Cibo: ci piace di più se croccante o cremoso
Gli studi dimostrano che preferiamo il cibo croccante e cremoso. Ma perché siamo così attratti da qualcosa che sgranocchia?
“Croccante: di cibo secco o cotto che, morso, scricchiola sotto i denti” è la definizione che il vocabolario fornisce per questa parola che, al solo pronunciarla, ci fa immaginare di sgranocchiare qualcosa di gustoso. Cremoso è invece l’aggettivo che si attribuisce a qualcosa che ha una piacevole consistenza densa e vellutata. Che sia croccante o cremoso se il cibo ha una di queste due caratteristiche, o entrambe, piace di più. Questo quanto emerso da una stima di Osservatorio immagino, che offre una misurazione del rapporto tra informazione ricercata e risultati di mercato.
I dati
Non è solo una questione di gusto. Il gioco di consistenze in cucina è fondamentale. Questo emerge anche dai dati dell’Osservatorio Immagino che ha analizzato come il consumatore sia sempre più spinto verso prodotti croccanti o cremosi, tanto da incrementare nel 2020 le vendite di questi alimenti del 6,4% rispetto al 2019. I prodotti che sulla loro etichetta presentano almeno uno degli 11 aggettivi (croccante, cremoso, morbido, soffice, tenero, sottile, ruvido, ripieno, vellutato, farcito, fragrante) sono 6.492, per un totale dell’8,5% dell’offerta.
Ma quello che davvero sembra conquistare tutti è la croccantezza. La voce croccante infatti è la più rilevante tra tutte, sia per numero di prodotti disponibili sugli scaffali (1,9 %) sia per il volume d’affari ( 3,1%) con un aumento delle vendite del 18,3% rispetto all’ anno precedente. Cremosità e croccantezza non mancano mai nei prodotti che acquistiamo al supermercato, dal cuore dei gelati alla panatura dei cordon bleu. Ma l’elenco è lunghissimo: formaggi, patatine, piatti pronti o panure.
Ma perché il croccante piace?
Gli studi sulle preferenze di cibi croccanti non sono recenti, infatti erano già stati eseguiti negli anni Cinquanta dalla General Foods, azienda produttrice di cereali e cibo surgelato. In particolare la ricercatrice Alina Szczesniak inventò un vero e proprio protocollo, rigoroso e scientifico, che è ancora in uso, per studiare e analizzare le caratteristiche di consistenza del cibo. Otto in totale i criteri che si analizzano, come ad esempio durezza, elasticità, masticabilità e gommosità. Secondo la ricercatrice la croccantezza “sembra avere un posto particolare nella psicologia dell’appetito e del senso di sazietà: spinge a continuare a mangiare“. Quindi se siete a dieta state alla larga dai cibi croccanti, vi abbiamo avvertito.
- FONTE
- ansa