Cibo blu: la dieta che potrebbe salvare noi e il nostro pianeta
Il cibo blu, ovvero il cibo proveniente dal mare come alghe, pesce e molluschi, potrebbe salvarci e tutelare il nostro pianeta.
Il cambiamento climatico in atto sul nostro pianeta è solo una delle cause della fame nel mondo, problema che affligge milioni di persone. Una possibile soluzione al problema potrebbe però giungere dal mare, grazie al così detto cibo blu. Questo è quanto risulta da cinque studi scentifici pubblicati su Nature e prodotti dal Blue Food Assessment, un gruppo di più di 100 ricercatori americani e svedesi. Ma cos’è il cibo blu?
Una probabile soluzione
Alghe, piante, pesci e molti altri prodotti che vengono dal mare e dalle acque dolci potrebbero essere la soluzione giusta per la nostra dieta. Gamberi, lumache di mare, spinaci d’acqua, ma anche cetrioli di mare, tutti prodotti che non solo possono essere pescati ma anche allevati. Secondo gli studi, seguendo questo tipo di alimentazione, supportata nella produzione da nuove tecnologie, entro il 2030 i prezzi si ridurrebbero del 26% rendendo così questo cibo più abbordabile e facendo scendere di casi di carenze nutritive.
Un cibo che farebbe bene anche pianeta, dal momento che si eviterebbero i danni degli allevamenti su terra, che producono il 14% delle emissioni inquinanti, all’economia, ma anche al nostro corpo. Omega 3, vitamina A, calcio, ferro e un alto potere nutritivo rendono questi cibi ottimi per ridurre problemi di cuore, al cervello e agli occhi.
Inoltre, molluschi, alghe, sardine e merluzzi producono molti meno gas serra rispetto ad altri tipi di allevamenti. Questo sistema apparentemente perfetto però potrebbe essere danneggiato d’aumento delle temperature del mare e dal peggioramento della qualità dell’acqua.
- FONTE
- Repubblica