Apre Tinello a Castel Gandolfo, bistrot capitanato dalla squadra di Sintesi
Un nuovo locale attira l’attenzione e i curiosi fra i castelli romani, Tinello. Uno spazio informale di pura condivisione, nel quale poter gustare prodotti genuini e di stagione, e sorseggiare etichette cento per cento artigianali. Sara e Carla Scarsella, Matteo Compagnucci, assieme a Andrea Cingolani, hanno dato vita a una sorta di succursale di Sintesi di Ariccia, la quale gira tutta attorno alla disponibilità della materia prima e lo spirito della cucina.
Alle porte della Capitale si trovano i Castelli Romani, ben 17 borghetti, fra i più belli d’Italia, dalle antiche tradizioni enogastronomiche. Il territorio, dal punto di vista meramente ristorativo, è stato riscoperto e rinnovato qualche tempo fa (intorno al 2018) da un’ondata di giovani appassionati, i quali hanno investito tutte le loro risorse ed energie per trasportare in un panorama classico, dallo stile antico e castellano, un qualcosa di nuovo, mai visto prima. In questa ondata di nuovo talento ha aperto Sintesi (Ariccia). Proprio questi ragazzi, che lì hanno dato il via ad un tipo di ristorazione moderna, d’autore, oggi sono di nuovo al centro dell’attenzione. Sara e Carla Scarsella, Matteo Compagnucci e Andrea Cingolani (capo partita presso il ristorante di Ariccia da due anni, socio e ideatore del nuovo locale) aprono Tinello a Castel Gandolfo. Il nuovo progetto li vede tutti protagonisti di una squadra affiatata, matura, che sa quello che vuole e dove vuole arrivare, la quale volge uno sguardo comune sull’obiettivo.
Tinello
Perché proprio Tinello? Perché così erano chiamate le osterie dei Castelli Romani, nelle quali si poteva trovare vino di produzione propri. A distinguere e caratterizzare il bistrot contemporaneo sono sicuramente la semplicità, i prodotti del territorio, il menu stagionale curato nei minimi dettagli, che non segue l’ordine cronologico delle portate, e la carta dei vini, numerose sono infatti le etichette selezionate di vini artigianali, alcuni biodinamici, di piccoli produttori, sia adiacenti al territorio che non. Di quest’ultima se ne occupano Carla Scarsella e il sommelier di Sintesi, Loris Paolini. Non potevano mancare all’appello sakè, qualche cocktail e una proposta di birre. Fra pareti in pietra, stampe appese e tavoli in legno, si possono assaporare piatti dai sapori equilibrati, non complessi, in condivisione con gli altri commensali, immergendosi così in un loop temporale.
Il menu
Il menu di Tinello non segue una logica ben precisa, anche se nell’ottica naturale delle cose ha un senso. Non è diviso in portate, i vari piatti si susseguono secondo la disponibilità delle materie prime e lo sghiribizzo del momento. La pasta fresca viene realizzata in casa, trafilata in bronzo, i vegetali provengono dall’orto di proprietà, invece altri prodotti provengono dalla cucina di Sintesi, come il pane di Elisa Di Brigida; mentre i dolci sono curati da Compagnucci e dal pastry chef Matteo Montagnani. Dalla cucina a vista si possono osservare i movimenti del team, la tecnica e l’attenzione nell’operare.
Conclusione
Tinello è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 18, e il sabato e la domenica anche a pranzo dalle 12,3o. Il format ristorativo sta riscuotendo molto successo, come già in passato, poiché il progetto è originale e da approfondire. Non ci resta che andare all’avventura.