Olanda: la città di Haarlem vieterà la pubblicità della carne. Il motivo?
Haarlem, in Olanda, vieterà pubblicità sulla carne: ecco la nuova strategia per ridurre consumi ed emissioni di gas serra.
Sapreste dire chi è la responsabile di circa un terzo delle emissioni alla base del riscaldamento del pianeta? Se avete dei dubbi, ve lo suggeriamo noi. È la produzione alimentare globale e, in particolare, quella di carne che emette il doppio dell’inquinamento rispetto a quella di alimenti a base vegetale.
Per comprendere come combattere il preoccupante fenomeno del surriscaldamento globale, l’Unione Europea sta finanziando numerose ricerche e sembra che la soluzione migliore possa essere quella di ridurre il più possibile consumi ed emissione di gas serra. Greenpeace ha affermato però che per raggiungere l’obiettivo dell’Ue di emissioni zero entro il 2050 bisognerebbe agire subito proprio sul consumo di carne. Se, attualmente, all’anno vengono prodotti circa 82 chili di carne a persona, bisognerebbe frenarne la produzione e arrivare a un numero, più appropriato, di 24 chili. Per favorire questa politica, la città olandese di Haarlem ha deciso di mobilitarsi. Ecco come.
L’iniziativa della città a ovest di Amsterdam prevede di vietare le pubblicità di carne sugli autobus e in tutti gli spazi pubblici della città. Dopo aver aggiunto l’alimento a un elenco di prodotti ritenuti responsabili della crisi climatica, Haarlem vorrebbe tentare una strategia alternativa per sensibilizzare i consumatori. Ovviamente, le polemiche non sono mancate e, all’interno del consiglio comunale, la discussione è stata accesa. Chi in disaccordo con la decisione si è agganciato a un tema delicato, quello della libertà di espressione, complicando così la questione. Alla fine, la proposta però è stata approvata e Ziggy Klazes, consigliera del partito verde GroenLinks che ha redatto la mozione del divieto, ha detto all’emittente radiofonica Haarlem105 di ignorare che Haarlem sarebbe la prima città al mondo a intraprendere questa strada e ha commentato “È un segnale: se venisse raccolto a livello nazionale, sarebbe solo molto bello”. Il divieto, che riguarderà anche i voli per le vacanze, i combustibili fossili e le auto con questo tipo di alimentazione, partirà dal 2024. Chissà se anche in Italia.