La classifica delle migliori pizzerie di New York
A New York la pizza è celebrata e venerata, ma ora stanno spopolando le pizzerie all’italiana: ecco le 10 migliori secondo noi di Agrodolce.
È tra le pochissime parole italiane che entra da subito nel vocabolario degli americani, anche se non ne conoscono la lingua: a New York la pizza è celebrata come la regina del combat food, del cibo che si consuma camminando di fretta o mentre si aspetta la metro. a new york, famosa per la pizza sottile e croccante, l'ultimo trend è la pizzeria italiana di qualità Celebrata in tutte le sue varianti, la pizza può essere l’italo-americana con pepperoni (una sorta di salame piccante) ma anche gourmet. La pizza italiana, o meglio napoletana, quella vera a lievitazione naturale con farine del Belpaese e mozzarella di bufala, sta spopolando oltreoceano. Merito dei pizzaioli napoletani che sono arrivati in veste di ambasciatori. Nonostante resistano ancora gli estremisti della pizza da consumare a tutti i costi con le mani (si ricordi il caso del sindaco di New York , Bill de Blasio, che fu criticato per aver usato forchetta e coltello), gli americani stanno cambiando atteggiamento. Da sempre curiosi, si sono fatti travolgere dalla passione per la vera pizza napoletana imparando anche a gustarla seduti in pizzeria usando le posate. Se a Chicago resiste la deep dish pizza, nella Grande Mela, famosa per la sua pizza sottile e croccante, l’ultimo trend è la pizzeria italiana. Ecco quali sono secondo noi le migliori pizzerie di New York.
- Lombardi’s e John’s (32 Spring St - 278 Bleecker St). Qualcuno storcerà il naso e farà appello alla famosa diaspora italiana che ha generato la cultura italo-americana come un genere a sé, anche nel cibo. Checché se ne dica, non si può non tenere conto di queste due pizzerie che hanno fatto la storia della pizza newyorchese che ha come modello di riferimento Napoli. Storicamente, nel 1905, la prima pizzeria con tanto di riconoscimento da parte della municipalità di NY è Lombardi’s. Ancora oggi code di turisti e newyorchesi popolano questo posto che ricorda le pizzeria italiane degli anni '50: arredamento in legno e tovaglie a quadri bianco e rosso. La pizza è newyorchese ma buona: veloce, piena di formaggio, sottile e croccante. La seconda pizzeria è da sempre, dal 1929, un must per studenti, vip, gente comune che vuole ritrovarsi in maniera informale nel rito collettivo e veloce della pizza. Siamo a Bleecker street, strada della movida newyorchese, e John’s vanta una delle prime pizze cotte in forno a legna, sottile e croccante.
- Franny's (348 Flatbush Ave). Indirizzo a Brooklyn all’insegna della sostenibilità, agricoltura biologica e artigianalità. Francine Stephens e Andrew Feinber, i proprietari del locale, partono dalla materia prima: ingredienti naturali (dal loro orto) e olio extravergine di oliva per una pizza sottile con un ottimo cornicione.
- Roberta's (261 Moore St). La pizzeria preferita dagli hipster: si trova nel loro quartier generale, Williamsburgh a Brooklyn. Di questo locale ci piace il fatto che gli ingredienti arrivino direttamente dall’orto coltivato alle spalle della pizzeria. La pizza è sottile e croccante, cotta forno a legna in un'atmosfera alternativa e giovanile.
- Co. (230 9th Ave). Jim Lahey apre nel 2009 a Chelsea. Co sta per companatico, sottintendendo il concetto tutto italiano di accompagnare il pane con il cibo. La pizza assomiglia molto di più a una focaccia di ottima qualità; il menu esalta l’artigianalità italiana (finocchiona, tartufi umbri) e tenta qualche sperimento fusion.
- Marta (Martha Washington hotel, 29 E 29th St). Non è napoletano e neanche italiano ma americanissimo. L’acclamato e stellato chef del Maialino, Nick Anderer, è un italofilo appassionato di cucina romana. Formatosi nelle cucine di Babbo, famoso ristorante di Mario Batali, Nick porta i profumi della pizza romana nel suo locale. Lo conferma il menu con le sue pizze dai sapori capitolini: Amatriciana, Carbonara, Macellaio, Puttanesca.
- Luzzo (213 1st Avenue). Il principe della pizza a New York, con ben 3 pizzerie all’attivo (Ovest, Luzzo’s e Luzzo’s a Brooklyn), un bar e un format che trasforma la tradizionale bakery in un luogo gourmet (Da Mikele). Michele Iuliano, napoletanissimo, rispetta la tradizione della pizza e fa tesoro degli insegnamenti del nonno, celebre panettiere. Anche qui il forno è brick oven e la lavorazione omaggia il made in Naples. Ottima anche la selezione dei vini e l’atmosfera.
- Forcella (377 Park Ave S). 3 ristoranti dove la pizza segue la tradizione napoletana. Forno a legna, ingredienti naturali e ottima lievitazione. Il maestro pizzaiolo che ha curato il menu è Giulio Adriani.
- Don Antonio by Starita (309 West 50th Street at 8th Ave). Roberto Caporuscio e Antonio Starita: il primo, oggi presidente Usa dell’associazione pizzaioli napoletani, è arrivato nel 1999 con la missione di insegnare la pizza agli americani; il secondo appartiene alla terza generazione di una delle pizzeria più antiche di Napoli (Starita a Materdei). Il rituale è quello napoletano: lievito madre e lievitazione naturale. Oltre 60 le specialità offerte, con una selezione di pizze fritte e leggere come la Montanara Starita.
- Prova (184 8th Ave). Rosario Procino e Pasquale Cozzolino tentano il bis, e anche questa volta non sbagliano. Tra i soci di questa nuova avventura anche la celebre chef e ristoratrice Donatella Arpaia. A garanzia del loro motto “Noi serviamo solo pizza napoletana”, la pizza è sottoposta a 36 ore di lievitazione naturale e preparata con farine importate dall’Italia e prodotti artigianali presidio Slow Food. Il risultato? Massima digeribilità e bontà.
- Ribalta (48 E 12th St). Non è solo la migliore pizzeria di New York ma è anche il posto più gettonato del momento tra gli italiani e italofili della Grande Mela. I proprietari sono gli stessi di Prova, un ex ingegnere (Rosario Procino) e uno chef (Pasquale Cozzolino), che hanno saputo portare la loro napoletanità negli ingredienti e nell’atmosfera. Ribalta raddoppia con una nuova sede ad Atlanta che conferma e mantiene le caratteristiche della casa madre newyorchese.