ancora una volta parliamo di una trattoria tutta al femminile. Si trova al centro del Vomero, in una traversa di Via Bernini, ed Emma e Angela Gargiulo accolgono i propri clienti in questa struttura che rappresenta un po’ le classiche case napoletane, con tanto di pomodorini del piennolo appesi in bella vista, dove il menu vi viene dettato a voce, perché i piatti sono stabiliti giorno per giorno anche in base alla spesa quotidiana. Gli antipasti variano dalla classica parmigiana di melanzane ai carciofi fritti, per i primi vi consigliamo la genovese, la pasta e patate con i lupini e tanto altro ancora.
- Fish Experience (largo Antignano, 12): così come è accaduto per le macellerie, stesso discorso per le pescherie. Alcuni pescivendoli, infatti, hanno deciso di trasformare la sera le loro attività in ristorantini dove poter gustare piatti a base di pesce. Questa pescheria si trova all’interno del mercatino di Antignano, dove tutti i vomeresi ogni giorno si recano a fare la spesa di pesce, frutta e verdura. Una sera, la pescheria che si trova nello slargo del mercatino si è trasformata in ristorante, arredato sempre come una pescheria, dove poter assaggiare piatti realizzate con le stesse materie prime vendute di giorno. Pesce sempre fresco, da provare la zuppa di cozze, la frittura di pesce ed il baccalà fritto.
- Gusto Pizzeria Trattoria (via Bernini, 17): questo locale è della famiglia Di Meglio, storici titolari di L.u.i.s.e., una gastronomia famosa in Via Toledo. Si tratta di una pizzeria e di una trattoria. Per quanto riguarda i piatti del ristorante, si segue uno stile classico, o meglio un ritorno al classico, alla cucina napoletana di una volta. Quindi non mancano i piatti della domenica, come il ragù e la genovese. L’antipasto è composto dal cuoppo fritto ripieno di zeppoline, montanare con pomodoro, crocchè, arancini, fiori di zucca, melanzane e zucchine in pastella. Come dolci, non potevano mancare quelli realizzati nella gastronomia di famiglia, in particolare il babà.
- Pizzeria Ristorante Gorizia 1916 (via G.L. Bernini, 29/31): uno dei tanti luoghi considerati un’istituzione al Vomero. Alcuni mesi fa si è celebrato il centenario di questa pizzeria nata con Salvatore Grasso durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi ad occuparsi della struttura c’è Salvatore Antonio Grasso che tiene alto il buon nome della famiglia. Non c’è vomerese che non conosca bene questa pizzeria. In menu pizze della tradizione ma anche pizze creative, ma sempre realizzate con un’ottima selezione di prodotti. Come si può ben capire dal nome, Gorizia è anche ristorante dove si propone una cucina fatta di piatti tradizionali, anche i dolci vengono realizzati in casa, da non perdere la zuppa inglese.
- Ristorante Pizzeria Gorizia dal 1962 (via Albino Albini, 18/20): non è una ripetizione di quanto già detto, Gorizia dal 1962 è semplicemente un’altra pizzeria della famiglia Grasso gestita da Antonio Grasso. La pizzeria nacque appunto nel 1962, quando il quartiere si stava espandendo. Via Cilea, la zona in cui si trova, era ancora troppo disabitata, così fu chiesto a Salvatore Grasso di aprire un’altra pizzeria per incentivare le persone a comprare casa lì. La proposta è simile alla pizzeria originaria di Via Bernini e Antonio è un grande appassionato di impasti e di tutto ciò che concerne il mondo pizza. Anche in questo caso Gorizia affianca alla pizzeria il ristorante. Tra le proposte interessanti c’è la pizza Stella, al centro un cuore di margherita con mozzarella di bufala e pomodorino fresco e intorno cinque calzoncini con ripieno classico, dolce (fior di latte, ricotta e prosciutto cotto), Gorizia (provola e melanzane), natalizio (scarole, olive e capperi), Vomerese (friarielli, provola e salsiccia).
- Pizza Gourmet (viale Michelangelo 77/83): Giuseppe Vesi proviene da una lunga tradizione di pizzaioli napoletani. Le pizzerie di famiglia, infatti, sono nate nel centro storico. Da poco più di un anno, Giuseppe ha deciso di dedicarsi alla pizza gourmet, realizzata con un impasto ottenuto con farine macinate a pietra e a lunga lievitazione. I prodotti riguardano le eccellenze in particolare del territorio campano, ma anche quelle provenienti da tutto il resto d’Italia. Tanti i presidi Slow Food presenti tra gli ingredienti. L’importante, secondo Giuseppe Vesi, è realizzare pizze di buona qualità non tralasciando comunque la tradizione.
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