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Food delivery e batteri: l’inchiesta di Gambero Rosso

di Giulia Tosoni 27 Giugno 2023 10:20

La rivista Gambero Rosso ha affidato al Laboratorio SiLa di Roma, specializzato in analisi microbiologiche alimentari, l’analisi di una sacca usata per il trasporto di pietanze di Glovo, nota app di food delivery. Il risultato? Sono state trovate più di 200 colonie di batteri sulle parti laterali e sul fondo della box.

Sembrano essere più di 200 le colonie di batteri trovate all’interno di una scatola usata per le consegne di cibo a domicilio di Glovo, questo è ciò che emerge dalle analisi commissionate dalla rivista Gambero Rosso. La quantità di batteri trovata, nonostante la box sembrasse pulita alla vista e all’olfatto, è pari al triplo di quella che può essere trovata sul pavimento di un ristorante che, con i controlli, verrebbe considerato non idoneo.

Cosa dice la legge: norme europee e HACCP

La normativa europea, nel campo della sicurezza alimentare, prevede regole di prodotto o produzione e regole preventive riguardanti la maniera di fare impresa e la sua organizzazione. Sulla prima classificazione di regole, le app food delivery hanno una responsabilità limitata, il massimo che possono fare è escludere un ristorante a seguito di molte segnalazioni negative, per la seconda tipologia di regole invece, le aziende delle consegne a domicilio rispondono in maniera diretta.

La prevenzione dei rischi per la salute collegati ai prodotti alimentari, viene gestita da due normative europee, nello specifico dal regolamento (CE) n. 178/2002 e dal regolamento (CE) n. 852/2004. Il sistema usato per garantire la sicurezza è l’Hazard-Analysis and Critical Control Points, conosciuto come HACCP,  ideato dalla NASA per assicurare la sicurezza microbiologica degli alimenti forniti agli astronauti.

Secondo l’articolo 2 del regolamento (CE) n.852/2004, la responsabilità per l’igiene degli alimenti è assegnata agli operatori del settore lungo tutta la catena alimentare, compresi quelli del trasporto. Toccherebbe quindi ai rider il compito di tenere pulita la box usata per le consegne a domicilio.

Secondo l’HACCP, gli alimenti deperibili cotti da consumarsi caldi devono essere trasportati da 60°C a 65°C, mentre gli alimenti deperibili da consumarsi freddi devono stare a una temperatura non superiore ai 10°C. Ma non solo, per rispettare la catena del freddo, i cibi devono essere trasportati da veicoli attrezzati di contenitori con attestazione ATP (Accord Transport Perissable), esistenti in commercio ma trasportabili solo da moto e autocarri, non da biciclette o monopattini elettrici.

I controlli dove sono?

Controllare il rispetto delle normative riguardanti la sicurezza alimentare, è un compito che spetta alle Asl (ai Servizi veterinari e di igiene degli alimenti), ai Nas (il nucleo anti-sofisticazione del comando dei Carabinieri) e all’Icqrf (l’Ispettorato centrale repressione frodi). Questo però non avviene, nessuno si occupa della situazione igienico-saniatria degli alimenti durante la loro fase di trasporto e consegna.