Home News L’Italia non è più il primo produttore di vino, superata dalla Francia

L’Italia non è più il primo produttore di vino, superata dalla Francia

di Giulia Tosoni 23 Agosto 2023 11:00

Nel 2023 l’Italia perde il primato di maggiore produttore di vino a livello mondiale, è la Francia a superare il nostro Paese per quanto riguarda i volumi prodotti.

Secondo l’analisi della Coldiretti, in riferimento alla vendemmia in corso lungo la Penisola ed Oltralpe, l’Italia sta facendo i conti con una delle annate più dure di sempre che ha compromesso il primato del Paese come primo produttore di vino al mondo, vedendo arrivare la Francia in prima posizione a livello di volume delle produzioni. La causa? Le violente perturbazioni, il caldo afoso e i danni della peronospora.

grappolo di uva nera

I numeri di Coldiretti

In Italia la produzione ha registrato calo del 14%, intorno ai 43 milioni di ettolitri, rispetto ai 50 milioni registrati lo scorso anno. In termini di quantità, il 2023 è tra i peggiori anni della storia del vino italiano nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. Per contro, secondo le stime del servizio di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese, la Francia registra una produzione tra i 44 ed i 47 milioni di ettolitri, in linea con la media del periodo 2018-2022, diventando, almeno per il 2023 il primo produttore mondiale di vino.

Calici e bottiglia di vino

Nonostante il significativo calo delle produzioni, Coldiretti sottolinea come l’Italia sia attenta nella valorizzazione della qualità dei vini che produce. Il nostro Paese ha 635 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg (76 vini), Doc (332 vini) e Igt (118 vini) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola.

Il futuro della vendemmia

Il calendario della vendemmia è un capitolo importante nell’industria vinicola italiano. Molto dipenderà dalle condizioni climatiche e dall’impatto dei cambiamenti ambientali. I viticoltori devono sempre essere attenti al momento giusto per la raccolta e la lavorazione delle uve. La vendemmia in Italia coinvolge direttamente circa 1,3 milioni di persone tra vigne, cantine e distribuzione commerciale.

A oggi la vendemmia continua a resistere, se le previsioni per i volumi di produzione sono ormai attendibili, molto ancora dipenderà dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni e dall’impatto dei cambiamenti climatici. In questo contesto, la scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina diventa ancora più fondamentale.