Castagne infettate da un fungo o speculazione? A Segni è polemica
Il marrone di Segni, un prodotto di qualità eccellente che si presta a diversi utilizzi, potrebbe essere in pericolo.
Il re delle castagne italiane, il marrone di Segni, sembra essere protagonista di una vera e propria speculazione. Se fino a pochi giorni fa il prezzo all’ingrosso riconosciuto agli agricoltori era di circa 2 euro al chilo ora, quando i grossisti provenienti dal Nord e dal Centro Italia decidono di ritirare il prodotto, lo pagano solo 20 centesimi al chilo. Un valore ridicolo, che non ripaga neanche dalle spese di raccolta sostenute dai coltivatori e che pertanto hanno iniziato a lasciare i marroni sugli alberi.
Il motivo di questa situazione, che sarebbe da ricollegare alla presenza di un fungo che infetta le castagne e le fa marcire entro una decina di giorni, non convince però il sindaco di Segni (città che produce 20 mila quintali di marroni all’anno). Amareggiato e preoccupato, il primo cittadino si augura che non siano state diffuse delle false notizie e, proprio per chiarire la situazione, ha chiesto l’intervento dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) e delle istituzioni scientifiche. A intervenire anche Ivo Poli, presidente dell’associazione nazionale Città del Castagno, convinto che si tratti di una speculazione ai danni degli agricoltori, piccoli, medi e grandi, che forniscono circa il 7% del quantitativo di marroni commercializzati sul mercato nazionale e il 5% di quello mondiale. Intanto, in attesa delle verifiche, la polemica si accende.