Addio a Roberto Wirth, proprietario dell’Hotel Hassler di Roma
È morto a 72 anni Roberto Wirth, proprietario dell’Hotel Hassler di Roma e di Imago, ristorante una stella Michelin.
Roberto Wirth non c’è più. È morto, a soli 72 anni, il proprietario e direttore generale dello storico Hotel Hassler di piazza Trinità dei Monti, a Roma. Uno dei primi 5 stelle della capitale, in cima alla grande scalinata di piazza di Spagna. Quinta generazione di una famiglia di albergatori svizzeri, imprenditore illuminato, lui, sordo profondo dalla nascita, fin da bambino aveva sempre avuto il sogno di gestire un hotel e diventare un grande albergatore. E con questo obiettivo, con la sua tenacia, era riuscito a far diventare il suo Hassler un’icona dell’hôtellerie a livello mondiale. Seguendo una passione, ma, soprattutto, facendolo diventare la sua casa.
Formato a Milano, quindi alla Scuola alberghiera di Stresa, poi alla Cornell University, Wirth è sempre stato un uomo brillante, attento, lungimirante. Aveva un suo motto, never give up – non mollare mai – con cui era riuscito non solo a portare l’Hassler in cima, ma a espandere e sviluppare il suo lavoro ad altri 5 gioielli: il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve.
Non era un uomo qualunque, per Roma. La amava tanto e per lei non aveva mai spesso di impegnarsi. Come presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi, battendosi per la riqualificazione e il decoro del centro storico. Come Indipendent Hotelier of the World, premio ricevuto nel 2005 e consegnato direttamente nelle mani dell’allora sindaco Walter Veltroni. E non un uomo qualunque, per tutti. Dal 2004, con la sua fondazione Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi CABSS, supportava (e supporta) i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni, insieme alle loro famiglie. Raccontando loro la propria vita, portando avanti il suo messaggio: che tutto è possibile, che con impegno tutti possono farcela. “Noi sordi possiamo fare tutto – scriveva nella sua biografia – tranne sentire“.
E così è stato. Wirth ha conseguito 4 lauree, parlava 3 lingue pur essendo sordo e ha vissuto una vita piena, anche di grandi successi professionali. Ha messo al centro umanità, responsabilità e apertura mentale, tutti valori di cui è stato sempre convinto promotore. Che oggi lascia ai figli Veruschka e Roberto Jr.